PIEVE A NIEVOLE (S. Marco)
(già S. Pietro) nella Val di Nievole.
– Pieve antichissima sulle falde meridionali del poggio di Monte Catini, da cui dista circa due miglia nella Comunità medesima, Giurisdizione di Monsummano, Diocesi di Pescia, già di Lucca, Compartimento di Firenze. Risiede sopra la strada regia lucchese presso il borgo omonimo, là dove la strada postale viene intersecata da quella rotabile che scende da Monte Catini alla Pieve a Nievole e di là prosegue a Monsummano.
Riferisce a cotesta Pieve a Nievole uno dei documenti più antichi che tratti delle vertenze insorte fra i vescovi di Lucca e quelli di Pistoia rispetto a giurisdizioni diocesane.
Il qual documento dell’anno 716 fu citato all’Articolo MONTECATINI, Vol. III pag. 358 di quest’opera per dimostrare che sotto il dominio de’Longobardi nelle cause economiche delle chicse dovevano intervenire i messi, o rappresentanti regii.
È un giudicato del febbrajo tenuto nella Basilica di S.
Pietro a Neure o Nievole per decidere una questione promossa da Giovanni vescovo di Pistoia contro Talesperiano vescovo di Lucca intorno al diritto che ciascuno di loro pretendeva sopra una chiesa battesimale dedicata a S. Andrea e sopra un’altra chiesa sotto l’invocazione di S. Jerusalem.
Contro l’asserto dell’avvocato del vescovo di Pistoia il prete Vitaliano con giuramento asseriva, che quelle due chiese sino dal tempo de’Romani furono e si mantennero costantemente sotto la giurisdizione di S. Pietro (a Nievole) spettante alla diocesi lucchese. Onde Ulziano notaro e messo regio, assistito da Specioso vescovo (di Firenze) da Walperto duca (di Lucca) da Alechi castaldo e da altri giudici, sentenziò in favore del vescovo di Lucca.
– (MURATORI, Ant. M. Aevi, e MEMOR. LUCCH. T.
IV. P. I.) Si disse anco, che la Pieve a Nievole nei secoli intorno al mille soleva appellarsi promiscuamente Pieve di Nievole e di Montecatini. Infatti sotto quest’ultimo vocabolo trovasi designata nel catalogo delle chiese della Diocesi lucchese del 1260, quando essa aveva dieci cappelle succursali (loc. cit. pag. 359).
Una carta scritta nel 1017, e pubblicata nel corrente anno 1841 nell’Appendice al Vol. V. P. III. delle Memorie lucchesi, specifica i nomi delle ville allora sottoposte a cotesto piviere, fra le quali la villa, ora Terra di Montecatini. È un contratto enfiteutico fra Grimizzo vescovo di Lucca e Gherardo detto Moretto figlio del fu Gherardo, che ricevè dal primo la metà dei beni della suddetta pieve, eui vocabulum est S. Petri et S. Johannis Baptistae sita loco et finibus Neure , eccettuata però la metà delle decime dovute dagli uomini che abitavano nelle ville dello stesso piviere, ivi specificate sotto i vocaboli di Corlo, di Suffiano, di Montecatini , Coppia, Dorolano , Perigliano, Verasiano, Montecumuli , Gragnano , Cerbiano, Calmuto, Interaguliano , Molazano, Corsano, Cuno, Castellari, Morlatico e Valleponi.
La parrocchia della Pieve a Nievole dopo che essa cedè il titolo di S. Pietro alla chiesa sua filiale, poi pieve e prepositura di Montecatini, prese per suo patrono S.
Marco. – Il tempio antico di quest’ultima era a tre navate, ma fu ridotto a due mediante l’aver murata la navata a cornu evangelii onde farne un oratorio per la compagnia del SS. Sacramento.
Attualmente però presso la vecchia pieve si sta innalzando un tempio grandioso capace di contener la maggior parte del suo numeroso popolo. La parrocchia della Pieve a Nievole nel 1833 contava 2750 abitanti.
