PELLEGRINO (S.) DELLA GARFAGNANA
nella Valle del Serchio.
– All’Articolo ALPE DI S. PELLEGRINO dissi che un’antico ospedale posto sul giogo dell’Appennino di là dall’Alpe di Barga dava il nome a questa porzione di giogana che fa spalliera alla valle superiore del Serchio, e la cui criniera separa la Toscana dal Ducato di Modena.
La chiesa di S. Pellegrino, un tempo celebre ospedale, è situata sulla cima dell’Appennino dalla parte però che acquapende nel Serchio, e conseguentemente nei limiti geografici della Toscana attuale. Quindi è che nel registro di Cencio camarlingo della S. Sede, e nel ruolo delle chiese della diocesi di Lucca del 1260 cotest’ospedale è posto nella diocesi lucchese.
Alla qual cosa reca maggior lume un trattato del 1 ottobre 1281 pubblicato dal Muratori, rispetto al mantenimento e sicurezza della strada dell’Alpe di S. Pellegrino che fino d’allora era il più frequentato tragitto per recarsi dalla città di Lucca a Modena. La quale strada maestra passava per il territorio della badia di Frassinoro, e da Modena sino al giogo di S. Pellegrino era a carico del Comune modanese, mentre di quà dal giogo doveva mantenersi dai Lucchesi, unde incipiebant Lucensium fines et Hospitalis S. Pelegrini.
Per troncare ogni dubbio di pretensioni il duca di Modena Niccolo III nell’anno 1433 prese dall’Impero investitura speciale dell’ospedale e chiesa di S. Pellegrino; la quale investitura fu poi confermata al duca Alfonso I e ad Ercole II d’Este nel 1509, 1526 e 1535.
Cotesta contrada di S. Pellegrino dipende dalla potesteria di Montefiorino, già paese della badia di Frassinoro, nel Ducato e Diocesi di Modena; sicchè dalle milizie di quella potesteria il luogo è presidiato nella solennità in cui ivi si celebra annualmente con gran concorso la commemo razione de’SS. Bianco e Pellegrino dal dì primo sino alla metà del mese d’agosto.
Rispetto alle notizie storiche di quest’ospedale, cui l’Imperatore Federigo I nel 1180 accordò, e Federigo II nel 1239 confermò dodici jugeri di terreno mediante due privilegi, è noto, che nel 1216 i Modanesi andarono colassù a ricevere Enzio re di Sardegna figlio naturale di Federigo II, che era stato investito della provincia della Garfagnana. Nella qual occasione i sindaci del Comune di Modena protestarono davanti a quel principe che fino costà sul giogo dell’Alpe di S. Pellegrino arrivava il confine del vescovado e distretto di Modena.
Il Pacchi nelle sue Memorie istoriche della Garfagnana riporta tre documenti, che uno del 6 giugno 1286, e gli altri due del 7 di detto mese ed anno; che il primo stipulato in Castiglione, il secondo nella piazza di Castelnuovo di Garfagnana e il terzo nel borgo della Pieve Fosciana, tutti e tre risguardanti l’ospedale di S.
Pellegrino delle Alpi, il rettore e conversi dell’ospizio medesimo. Anche un breve de’22 settembre 1288 dato in Rieti dal Pontefice Niccolò IV è diretto al rettore e frati dell’ospedale di S. Pellegrino delle Alpi, immediatamente soggetto alla S. Sede. – Questa chiesa esiste tuttora con alcune case e un albergo per i passeggeri. – Vedere ALPE DI S. PELLEGRINO.
La chiesa di S. Pellegrino, un tempo celebre ospedale, è situata sulla cima dell’Appennino dalla parte però che acquapende nel Serchio, e conseguentemente nei limiti geografici della Toscana attuale. Quindi è che nel registro di Cencio camarlingo della S. Sede, e nel ruolo delle chiese della diocesi di Lucca del 1260 cotest’ospedale è posto nella diocesi lucchese.
Alla qual cosa reca maggior lume un trattato del 1 ottobre 1281 pubblicato dal Muratori, rispetto al mantenimento e sicurezza della strada dell’Alpe di S. Pellegrino che fino d’allora era il più frequentato tragitto per recarsi dalla città di Lucca a Modena. La quale strada maestra passava per il territorio della badia di Frassinoro, e da Modena sino al giogo di S. Pellegrino era a carico del Comune modanese, mentre di quà dal giogo doveva mantenersi dai Lucchesi, unde incipiebant Lucensium fines et Hospitalis S. Pelegrini.
Per troncare ogni dubbio di pretensioni il duca di Modena Niccolo III nell’anno 1433 prese dall’Impero investitura speciale dell’ospedale e chiesa di S. Pellegrino; la quale investitura fu poi confermata al duca Alfonso I e ad Ercole II d’Este nel 1509, 1526 e 1535.
Cotesta contrada di S. Pellegrino dipende dalla potesteria di Montefiorino, già paese della badia di Frassinoro, nel Ducato e Diocesi di Modena; sicchè dalle milizie di quella potesteria il luogo è presidiato nella solennità in cui ivi si celebra annualmente con gran concorso la commemo razione de’SS. Bianco e Pellegrino dal dì primo sino alla metà del mese d’agosto.
Rispetto alle notizie storiche di quest’ospedale, cui l’Imperatore Federigo I nel 1180 accordò, e Federigo II nel 1239 confermò dodici jugeri di terreno mediante due privilegi, è noto, che nel 1216 i Modanesi andarono colassù a ricevere Enzio re di Sardegna figlio naturale di Federigo II, che era stato investito della provincia della Garfagnana. Nella qual occasione i sindaci del Comune di Modena protestarono davanti a quel principe che fino costà sul giogo dell’Alpe di S. Pellegrino arrivava il confine del vescovado e distretto di Modena.
Il Pacchi nelle sue Memorie istoriche della Garfagnana riporta tre documenti, che uno del 6 giugno 1286, e gli altri due del 7 di detto mese ed anno; che il primo stipulato in Castiglione, il secondo nella piazza di Castelnuovo di Garfagnana e il terzo nel borgo della Pieve Fosciana, tutti e tre risguardanti l’ospedale di S.
Pellegrino delle Alpi, il rettore e conversi dell’ospizio medesimo. Anche un breve de’22 settembre 1288 dato in Rieti dal Pontefice Niccolò IV è diretto al rettore e frati dell’ospedale di S. Pellegrino delle Alpi, immediatamente soggetto alla S. Sede. – Questa chiesa esiste tuttora con alcune case e un albergo per i passeggeri. – Vedere ALPE DI S. PELLEGRINO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 95.
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