PENTOLINA (PIEVE DI)
in Val di Merse.
– Casale con chiesa plebana (S. Bartolommeo) nella vicaria foranea di Rosia, Comunità e 6 miglia toscane a grecale di Chiusdino, Giurisdizione di Radicondoli, Diocesi e Compartimento di Siena.
Risiede presso la cresta meridionale della Montagnuola di Siena, alla cui base orientale scorre il fiume Merse, e all’occidentale il torrente Feccia suo tributario.
Nel Casale di Pentolina ebbero signoria i conti Pannocchieschi fino dal principio del secolo XIV almeno, stantechè il potente milite Nello d’Inghiramo signor del castel di Pietra in Maremma con testamento del 21 febbrajo 1321 lasciò allo spedale di S. Maria della Scala di Siena un legato di mille lire compresi tutti i suoi diritti e beni che possedeva nel castello e corte di Tatti a condizione fra le altre cose di doversi erigere nella villa di Pentolina un sufficiente spedalelto per i poveri. – Vedere TATTI.
Rispetto poi alla pieve di Pentolina essa è una di quelle confermate ai vescovi di Siena dal Pontefice Clemente III mediante bolla concistoriale spedita li 20 aprile del 1189 a Bono vescovo sanese.
Nel 12 giugno 1340 il sacerdote Francesco pievano di S.
Bartolommeo a Pentolina era stato deputato da Donusdeo vescovo di Siena in sua vece per conservatore dei beni e diritti del Monastero de’Cistercensi di S. Salvatore a Settimo quando emanò in Siena un monitorio contro gli ufiziali di Torre di Firenze, affinchè dentro il termine di nove giorni restituissero al detto monastero il poggio di Semifonte e le otto tavole di cambis ti poste in Mercato nuovo, che furono assegnate a quei monaci in ricompensa della pescaja con mulino di loro pertinenza situata fra Signa e Gangalandi, la qual pescaja era stata distrutta per ordine del Comune di Firenze dopo la terribil piena del 1333. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello.) La parrocchia della pieve di Pentolina nel 1833 noverava 87 abitanti.
Risiede presso la cresta meridionale della Montagnuola di Siena, alla cui base orientale scorre il fiume Merse, e all’occidentale il torrente Feccia suo tributario.
Nel Casale di Pentolina ebbero signoria i conti Pannocchieschi fino dal principio del secolo XIV almeno, stantechè il potente milite Nello d’Inghiramo signor del castel di Pietra in Maremma con testamento del 21 febbrajo 1321 lasciò allo spedale di S. Maria della Scala di Siena un legato di mille lire compresi tutti i suoi diritti e beni che possedeva nel castello e corte di Tatti a condizione fra le altre cose di doversi erigere nella villa di Pentolina un sufficiente spedalelto per i poveri. – Vedere TATTI.
Rispetto poi alla pieve di Pentolina essa è una di quelle confermate ai vescovi di Siena dal Pontefice Clemente III mediante bolla concistoriale spedita li 20 aprile del 1189 a Bono vescovo sanese.
Nel 12 giugno 1340 il sacerdote Francesco pievano di S.
Bartolommeo a Pentolina era stato deputato da Donusdeo vescovo di Siena in sua vece per conservatore dei beni e diritti del Monastero de’Cistercensi di S. Salvatore a Settimo quando emanò in Siena un monitorio contro gli ufiziali di Torre di Firenze, affinchè dentro il termine di nove giorni restituissero al detto monastero il poggio di Semifonte e le otto tavole di cambis ti poste in Mercato nuovo, che furono assegnate a quei monaci in ricompensa della pescaja con mulino di loro pertinenza situata fra Signa e Gangalandi, la qual pescaja era stata distrutta per ordine del Comune di Firenze dopo la terribil piena del 1333. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello.) La parrocchia della pieve di Pentolina nel 1833 noverava 87 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 97.
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