PIEVE DI NONI nella Maremma massetana. – Pieve perduta fra l’Accesa e Perolla corrispondente forse alla pieve stessa di Perolla nella diocesi di Massa Marittima. – Vedere MASSA MARITTIMA, DIOCESI.
Riferisce a cotesta Pieve a Nievole uno dei documenti più antichi che tratti delle vertenze insorte fra i vescovi di Lucca e quelli di Pistoia rispetto a giurisdizioni diocesane.
Il qual documento dell’anno 716 fu citato all’Articolo MONTECATINI, Vol. III pag. 358 di quest’opera per dimostrare che sotto il dominio de’Longobardi nelle cause economiche delle chicse dovevano intervenire i messi, o rappresentanti regii.
È un giudicato del febbrajo tenuto nella Basilica di S.
Pietro a Neure o Nievole per decidere una questione promossa da Giovanni vescovo di Pistoia contro Talesperiano vescovo di Lucca intorno al diritto che ciascuno di loro pretendeva sopra una chiesa battesimale dedicata a S. Andrea e sopra un’altra chiesa sotto l’invocazione di S. Jerusalem.
Contro l’asserto dell’avvocato del vescovo di Pistoia il prete Vitaliano con giuramento asseriva, che quelle due chiese sino dal tempo de’Romani furono e si mantennero costantemente sotto la giurisdizione di S. Pietro (a Nievole) spettante alla diocesi lucchese. Onde Ulziano notaro e messo regio, assistito da Specioso vescovo (di Firenze) da Walperto duca (di Lucca) da Alechi castaldo e da altri giudici, sentenziò in favore del vescovo di Lucca.
– (MURATORI, Ant. M. Aevi, e MEMOR. LUCCH. T.
IV. P. I.) Si disse anco, che la Pieve a Nievole nei secoli intorno al mille soleva appellarsi promiscuamente Pieve di Nievole e di Montecatini. Infatti sotto quest’ultimo vocabolo trovasi designata nel catalogo delle chiese della Diocesi lucchese del 1260, quando essa aveva dieci cappelle succursali (loc. cit. pag. 359).
Una carta scritta nel 1017, e pubblicata nel corrente anno 1841 nell’Appendice al Vol. V. P. III. delle Memorie lucchesi, specifica i nomi delle ville allora sottoposte a cotesto piviere, fra le quali la villa, ora Terra di Montecatini. È un contratto enfiteutico fra Grimizzo vescovo di Lucca e Gherardo detto Moretto figlio del fu Gherardo, che ricevè dal primo la metà dei beni della suddetta pieve, eui vocabulum est S. Petri et S. Johannis Baptistae sita loco et finibus Neure , eccettuata però la metà delle decime dovute dagli uomini che abitavano nelle ville dello stesso piviere, ivi specificate sotto i vocaboli di Corlo, di Suffiano, di Montecatini , Coppia, Dorolano , Perigliano, Verasiano, Montecumuli , Gragnano , Cerbiano, Calmuto, Interaguliano , Molazano, Corsano, Cuno, Castellari, Morlatico e Valleponi.
La parrocchia della Pieve a Nievole dopo che essa cedè il titolo di S. Pietro alla chiesa sua filiale, poi pieve e prepositura di Montecatini, prese per suo patrono S.
Marco. – Il tempio antico di quest’ultima era a tre navate, ma fu ridotto a due mediante l’aver murata la navata a cornu evangelii onde farne un oratorio per la compagnia del SS. Sacramento.
Attualmente però presso la vecchia pieve si sta innalzando un tempio grandioso capace di contener la maggior parte del suo numeroso popolo. La parrocchia della Pieve a Nievole nel 1833 contava 2750 abitanti.
PIEVE DI NONI nella Maremma massetana. – Pieve perduta fra l’Accesa e Perolla corrispondente forse alla pieve stessa di Perolla nella diocesi di Massa Marittima. – Vedere MASSA MARITTIMA, DIOCESI.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 243.
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