RASOJO (S. MARTINO AL)

(Rasorium) in Val di Sieve.

– Casale e chiesa parrocchiale con gli annessi di S.
Lorenzo a Fabbiano e di S. Niccola alla Torricella, nel piviere di Corella, Comunità e circa miglia due a grecale di Vicchio, Giurisdizione del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra una collina che fiancheggia la ripa sinistra del torrente Botena, quasi 3 miglia toscane a libeccio dalla sua pieve di Corella.
Anche cotesta casa torrita, di cui appena si riconoscono vestigie, appartenne ai conti Guidi di Modigliana, ai quali la villa di Rasojo fu confermata dagli imperatori Arrigo VI e Federigo II insieme con le ville di Corella, di Torricella, di Casaromana e di Fabbiano, comprese allora tutte nella curia o giurisdizione di Ampinana.
Per quanto il parroco della chiesa di S. Martino al Rasojo fino dal secolo XIII fosse tributario del vescovo di Firenze, la sua chiesa però si mantenne perfino al 1810 di nomina e collazione della badia fiorentina, ora del Principe.
La cura annessa di Fabbiano fu soppressa dal vescovo Angiolo Acciajoli con decreto del 25 luglio 1385, che unì il suo popolo a questo di Rasojo insieme con l’altro di S.
Niccolò alla Torricella, chiese esse pure di padronato della badia fiorentina.
Di quà forse trasse i natali il pittore maestro Jacopo del fu Corsino della Torricella, seppure non fu nativo di altro luogo omonimo. Esso è rammentato in atti di ser Bonaccorso di Gerino del Cacciato sotto dì 21 agosto dell’anno 1345.
La parrocchia di S. Martino al Rasojo nel 1833 aveva 240 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 732.