PERCUSSINA (S. ANDREA IN)

in Val di Greve.

– Contrada che da il nomignolo ad un’antica chiesa parrocchiale nel piviere, Comunità Giurisdizione e quasi due migl. a settentrione di Sancasciano, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra un risalto di poggio situato sull’orlo settentrionale di quello che serve di spianata alla Terra di Sancasciano dalla parte di Val di Greve, lungo la strada postale romana e poco distante dal bivio della via che guida verso i poggi della Romola.
Sino dal secolo XII esisteva costà sull’antica via maestra uno spedale per i pellegrini a cura della compagnia del Bigallo di Firenze, mentre la chiesa parrocchiale di S.
Andrea in Percussina nel secolo XII e nel principio del susseguente era di giuspadronato del capitolo della collegiata di S. Lorenzo confermato al capitolo medesimo nel 1177 dal Pontefice Alessandro III, nel 1191 da Celestino III e nel 1225 da Onorio III; e ciò sino alla riforma del 1239, per la quale Ardingo vescovo di Firenze avocò a sé la collazione di cotesta chiesa parrocchiale. – (LAMI, Monum. Eccl. Flor.) Ma. la contrada di Percussina è anche più nota per esservi state costà le ville di Niccolò Machiavelli e dell’erudito Pier Vettori, questo per accudire alla miglior coltivazione de’suoi terreni, dov’egli pose mano al suo Trattato degli Ulivi; mentre l’altra di Niccolò Machiavelli è rammentata in alcune sue lettere familiari. A quel tempo la prima apparteneva a Francesco Vettori compare del segretario della Repubblica Fiorentina, il quale qualche volta villeggiò costà in Percussina; siccome fu scritta in Percussina una delle sue lettere latine diretta nel dì 8 giugno 1517 a Giovanni Vernaccia cittadino fiorentino, allora abitante in Pera di Costantinopoli.
Non resta alcun dubbio che fosse nel popolo medesimo di Percussina la villa di Francesco e di Pier Vettori benché sia attualmente ridotta ad uso di fattoria dei marchesi Vettori di Roma; poiché quà nel febbrajo del 1520 pernottò il Papa Martino V presso la cappellina di S.
Maria della Pace, che resta sulla strada postale, nella quale il Pontefice predetto celebrò la S. Messa.
Comecché alcuni, sull’asserto del Pignotti, credono che la villa del Machiavelli fosse in Val di Pesa di là da Sancasciano nel popolo di S. Maria a Bibbione, dove realmente possedeva villa e predj un altro ramo della stessa prosapia, è tolta però ogni dubbiezza non solo dal testamento del Segretario fiorentino fatto li 27 novembre del 1522, ma ancora dal Posa e Veglia delle Decime del Granducato. Avvegnaché dal testamento si rileva, che tutto il patrimonio di Niccolo Machiavelli consisteva in due case in Firenze presso S. Felicita, e in tre case con 4 poderi in campagna; che una di queste case di campagna serviva allora ad uso di osteria, l’altra di beccheria, e la terra per villetta detta l’Albergaccio, la qual villetta trovavasi accosto a detta osteria; il tutto compreso nel popolo di S. Andrea in Percussina.
Infatti nei libri delle Decime di Firenze all’Arruoto dell’anno 1511 del gonfalone Nicchio, Quartiere S.
Spirito, fra i beni spettanti a Niccolò di Messer Lorenzo di Niccolò Machiavelli, oltre le due case di Firenze, trovansi impostate ivi anche le sostanze di campagna; e queste consistevano in una casa ad uso d’osteria ossia di albergo con loggia dirimpetto, allato alla qual loggia si trovava una capanna con un forno ed un pozzo, il tutto situato sulla strada maestra nel popolo di S. Andrea in Percussina. Era a contatto dell’osteria un’altra casa chiamata l’Albergaccio con una torricella scoperta e suo orto, più due altre casette poste in detto popolo in sul borgo di Percussina nei descritti confini e quattro poderi denominati della Struda, del Poggio, delle Fontalle e di Montepugliano.
Sembra da tutto ciò che la casa contigua all’osteria, denominata l’Albergaccio, fosse la povera villa del Machiavelli e presso la medesima il podere di Strada, situato a contatto con i beni di Filippo Machiavelli e altri di quella prosapia. I quali ultimi beni furono acquistati nel 1645 dalla nobil famiglia Mazzei di Firenze, mentre i quattro poderi con l’osteria, la villa e le altre casette del Segretario fiorentino col progredire degli anni vennero in potere della casa Serristori, la quale convertì la villa suddetta in casa di fattoria, conservando tuttora quei poderi sotto i nomignoli di Strada, Poggio, Fontalle e Montepugliano.
In questa villa pertanto dopo la cacciata da Firenze del gonfaloniere perpetuo Pier Soderini, ed il novello trionfo della casa de’Medici, Niccolò Machiavelli passava molti mesi dell’anno; e fu costà dove distese e limò il suo libro del Principe, che indirizzò al Magnifico Giuliano de’Medici, nella speranza , egli diceva in una lettera del 10 dicembre 1513 scritta da cotesta sua villa e diretta al suo compare Francesco Vettori ambasciatore a Roma, nella speranza che (il libro) dovesse essere accetto ad un principe e massime ad un principe nuovo ! ! Allo stesso compare Vettori, Niccolo con lettera del 3 agosto 1514 confidava un’amorosa ventura incontrata mentre stavasi nella sua villa di Percussina. È pure diretta di quà all’oratore medesimo altra lettera latina in data del 4 dicembre 1514, mentre da quella del dì 8 giugno 1517, scritta a Giovanni Vernaccia in Pera si rileva, che il Machiavelli erasi ridotto a stare in villa per le avversità passate e presenti ancora, per cui stò (diceva egli) qualche volta un mese che non mi ricordo di me .
In quanto ai beni dei Machiavelli compresi nel popolo di S. Maria a Bibbione passato Sancasciano, essi pervennero nella famiglia Rangoni per disposizione testamentaria fatta sotto di 2 febbrajo 1726 da Francesco Maria di Lorenzo Machiavelli ultimo discendente di Filippo Machiavelli seniore, che fu bisavolo di Lorenzo, e trisavolo del Segretario fiorentino e di altri tre fratelli di Niccolò, cioè, di Benedetto, di Francesco e di Ristoro .
La parrocchia di S. Andrea in Percussina nel 1551 contava sole 25 famiglie con 127 abitanti, nel 1745 aveva 26 famiglie con 172 abitanti, mentre nel 1833 contava 57 famiglie e 350 abitanti e nel 1840 famiglie 69 e 451 individui.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 98.