PADULE (PIEVE DI) nella Maremma grossetana

– Pieve da lunga mano distrutta, nella Comunità e Giurisdizione di Castiglion della Pescaja, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
Era una delle pievi confermate al vescovo di Grosseto dal Pontefice Clemente III con breve del 13 aprile 1188. – Dove fosse questa chiesa niun monumento ce lo addita. Il padre Ximenes in quella sua illustrazione al breve di Clemente III indicò in sua vece una cappella della Badiola, dov’egli dimorava mentre dirigeva i lavori del fosso che porta tuttora il nome di Ximenes, ed era allora l’unico luogo di quei contorni, nel quale ne’giorni festivi si celebrasse la messa.
E siccome dietro me ricerche fatte da un erudito grossetano sono venuto in chiaro dell’esistenza costà di due collinette, una sul padule (la Badiola) e l’altra distante circa due miglie toscane da esso (la Badia al Fango, poi castello detto ora la Torraccia) resta sempre a sapere, se mai ivi fu, e nel caso affermativo, in quale delle due collinette esisteva la Pieve di Padule. È altresi vero che il paese più abitato nel medio evo fu quello della Badia di S. Pancrazio al Fango, da me e da molti altri prima di me stata confusa con la collina detta sempre la Badiola nel Padule di Castiglione.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 8.