PUPIGLIO, o POPIGLIO

(Popilium) nella Valle della Lima.

– Grosso villaggio, già castello difeso da mura castellane e da torri sovrastanti, una delle quali resta tuttora in piedi sulla sommità del monte omonimo a 1404 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo. In fondo al paese resta la chiesa plebana (S. Maria Assunta), nella Comunità di Piteglio, Giurisdizione di San Marcello, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
È situato sul fianco orientale di un poggio che si alza sulla ripa destra del fiume Lima attraversato da un ponte di pietra che porta il nome di Pupiglio, sulla cui testata sinistra esiste una casa per la guardia doganale dipendente dal doganiere di Boscolungo.
All’Articolo PITEGLIO si disse che i suoi abitanti al pari di questi di Pupiglio nei primi secoli intorno al mille dipendevano dai conti Guidi, sebbene più tardi figurarono nella storia politica di Pistoja, dai quali magistrati erano governati. Ivi si disse, che i Pupigliesi nel secolo XIV ebbero a soffrire orrendi scempj per le guerre civili insorte in Pistoja e in tutto il suo distretto, o a cagione di fazioni di potenti famiglie, o per causa di Castruccio signor di Lucca e del tiranno Tedici, il quale ultimo ponte di Purpiglio da quei popolani venne ucciso ed il suo capo recato in trionfo a Pistoja.
L’antica chiesa plebana di Pupiglio, da lunga mano distrutta, era dedicata a S. Giovanni Battista, ed è tradizione che alla medesima appartenesse il pulpito della pieve attuale, che può dirsi un rozzo lavoro scolpito in macigno con bassorilievi rappresentanti la vita di G.
Cristo e portato in cotesta chiesa, che è di una sola navata piuttosto grande. Un altro non meno goffo bassorilievo esiste sopra la porta d’ingresso della facciata, la cui costruzione sembra rimontare al secolo XIV. Sull’altar maggiore si conserva però una buona tavola rappresentante la Risurrezione di G. Cristo, opera di Sebastiano Veronese, lo che è accertato anche dalle sue sigle in un canto del quadro. L’epoca poi è indicata dall’iscrizione seguente: Astor di Francesco Borrelli Oper. Fè dipinger al tempo di Girolamo Magni piovano l’anno 1577.
Inferiore di peggio, sebbene dello stesso pittore veronese, è un altro quadro a Cornu Evangeli rappresentante il cenacolo.
In sagrestia si trovano alcuni antichi dipinti, rappresentanti de’ santi segati da una gran tavola esistita nella primitiva pieve di S. Giovanni. Una famiglia del paese, (Vannini), nel secolo XVII fece scolpire da mediocre scultore molti busti in bellissimo marmo di Carrara con apposite iscrizioni, che servono ad adornare una cappella, forse gentilizia, annessa alla pieve.
In Pupiglio esisteva da tempo alquanto remoto un monastero di donne, ridotto attualmente a conservatorio sotto il titolo dei SS. Domenico e Francesco.
La pieve di S. Maria Assunta a Pupiglio nel 1833 contava 1014 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 687.