PERETA

nella Valle dell’Albegna.

– Castello con chiesa plebana (S. Giovanni Battista) nella Comunità e circa 4 migl. a settentrione-grecale di Magliano, Giurisdizione e 5 migl. a ostro di Scansano. Diocesi di Sovana, Compartimento di Grosseto.
È posto sopra la cresta di uno sprone che stendesi verso ostro dal poggio di Scansano, ad una elevatezza di circa 540 braccia sopra il livello del mare, fra il valloncello del Patrignone, il cui torrente lambisce la sua base a ponente, mentre il Castione, altro minor torrente, scende al suo levante.
Questo castello fece parte della contea Aldobrandesca, pervenuto al ramo di Sovana nelle divise (ERRATA: del 1284) del 1274, acquistato in seguito dalla Repubblica sanese. – Dell’antica rocca di Pereta si conserva il cassero in una bella torre quadrata in mezzo ai muri diruti della sua fortezza, dove a tenore di quanto è notato nelli statuti di Siena il Comune di questa città nel principio del 1400 manteneva un castellano e 5 soldati di guarnigione. Era scorso quasi un secolo che gli abitanti di Pereta erano raccomandati di quella repubblica, quando nel 1472, essendo il paese aumentato di abitanti e di sostanze, fu accresciuta la tassa dell’annuo tributo che quegli uomini solevano pagare alla città di Siena.
Di fatti, osservava il Santi, che se vien fatto attenzione ai muri semidiruti, o intieramente disfatti delle vicinanze di Pereta, agli olivi ed alle viti che nei poggi circondanti vedonsi fra le macchie più salvatiche, facilmente si rileva che Pereta fu una Terra considerabile, e che i suoi colli, ora così macchiosi ed infruttiferi, furono ben coltivati e deliziosi.
Lo stesso naturalista aggiungeva, che in cotesti poggi regna la pietra arenaria, nella quale egli non potè scorgere nè lì nè altrove impronta o segno alcuno visibile di fossili marini.
Circa tre miglia distante da Pereta è una delle cave di zolfo più ricche della Toscana. Il minerale, cavato dai pozzi profondi e comunicanti fra loro per mezzo di gallerie, consiste in glebe di zolfo misto a varie terre con ossido rosso di ferro, e spesse volte ancora con del solfuro d’antimonio (antimonio crudo degli antichi). Sono aperti quegli scavi fra li strati di pietra calcaria e argillosa, investiti l’una e l’altra roccia da particelle tenuissime di acido solforico che decompongono la pietra calcaria e argillosa per convertirla in solfato di calce e in solfato d’allumina.
Vicino a dette cave di zolfo ve n’è una abbandonata di solfato di ferro (vitriolo verde). – Queste solfiere appartengono alle RR. Possessioni, il cui scrittojo suol darle in affitto.
Nello statuto di Pereta del 1560 sono segnati i confini territoriali di questo Comune con quello di Scansano. – Vedere SCANSANO Comunità.
La parrocchia di S. Gio. Battista a Pereta nel 1595 aveva 586 abitanti; nel 1640 ne contava 274; nel 1718 era ridotta a 152; nel 1745 ne noverava 362; e nel 1833 faceva 362 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 100.