PELLEGRINO
nel suburbio settentrionale di Firenze.
â Tale è il nome di una ComunitĂ il cui territorio è situato fra la cittĂ di Firenze, le ComunitĂ di Fiesole e di Sesto, la quale non solamente manca di un casale, villaggio o di altro qualsiasi paese omonimo, ma essa neanche dĂ il suo nomignolo ad una chiesa parrocchiale.
AvvegnachÊ il locale della residenza della sua cancelleria comunitativa è compreso nella parrocchia di S. Marco Vecchio, la quale per quanto estenda la sua popolazione fino costà , la sua chiesa trovasi nel territorio della Comunità di Fiesole.
Attualmente appellasi il Pellegrino una soppressa chiesa giĂ ufiziata da una compagnia laicale sotto il titolo della SS. Annunziata al Pellegrino sulla via postale bolognese ridotta ad uso di Cancelleria comunitativa, dove sono stati riuniti gli archivj cataslali delle ComunitĂ di Fiesole, di Rovezzano, di Sesto, di Brozzi, e di quella del Pellegrino.
Questâultima fu eretta in ComunitĂ nel 1810, ed i suoi popoli vennero staccati dalla ComunitĂ limitrofa di Fiesole.
Oltre cotesto edifizio per la cancelleria porta il distintivo al Pellegrino la chiesa coll'annesso noviziato deâPP.
Scolopj di Firenze situata lĂŹ presso.
L'una e lâaltra fabbrica incontransi allâescire da Firenze alla prima salita della collina che si presenta passato il torrente Mugnone sul Ponte Rosso lungo la strada postale di Bologna appena un 5.° di miglio dalla porta S. Gallo. â CostĂŹ infatti esisteva un celebre ospizio detto di S. Gallo, destinato in origine ad alloggiarvi e nutrirvi i pellegrini, dal quale probabilmente la contrada ebbe il nome che tuttora conserva.
Cotesto ospedale di S. Gallo, di cui parlarono il Migliore, il Lami, il Richa, il Bandini ed il Moreni fu fondato nel 1218 presso una chiesa (S. Maria) fuori della Porta a S.
Gallo, in cui nel 1216 albergò il B. Giovanni da Salerno con altri 12 compagni innanzi che introducesse in Firenze il nascente ordine religioso di S. Domenico. Ă quella chiesa di perdonanza dove ogni prima domenica del mese uomini e donne nei secoli XIVe XV erano usi di recarsi da Firenze lassĂš a diletto piĂš che a perdonanza . Ă quel luogo stesso dove una domenica andar voleva alla perdonanza a S. Gallo il padre di certa donna, e dove si recò Giotto dipintore con la sua brigata, lâuno rammentato dal Boccaccio nella Novella VI della quarta giornata del Decamerone; l'altro descritto da Franco Sacchetti nella sua 75.a Novella.
Della venerazione in cui il popolo fiorentino teneva lâospedale del Pellegrino di Porta S. Gallo fece solenne testimonianza il Pontefice Bonifazio IX in un breve dato in Perugia li 10 dicembre del 1393.
Giova aggiungere che questo spedale col progredire del tempo non solamente si limitò a ricevere i pellegrini, ma ancora i bambini esposti o gettatelli. Infatti messs. Bartolo di Cino Benvenuti di Firenze con suo testamento rogato li 27 ottobre del 1261, fra i molti legati da esso lui assegnati ai diversi luoghi pii, lasciò a questo spedale deâPellegrini di S. Gallo due paja di lenzuola, e cento canne di panno romagnuolo per rivestire i gettatelli dell'ospedale medesimo. â Cotesto stabilimento due secoli dopo fu incorporato allâospedale deglâInnocenti di Firenze con tutti i suoi beni ed entrate mediante un breve del Pontefice Pio II in data degli 8 novembre 1463.
Circa 3O anni dopo nel luogo dove fu l'ospedale di S.
