PADULE (PIEVE DI) in Val d’Era

– Pieve antica sotto l’invocazione di S. Giusto nel popolo di Villa Saletta, in luogo appellato tuttora la Pievaccia, Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane (ERRATA: a ponente di Palaja) a scirocco di Pontedera, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
Era posta fra il torrente Roglio e il fiume Era presso la sponda destra di quest’ultimo, dalle cui escrescenze sul declinare del secolo XIV la detta chiesa fu atterrata innanzi che il popolo di Capannoli, nel 1385, dal Vescovo di Lucca ottenesse facoltà di trasferire nella sua chiesa parrocchiale di S. Bartolommeo i diritti e onorificenze della pieve di S. Giusto in Padule, cui il popolo di Capannoli sino allora era stato soggetto. – Vedere CAPANNOLI.
Diverse carte dell’Archivio Arcivescovile di Lucca rammentano la pieve di S. Giusto in Padule situata presso il fiume Era , e fra quelle precipuamente un atto del 14 luglio 975 rogato in Capannoli presso la chiesa di S.
Maria. Anche un istrumento del 23 agosto 986 fu scritto presso la pieve di S. Giusto in Padule. Citerò pure un terzo documento del 4 gennajo 853, in cui si fa parola della pieve di S. Giusto in Padule.
Trattasi di una permuta di beni delle chiese della diocesi lucchese fatta dal vescovo Geremia con il suo fratello conte Eribrando, che io citai all’Articolo Grosseto, come stipite probabilmente dei conti Aldobrandeschi di Maremma.
Il qual Eribrando cedé al vescovo un casalino posto in Capannoli e cinque altri pezzi di terra nei luoghi ivi descritti, ricevendo in cambio un cafaggio posto in Cantiniano sul Roglio a confine con le terre della badia di Monteverdi, e con altri terreni dello stesso conte Eribrando situati presso la fossa Dogaja ecc. Il qual cafaggio apparteneva alla chiesa battesimale di S. Giusto in Padule . – (MEMOR. LUCCH. T. V. P. III) È quella Pieve di Padule rammentata in un Articolo della pace stabilita nel 1175 fra i Lucchesi e i Pisani; i quali ultimi la riconsegnarono al vescovo di Lucca insieme con molti altri luoghi stati invasi dalle loro genti d’arme.
La suddetta pieve, a tenore del catalogo dalle chiese della diocesi lucchese, compilato nel 1260, aveva per sola succursale la chiesa parrocchiale di Capannoli, ed entrambi i due popoli si sottomisero al Comune di Firenze per atto del 3 dicembre 1284.
Anche la vicina, ora distrutta, badia di Carigi sul Roglio possedeva beni nel distretto di Padule in Val d’Era.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 8.