PAPIANA, o PAPPIANA

nella Valle del Serchio.

– Borgata con chiesa parrocchiale (S. Maria Assunta) filiale della pieve di Rigoli, nella Comunità Giurisdizione e miglia toscane 1 e 1/2 a maestrale de’Bagni di S.
Giuliano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Risiede in una ubertosa pianura a ponente della strada R.
postale di Lucca, fra il Monte Pisano e il fiume Serchio.
Io non mi tratterrò sull’origine più probabile dei nomi di Papiano , Papianula , Papiano , o Pappiano, origine probabilmente derivata da predii appartenuti alla gente Pappia, o piuttosto ai loro liberti; ne ripeterò qui il già detto all'Articolo AQUALONGA della Valle del Serchio, cioè, che nella contrada di Pappiana e di Acqualonga accaddero nel 1004 le prime ostilità fra i Pisani e i Lucchesi; dirò piuttosto che fra tanti luoghi di Pappiana e Pappiano sparsi per la Toscana questo della Valle del Serchio è forse il più celebre nella storia; sia perché la sua chiesa fu consacrata sino dall’anno 800 per breve pontificio da Giovanni vescovo di Lucca alla presenza di Rachinardo vescovo di Pisa; sia perché allora dai due vescovi, pisano e lucchese, assistiti da molti preti e da un messo e giudice imperiale (rappresentante il R. diritto a nome di Carlo Magno) fu pronunziata sentenza in seconda istanza contro il prete Alpulo, rettore della chiesa di S.
Giusto in Padule. – (MEMOR. LUCCH. T. V. P. II) Risiedeva in questo luogo di Papiana l’Imperatore Arrigo I quando spedì un privilegio in favore della badia a Settimo dato nella villa di Papiana l'anno 1015 (stile pisano) vale a dire nell'anno comune 1014, in quell’epoca stessa in cui l’Imperatore Arrigo I di ritorno dalla sua incoronazione a Roma, passando da Pisa firmò altri tré diplomi dati nell'anno e indizione medesima nella villa suburbana di Fasiano, cioè, in comitatu pisano in villa quae dicitur Fasiano, che uno di quei privilegi per il capitolo di Volterra, l’altro per i canonici di Arezzo e il terzo per le monache di S. Giustina di Lucca.
Correva il ventesimo anno da che si era incominciato il grandioso edifizio del duomo di Pisa, quando l’Imperatore (ERRATA: Arrigo IV) Arrigo III, sotto i di cui auspicj si fabbricava, assegnò all’opera della chiesa medesima l’usufrutto delle rendite della corte imperiale di Papiana, usufrutto che nel 1103 venne confermato all'opera stessa dalla gran contessa Matilde; la quale principessa vi aggiunse la sua corte di Livorno ed un altro terreno fruttifero posto presso la chiesa di S. Niccola, chiesa che a quell'epoca trovavasi fuori delle antiche mura di Pisa. – Infatti poco dopo compita la gran fabbrica della primaziale, tutti i beni di Papiana, nel 1127, da Ruggieri Vescovo di Pisa furono voltati a favore del suo capitolo.
Quindi è che la chiesa di Papiana conservasi tuttora di collazione de’canonici del duomo pisano.
Giova alla storia idrografica di questa contrada un istrumento rogato in Pisa li 5 ottobre 1243 per la menzione che ivi è fatta di un luogo appellato Fiume morto nel territorio della villa di Papiana nella Valle del Serchio. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Primaziale).
La parrocchia di S. Maria Assunta a Papiana , o Pappiana, nel 1551 contava 117 abitanti, nel 1745 ne aveva 195, e nel 1833 era salita al numero di 488 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 56.