Gallo da Lorenzo deâMedici detto il Magnifico fu eretto un grandioso convento per i frati Agostiniani col disegno e direzione del celebre architetto fiorentino Giuliano deâGiamberti, cui in plauso di cotesta fabbrica fu dato il soprannome di Giuliano da San Gallo.
Dubito però che lâindicato edifizio esistesse anzichĂŠ nel luogo occupato attualmente dal Parterre accosto alla Porta S. Gallo come alcuni opinarono, piuttosto sull'estrema pendice del poggio presso la ripa destra del Mugnone; sia perchĂŠ lo dĂ quasi a conoscere Franco Sacchetti nella sua Novella quando dice châera lassĂš sopra Firenze; sia perchĂŠ il convento eretto dove giĂ fu lâospedale di S. Gallo venne atterrato nel 1528 per ordine della Signoria al pari di tanti altri edifizj pubblici posti in luoghi dai quali la cittĂ ricevere poteva danno dai nemici che venivano ad assediarla.
ComunitĂ del Pellegrino. â Questa comunitĂ occupa una superficie territoriale di quadrati 6295, dei quali 425 sono presi da corsi d'acqua e da strade. â In essa nel 1833 esistevano 6148 abitanti, a ragione di circa 848 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
Il territorio di questa Comunità è di figura piramidale e tocca con la sua base a ostro la ripa destra dell'Arno fra il Ponte di ferro e la confluenza del Mugnone nellâArno, quasi dal principio alla fine dellâIsola delle RR. Cascine.
â Alla coscia del Ponte di ferro il territorio della ComunitĂ del Pellegrino scostandosi dall'Arno percorre la strida R. che gira di fuori alle mura di Firenze, fronteggiando a levante con la ComunitĂ della capitale a partire dalla sponda dellâArno sino al Parterre fuori di Porta S. Gallo, dove entrano insieme nella strada R.
bolognese per arrivare sul Ponte Rosso che cavalca il Mugnone. Di lĂ dal ponte sottentra a confine dal lato stesso di levante la ComunitĂ di Fiesole, e insieme con essa lâaltra del Pellegrino percorre costantemente la strada postale bolognese fino passato il Camposanto di Firenze sopra Trespiano, la dove comincia il fosso della Serruccia tributario del torrente Terzolle.
A cotesto fosso la ComunitĂ del Pellegrino lascia dal lato di levante sulla strada bolognese quella di Fiesole, e viene a confine di fronte a maestrale la ComunitĂ di Sesto, con la quale la nostra fronteggia, da primo mediante un angolo acutissimo sporgente verso settentrione, mediante il torrente Terzolle che poi abbandona a grecale per scendere nella direzione di libeccio nel fosso della Serruccia, quindi abbandonatolo a levante attraversa nella direzione di ponente il valloncello superiore del torrente Terzolle sino a che giunta sul fosso delle Masse scende con esso il poggio dirimpetto a libeccio, entrando nel torrente Terzolle, quale poi lascia a levante alla strada di Careggi. Dopo breve tragitto abbandona anche quella via per dirigersi sulla strada di Sesto che viene da Firenze; mediante la quale arriva allâangolo del tabernacolo detto del Rucellaj. CostĂŹ passa nella via contigua per dirigersi a ostro in quella detta di meno, e di lĂ entra con essa nella strada della Madonna del Piano, dove sottentra a confine la ComunitĂ di Brozzi.
Con questâultima lâaltra del Pellegrino si dirige a ponente, quindi voltando a ostro e poscia a levante e nuovamente a ostro trapassa la strada di Polverosa al quadrivio di S.
Cristoforo a Novoli per dove sâinoltra nella via postale lucchese che tosto attraversa per andare in cerca del Fosso macinante delle RR. Cascine, col quale retrocede da libeccio a levante per arrivare al luogo della botte del torrente Mugnone, il di cui corso da grecale a libeccio serve di confine alle due ComunitĂ fino allo sbocco in Arno, lĂ dove termina lâIsola delle RR. Cascine e la ComunitĂ di Brozzi dirimpetto allâaltra di Legnaja che occupa lâopposta ripa dellâArno, rimontando il fiume sino al Ponte di ferro con l'altra del Pellegrino, cui quella di Legnaja resta di faccia a ostro.
