PALAGIO DI SCARPERIA

in Val di Sieve.

– Fra le diverse ville che in Val di Sieve si distinguono col nome di Palagio la più importante per l’estesa tenuta cui essa dà il nome, per la bellezza della fabbrica, e per la sua posizione sulla strada provinciale, già l’antica postale di Bologna, è la villa di Palagio de’marchesi (ERRATA : Bifi Tolomei) Biffi-Tolomei di Firenze. – Essa risiede in pianura alla base dell’Appennino del Giogo nella soppressa parrocchia di S. Michele al Ferrone, riunita al popolo di Scarperia, Comunità e Giurisdizione medesima, dalla quale Terra la villa di Palagio resta circa mezzo miglio toscano a settentrione, nella Diocesi e Compartimento di Firenze.
Questa villa con la tenuta annessa era un’antica possessione della famiglia Castellani, ereditata dai Marchesi (ERRATA: Bifi Tolomei) Biffi-Tolomei. – In essa furono accolti ad ospizio molti sovrani e personaggi distinti, quando di costà passava la strada postale bolognese, cioè, innanzi che fosse aperta nel 1752 la strada regia attuale per Cafaggiolo, Monte Carelli ed il Covigliajo .
In quell’anno medesimo 1752, di gennajo, Neri Maria di Matteo Tolomei prese possesso della villa e annessa tenuta del Palagio, la quale innanzi apparteneva a Girolamo Biffi figlio di Filippo Castellani, per la cui morte era in esso pervenuta, come da pubblico contratto del 25 gennajo 1752 rogato da ser Pier Gaetano Ridi notaro fiorentino.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 26.