PIETRA MORA

nell'Appennino di Pietramala.

– Contrada montuosa che diede il titolo alla distrutta chiesa di S. Zenobi a Pietra Mora nel popolo di Castelvecchio, piviere di Bordignano, Comunità Giurisdizione e circa 8 miglia toscane a settentrione-grecale di Firenzuola, Diocesi e Compartimento di Firenze.
È una contrada situata nella parte estrema dell'Appennino di Pietramala e della diocesi fiorentina in un risalto di monte distante 4 miglia toscane circa dalla dogana delle Filigrane e nello stesso suo meridiano, fra le sorgenti più alte del fiume Sellaro e quelle del torrente Diaterna, questo che scende dal fianco meridionale del monte per fluire nel Santerno, quello che acquapende dal fianco settentrionale del monte medesimo dirigendosi a Castel Bolognese.
Probabilmente cotesta località ebbe nome di Pietra Mora dalle rocce ofiolitiche color verde cupo e nerastro che ne costituiscono la cima, e donde quegli abitanti estraggono le pietre per fabbricare le loro macini da mulino sotto nome di Pietra Maltesca. – Vedere APPENNINO TOSCANO Vol. I. pag. 97.
Su questa Pietra Mora fu un castelletto degli Ubaldini confermato coi suoi allodi dall'Imperatore Federigo II mediante diploma spedito da Monte Mario sopra Roma li 25 novembre del 1220 in conferma di altro privilegio simile stato concesso agli Ubablini dall'Imperatore Arrigo VI.
Non fia però da confondere la Pietra Mora di Pietramala con la Pietra Mauri del Bidente in Romagna, rammentata nei privilegi imperiali de'Conti Guidi.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 214.