MONTECCHIO DEL LOTO, o DE’SERNINI

nella Val di Chiana.

– Casale con chiesa plebana (SS. Crisofano e Giliberto) nella Comunità, Giurisdizione Diocesi e circa miglia toscane 4 a libeccio di Cortona, Compartimento di Arezzo.
Risiede su di un piccolo tumulo, al cui ponente passa la strada R. Lauretana, mentre da grecale a maestrale gli scorre a’piè il fosso Mucchia, e dalla parte di levante il rio Caprara influente nel primo.
Comecché la contrada sia Sparsa di piccole collinette coperte di bosco ceduo e di alto fusto, il nomignolo che porta questo Montecchio di Loto basta per se solo a far conoscere lo stato antico palustre della circostante pianura. Fu pure il medesimo appellato, e si appella Montecchio Sernini da un Sernino che sul declinare del secolo XIV fu cancelliere di Bartolommeo Casali signore di Cortona, ed ai di cui discendenti ed eredi spetta il giuspadronato della chiesa parrocchiale.
Infatti la famiglia cortonese che ereditò col patrimonio quel casato, cioè i signori Cucciatti-Sernini, fino dal secolo XV presentavano il pievano di Montecchio, come hanno sempre seguitato a presentarlo ad esclusione però delle femmine.
La chiesa di questo luogo è di costruzione antica, di capacita più che mediocre con 5 altari, in uno dei quali si conservano le ossa di S. Giliberto contitolare della pieve.
Trovasi poco distante di là una cappella dedicata a S.
Francesco, fondata dalla famiglia cortonese Fierli, che ne conserva il padronato.
La pieve di S. Cristofano a Montecchio ha quattro parrocchie suffraganee, e cinque oratorii pubblici, tre dei quali (S. Martino alla Rota, S. Lorenzo a Capazzano , e quello delle Chianacce) sono nella cura di Farneta. – Le parrocchiali sono; 1. S. Giusto alla Fratticciuola con l’annesso di S. Niccolò al Cerreto; 2. S. Biagio a Ronzano; 3. S. Polito a Crete; 4. Badia, ora prioria di S.
Maria a Farneta.
La pieve de'SS. Cristofano e Giliberto a Montecchio del Loto, o de'Sernini nel 1833 contava 990 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 367.