Si trovano pertanto dentro i due punti estremi, a ostro e a settentrione del territorio comunitativo del Pellegrino, due luoghi singolarissimi e di un uso affatto opposto fra loro; poichĂŠ lungo la sponda destra dellâArno vi è lâIsola delle RR. Cascine dove tutti i giorni concorre il fiore della popolazione piĂš brillante di Firenze, mentre nella parte opposta si presenta aperto il Camposanto di Trespiano, dove tutti i giorni si seppelliscono gli estinti che furono il brio della capitale della Toscana.
Fra i corsi maggiori dâacqua citerò lâArno che lambisce a ostro la ComunitĂ del Pellegrino; citerò il piccolo ma famoso torrente Mugnone che l'attraversa da grecale a libeccio, a partire dal Ponte Rosso fino allo sbocco in Arno, vale a dire per il tragitto di circa tre miglia toscane Finalmente rammenterò il torrente Terzolle che scende da settentrione di fianco al monte dellâUccellatojo e che bagna una delle piĂš deliziose suburbane pendici attorno a Firenze, voglio dire le colline di Careggi e di Montughi sparse di amenissime ville, di parchi, e di deliziosi giardini.
Fra le strade rotabili oltre quella R. che gira fuori delle mura di Firenze, oltre la postale bolognese, contansi molte altre comunitative rotabili, com'è per quella che staccasi dalla bolognese al Ponte Rosso per Montughi, Careggi e Ponte a Riffredi, e come sono varie altre che dirigonsi per Sesto, le Quiete, Polverosa, ecc.
Il territorio comunitativo del Pellegrino a ponente della strada R. bolognese consiste per la maggior parte in calcarea compatta e schistosa dove meno e dove piÚ spesso alternante col macigno assai vario, cioè, dalla pietra serena fiesolana sino al tufo castagnolo o pietra tufina, mentre la sottostante pianura è coperta da ciottoli, da ghiaja, da rena e da altro consimile terreno di alluvione.
Nulla dirò deâprodotti di questo suolo sotto un si dolce clima; giacchĂŠ le primizie deâfiori, come quelle di ogni sorta di frutti le forniscono a Firenze le colline limitrofe di Fiesole, della Pietra, Lastra, Careggi e Montughi.
Due conventi esistono tuttora fra i molti soppressi in questa ComunitĂ , quello deâCappuccini a Montughi, ed il noviziato deâPP. Scolopi al Pellegrino.
Nella cancelleria di questa ComunitĂ esistono anche le cancellerie comunitative di Fiesole, Rovezzano, Sesto e Brozzi.
Il giusdicente minore ossia il PodestĂ risiede in Fiesole; mentre nel luogo del Pellegrino non vi abita che il Cancelliere comunitativo. L'ingegnere di Circondario, l'ufizio del Registro, la conservazione delle Ipoteche, e tutti i tribunali superiori sono in Firenze.
QUADRO della Popolazione della Comunità del PELLEGRINO a quattro epoche diverse - nome del luogo: Careggi, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 252, abitanti anno 1745 n° 360, abitanti anno 1833 n° 443, abitanti anno 1840 n° 449 - nome del luogo: Montughi (*), titolo della chiesa: S.
Martino (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 365, abitanti anno 1745 n° 546, abitanti anno 1833 n° 658, abitanti anno 1840 n° 633 - nome del luogo: Novoli (*), titolo della chiesa: S.
Cristofano (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 124, abitanti anno 1745 n° 132, abitanti anno 1833 n° 276, abitanti anno 1840 n° 273 - nome del luogo: Novoli, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 133, abitanti anno 1745 n° 182, abitanti anno 1833 n° 379, abitanti anno 1840 n° 472 - nome del luogo: Pino (*), titolo della chiesa: S. Croce (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 934, abitanti anno 1840 n° 902 - nome del luogo: Polverosa (1), titolo della chiesa: S.
