RADI DI MONTAGNA
in Val d’Elsa.
– Casale già castelletto, la cui parrocchia di S. Maria fu annessa alla sua vicina di S. Magno a Simignano, quella nella Comunità e Giurisdizione di Casole, da cui Radi di Montagna dista circa 7 miglia toscane a scirocco, e questa nella Comunità Giurisdizione e 4 miglia toscane a ponente maestrale di Sovicille, Diocesi di Colle, già di Volterra, Compartimento di Siena.
È situato sul fianco occidentale della Montagnuola di Siena, alla destra dell’Elsa morta, dalle cui più alte sorgenti cotesto casale è poco discosto.
La sua chiesa parrocchiale, ora cappella di stile gotico italiano, è tutta lavorata di pietra marmorina del paese. – Dalla bolla del pontefice Clemente III diretta nel 1189 a Bono vescovo di Siena si rileva, che a quella età i vescovi senesi possedevano una terza parte del castello di Radi col suo distretto, per quanto compreso nel vescovato Volterrano.
Quella chiesa conta i primi restauri dal 1473 per opera di Cristofano Tommasi Rinaldi, siccome leggesi in una iscrizione ivi murata. Presso la chiesa sono alcune case con delle mura in rovina, lo ché ci rammenta l’epoca dell’assedio di Casole fatto dal Comune di Siena per ribellione di Rinieri del Porrina, che fu signore di radi, e che dopo la presa di Casole ebbe divieto di riedificarvi alcuna specie di fortilizio.
Di un tal Perone da Radi fa menzione una membrana dell’8 febbrajo 1214 dell’Arch. Dipl. Fior. esistente fra le carte de’Leccetani di Siena.
Radi di Montagna costituiva popolo distinto al tempo del sinodo diocesano tenuto in Volterra nel novembre del 1356. Allora cotesta parrocchia era compresa nel pievanato di Molli. Vedi MOLLI (PIEVE A) E SEMIGNANO.
È situato sul fianco occidentale della Montagnuola di Siena, alla destra dell’Elsa morta, dalle cui più alte sorgenti cotesto casale è poco discosto.
La sua chiesa parrocchiale, ora cappella di stile gotico italiano, è tutta lavorata di pietra marmorina del paese. – Dalla bolla del pontefice Clemente III diretta nel 1189 a Bono vescovo di Siena si rileva, che a quella età i vescovi senesi possedevano una terza parte del castello di Radi col suo distretto, per quanto compreso nel vescovato Volterrano.
Quella chiesa conta i primi restauri dal 1473 per opera di Cristofano Tommasi Rinaldi, siccome leggesi in una iscrizione ivi murata. Presso la chiesa sono alcune case con delle mura in rovina, lo ché ci rammenta l’epoca dell’assedio di Casole fatto dal Comune di Siena per ribellione di Rinieri del Porrina, che fu signore di radi, e che dopo la presa di Casole ebbe divieto di riedificarvi alcuna specie di fortilizio.
Di un tal Perone da Radi fa menzione una membrana dell’8 febbrajo 1214 dell’Arch. Dipl. Fior. esistente fra le carte de’Leccetani di Siena.
Radi di Montagna costituiva popolo distinto al tempo del sinodo diocesano tenuto in Volterra nel novembre del 1356. Allora cotesta parrocchia era compresa nel pievanato di Molli. Vedi MOLLI (PIEVE A) E SEMIGNANO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 709.
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