PALMA (S. MARTINO ALLA)

nel Val d’Arno fiorentino.

– Vedere MARTINO (S.) ALLA PALMA, cui resta da aggiungere quanto appresso; e prima di tutto, che la sua altezza trigonometrica fu riscontrata di circa 280 braccia fiorentine sopra il livello del mare Mediterraneo; in secondo luogo che, rapporto al suolo, il poggio di S.
Martino alla Palma ha le stesse qualità fisiche di quelle del vicino poggio di Mosciano, col quale confina verso scirocco e levante, già state indicate all’Articolo MOSCIANO; in terzo luogo, che la grandiosa villa signorile del Marchese Torrigiani è opera del secolo XVI, ed il suo cortile con portico manifesta l’abilità dell’architetto che ne fu l’autore; finalmente che nella chiesa di S. Marrtino alla Palma esiste un antico ciborio di marmo bianco, dove attualmente si conservano gli oljsanti sotto cui leggesi scolpito Donatellus F. Che sebbene questo nome sia stato aggiunto nella base del ciborio in un epoca posteriore, non si può negare però la maestria dello scalpello che lo lavorò, segnatamente per il bassorilievo in mezza figura di un angiolo in attitudine di leggere devotamente un libro che tiene fra mano.
Inoltre un’iscrizione dietro l’altar maggiore rammenta che la chiesa di S. Martino alla Palma nel 1237 dal Pontefice Gregorio IX fu confermata di pieno diritto ai Cistercensi della badia a Settimo, e che nel 1260 D. Attilio Brunacci abate di quel Monastero e preside della Congregazione de’Cistercensi d’Italia, l’abbellì.
Nel portico della stessa chiesa presso la porta di fianco si conserva una lapida del tempo, la quale ci attesta che la cappellana di S. Martino alla Palma , succursale della badia de’Cistercensi a Settimo, fu restaurata nell’anno 1292 al tempo dell’abate D. Gregorio.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 42.