Jacopo, diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 1697 (con S. Donato in Polverosa) - nome del luogo: Polverosa (1), titolo della chiesa: S.
Donato, diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 1697 (con S. Jacopo in Polverosa) - nome del luogo: Serpiolle, titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 145, abitanti anno 1745 n° 130, abitanti anno 1833 n° 291, abitanti anno 1840 n° 313 - nome del luogo: S. Stefano in Pane, titolo della chiesa: S. Stefano (Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 1078, abitanti anno 1745 n° 1446, abitanti anno 1833 n° 2189, abitanti anno 1840 n° 2141 - nome del luogo: Trespiano (*), titolo della chiesa: S.
Lucia (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze (giĂ di Fiesole), abitanti anno 1551 n° 163, abitanti anno 1745 n° 148, abitanti anno 1833 n° 299, abitanti anno 1840 n° 317 - Totale abitanti anno 1551 n° 2537 - Totale abitanti anno 1745 n° 3395 N.B. I due popoli riuniti di Polverosa contrassegnati di (1) nel 1833 e nellâaltre due epoche antecedenti erano compresi nella ComunitĂ di Fiesole.
Entravan nel 1833 e nel 1840 nella ComunitĂ del Pellegrino le seguenti popolazioni o frazioni provenienti dalle ComunitĂ limitrofe - nome del luogo: Basciano, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole e a Vaglia, abitanti anno 1833 n° 170, abitanti anno 1840 n° - - nome del luogo: S. Marco Vecchio, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole, abitanti anno 1833 n° 1206, abitanti anno 1840 n° 443 - nome del luogo: Sveglia, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole, abitanti anno 1833 n° 303, abitanti anno 1840 n° - - Totale abitanti anno 1833 n° 6148 - Totale abitanti anno 1840 n° 7640 N.B. Le parrocchie contrassegnate con lâasterisco (*) nellâanno 1840 mandavano tutte insieme fuori di questa ComunitĂ abitanti n° 956 Restavano nel 1840 alla ComunitĂ del Pellegrino abitanti n° 6684
AvvegnachÊ il locale della residenza della sua cancelleria comunitativa è compreso nella parrocchia di S. Marco Vecchio, la quale per quanto estenda la sua popolazione fino costà , la sua chiesa trovasi nel territorio della Comunità di Fiesole.
Attualmente appellasi il Pellegrino una soppressa chiesa giĂ ufiziata da una compagnia laicale sotto il titolo della SS. Annunziata al Pellegrino sulla via postale bolognese ridotta ad uso di Cancelleria comunitativa, dove sono stati riuniti gli archivj cataslali delle ComunitĂ di Fiesole, di Rovezzano, di Sesto, di Brozzi, e di quella del Pellegrino.
Questâultima fu eretta in ComunitĂ nel 1810, ed i suoi popoli vennero staccati dalla ComunitĂ limitrofa di Fiesole.
Oltre cotesto edifizio per la cancelleria porta il distintivo al Pellegrino la chiesa coll'annesso noviziato deâPP.
Scolopj di Firenze situata lĂŹ presso.
L'una e lâaltra fabbrica incontransi allâescire da Firenze alla prima salita della collina che si presenta passato il torrente Mugnone sul Ponte Rosso lungo la strada postale di Bologna appena un 5.° di miglio dalla porta S. Gallo. â CostĂŹ infatti esisteva un celebre ospizio detto di S. Gallo, destinato in origine ad alloggiarvi e nutrirvi i pellegrini, dal quale probabilmente la contrada ebbe il nome che tuttora conserva.
Cotesto ospedale di S. Gallo, di cui parlarono il Migliore, il Lami, il Richa, il Bandini ed il Moreni fu fondato nel 1218 presso una chiesa (S. Maria) fuori della Porta a S.
Gallo, in cui nel 1216 albergò il B. Giovanni da Salerno con altri 12 compagni innanzi che introducesse in Firenze il nascente ordine religioso di S. Domenico. Ă quella chiesa di perdonanza dove ogni prima domenica del mese uomini e donne nei secoli XIVe XV erano usi di recarsi da Firenze lassĂš a diletto piĂš che a perdonanza . Ă quel luogo stesso dove una domenica andar voleva alla perdonanza a S. Gallo il padre di certa donna, e dove si recò Giotto dipintore con la sua brigata, lâuno rammentato dal Boccaccio nella Novella VI della quarta giornata del Decamerone; l'altro descritto da Franco Sacchetti nella sua 75.a Novella.
Della venerazione in cui il popolo fiorentino teneva lâospedale del Pellegrino di Porta S. Gallo fece solenne testimonianza il Pontefice Bonifazio IX in un breve dato in Perugia li 10 dicembre del 1393.
Giova aggiungere che questo spedale col progredire del tempo non solamente si limitò a ricevere i pellegrini, ma ancora i bambini esposti o gettatelli. Infatti messs. Bartolo di Cino Benvenuti di Firenze con suo testamento rogato li 27 ottobre del 1261, fra i molti legati da esso lui assegnati ai diversi luoghi pii, lasciò a questo spedale deâPellegrini di S. Gallo due paja di lenzuola, e cento canne di panno romagnuolo per rivestire i gettatelli dell'ospedale medesimo. â Cotesto stabilimento due secoli dopo fu incorporato allâospedale deglâInnocenti di Firenze con tutti i suoi beni ed entrate mediante un breve del Pontefice Pio II in data degli 8 novembre 1463.
Circa 3O anni dopo nel luogo dove fu l'ospedale di S.
Gallo da Lorenzo deâMedici detto il Magnifico fu eretto un grandioso convento per i frati Agostiniani col disegno e direzione del celebre architetto fiorentino Giuliano deâGiamberti, cui in plauso di cotesta fabbrica fu dato il soprannome di Giuliano da San Gallo.
Dubito però che lâindicato edifizio esistesse anzichĂŠ nel luogo occupato attualmente dal Parterre accosto alla Porta S. Gallo come alcuni opinarono, piuttosto sull'estrema pendice del poggio presso la ripa destra del Mugnone; sia perchĂŠ lo dĂ quasi a conoscere Franco Sacchetti nella sua Novella quando dice châera lassĂš sopra Firenze; sia perchĂŠ il convento eretto dove giĂ fu lâospedale di S. Gallo venne atterrato nel 1528 per ordine della Signoria al pari di tanti altri edifizj pubblici posti in luoghi dai quali la cittĂ ricevere poteva danno dai nemici che venivano ad assediarla.
ComunitĂ del Pellegrino. â Questa comunitĂ occupa una superficie territoriale di quadrati 6295, dei quali 425 sono presi da corsi d'acqua e da strade. â In essa nel 1833 esistevano 6148 abitanti, a ragione di circa 848 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
Il territorio di questa Comunità è di figura piramidale e tocca con la sua base a ostro la ripa destra dell'Arno fra il Ponte di ferro e la confluenza del Mugnone nellâArno, quasi dal principio alla fine dellâIsola delle RR. Cascine.
â Alla coscia del Ponte di ferro il territorio della ComunitĂ del Pellegrino scostandosi dall'Arno percorre la strida R. che gira di fuori alle mura di Firenze, fronteggiando a levante con la ComunitĂ della capitale a partire dalla sponda dellâArno sino al Parterre fuori di Porta S. Gallo, dove entrano insieme nella strada R.
bolognese per arrivare sul Ponte Rosso che cavalca il Mugnone. Di lĂ dal ponte sottentra a confine dal lato stesso di levante la ComunitĂ di Fiesole, e insieme con essa lâaltra del Pellegrino percorre costantemente la strada postale bolognese fino passato il Camposanto di Firenze sopra Trespiano, la dove comincia il fosso della Serruccia tributario del torrente Terzolle.
A cotesto fosso la ComunitĂ del Pellegrino lascia dal lato di levante sulla strada bolognese quella di Fiesole, e viene a confine di fronte a maestrale la ComunitĂ di Sesto, con la quale la nostra fronteggia, da primo mediante un angolo acutissimo sporgente verso settentrione, mediante il torrente Terzolle che poi abbandona a grecale per scendere nella direzione di libeccio nel fosso della Serruccia, quindi abbandonatolo a levante attraversa nella direzione di ponente il valloncello superiore del torrente Terzolle sino a che giunta sul fosso delle Masse scende con esso il poggio dirimpetto a libeccio, entrando nel torrente Terzolle, quale poi lascia a levante alla strada di Careggi. Dopo breve tragitto abbandona anche quella via per dirigersi sulla strada di Sesto che viene da Firenze; mediante la quale arriva allâangolo del tabernacolo detto del Rucellaj. CostĂŹ passa nella via contigua per dirigersi a ostro in quella detta di meno, e di lĂ entra con essa nella strada della Madonna del Piano, dove sottentra a confine la ComunitĂ di Brozzi.
Con questâultima lâaltra del Pellegrino si dirige a ponente, quindi voltando a ostro e poscia a levante e nuovamente a ostro trapassa la strada di Polverosa al quadrivio di S.
Cristoforo a Novoli per dove sâinoltra nella via postale lucchese che tosto attraversa per andare in cerca del Fosso macinante delle RR. Cascine, col quale retrocede da libeccio a levante per arrivare al luogo della botte del torrente Mugnone, il di cui corso da grecale a libeccio serve di confine alle due ComunitĂ fino allo sbocco in Arno, lĂ dove termina lâIsola delle RR. Cascine e la ComunitĂ di Brozzi dirimpetto allâaltra di Legnaja che occupa lâopposta ripa dellâArno, rimontando il fiume sino al Ponte di ferro con l'altra del Pellegrino, cui quella di Legnaja resta di faccia a ostro.
Si trovano pertanto dentro i due punti estremi, a ostro e a settentrione del territorio comunitativo del Pellegrino, due luoghi singolarissimi e di un uso affatto opposto fra loro; poichĂŠ lungo la sponda destra dellâArno vi è lâIsola delle RR. Cascine dove tutti i giorni concorre il fiore della popolazione piĂš brillante di Firenze, mentre nella parte opposta si presenta aperto il Camposanto di Trespiano, dove tutti i giorni si seppelliscono gli estinti che furono il brio della capitale della Toscana.
Fra i corsi maggiori dâacqua citerò lâArno che lambisce a ostro la ComunitĂ del Pellegrino; citerò il piccolo ma famoso torrente Mugnone che l'attraversa da grecale a libeccio, a partire dal Ponte Rosso fino allo sbocco in Arno, vale a dire per il tragitto di circa tre miglia toscane Finalmente rammenterò il torrente Terzolle che scende da settentrione di fianco al monte dellâUccellatojo e che bagna una delle piĂš deliziose suburbane pendici attorno a Firenze, voglio dire le colline di Careggi e di Montughi sparse di amenissime ville, di parchi, e di deliziosi giardini.
Fra le strade rotabili oltre quella R. che gira fuori delle mura di Firenze, oltre la postale bolognese, contansi molte altre comunitative rotabili, com'è per quella che staccasi dalla bolognese al Ponte Rosso per Montughi, Careggi e Ponte a Riffredi, e come sono varie altre che dirigonsi per Sesto, le Quiete, Polverosa, ecc.
Il territorio comunitativo del Pellegrino a ponente della strada R. bolognese consiste per la maggior parte in calcarea compatta e schistosa dove meno e dove piÚ spesso alternante col macigno assai vario, cioè, dalla pietra serena fiesolana sino al tufo castagnolo o pietra tufina, mentre la sottostante pianura è coperta da ciottoli, da ghiaja, da rena e da altro consimile terreno di alluvione.
Nulla dirò deâprodotti di questo suolo sotto un si dolce clima; giacchĂŠ le primizie deâfiori, come quelle di ogni sorta di frutti le forniscono a Firenze le colline limitrofe di Fiesole, della Pietra, Lastra, Careggi e Montughi.
Due conventi esistono tuttora fra i molti soppressi in questa ComunitĂ , quello deâCappuccini a Montughi, ed il noviziato deâPP. Scolopi al Pellegrino.
Nella cancelleria di questa ComunitĂ esistono anche le cancellerie comunitative di Fiesole, Rovezzano, Sesto e Brozzi.
Il giusdicente minore ossia il PodestĂ risiede in Fiesole; mentre nel luogo del Pellegrino non vi abita che il Cancelliere comunitativo. L'ingegnere di Circondario, l'ufizio del Registro, la conservazione delle Ipoteche, e tutti i tribunali superiori sono in Firenze.
QUADRO della Popolazione della Comunità del PELLEGRINO a quattro epoche diverse - nome del luogo: Careggi, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 252, abitanti anno 1745 n° 360, abitanti anno 1833 n° 443, abitanti anno 1840 n° 449 - nome del luogo: Montughi (*), titolo della chiesa: S.
Martino (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 365, abitanti anno 1745 n° 546, abitanti anno 1833 n° 658, abitanti anno 1840 n° 633 - nome del luogo: Novoli (*), titolo della chiesa: S.
Cristofano (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 124, abitanti anno 1745 n° 132, abitanti anno 1833 n° 276, abitanti anno 1840 n° 273 - nome del luogo: Novoli, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 133, abitanti anno 1745 n° 182, abitanti anno 1833 n° 379, abitanti anno 1840 n° 472 - nome del luogo: Pino (*), titolo della chiesa: S. Croce (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 934, abitanti anno 1840 n° 902 - nome del luogo: Polverosa (1), titolo della chiesa: S.
Jacopo, diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 1697 (con S. Donato in Polverosa) - nome del luogo: Polverosa (1), titolo della chiesa: S.
Donato, diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 1697 (con S. Jacopo in Polverosa) - nome del luogo: Serpiolle, titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 145, abitanti anno 1745 n° 130, abitanti anno 1833 n° 291, abitanti anno 1840 n° 313 - nome del luogo: S. Stefano in Pane, titolo della chiesa: S. Stefano (Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 1078, abitanti anno 1745 n° 1446, abitanti anno 1833 n° 2189, abitanti anno 1840 n° 2141 - nome del luogo: Trespiano (*), titolo della chiesa: S.
Lucia (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze (giĂ di Fiesole), abitanti anno 1551 n° 163, abitanti anno 1745 n° 148, abitanti anno 1833 n° 299, abitanti anno 1840 n° 317 - Totale abitanti anno 1551 n° 2537 - Totale abitanti anno 1745 n° 3395 N.B. I due popoli riuniti di Polverosa contrassegnati di (1) nel 1833 e nellâaltre due epoche antecedenti erano compresi nella ComunitĂ di Fiesole.
Entravan nel 1833 e nel 1840 nella ComunitĂ del Pellegrino le seguenti popolazioni o frazioni provenienti dalle ComunitĂ limitrofe - nome del luogo: Basciano, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole e a Vaglia, abitanti anno 1833 n° 170, abitanti anno 1840 n° - - nome del luogo: S. Marco Vecchio, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole, abitanti anno 1833 n° 1206, abitanti anno 1840 n° 443 - nome del luogo: Sveglia, ComunitĂ donde proviene: dalla ComunitĂ di Fiesole, abitanti anno 1833 n° 303, abitanti anno 1840 n° - - Totale abitanti anno 1833 n° 6148 - Totale abitanti anno 1840 n° 7640 N.B. Le parrocchie contrassegnate con lâasterisco (*) nellâanno 1840 mandavano tutte insieme fuori di questa ComunitĂ abitanti n° 956 Restavano nel 1840 alla ComunitĂ del Pellegrino abitanti n° 6684
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 92.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track