RUOSINA, o ROSINA
nella Versilia.
– Borgo con chiesa parrocchiale (S. Paolo) nella Comunità Giurisdizione e circa 2 miglia a levante di Seravezza, Diocesi di Pisa, già di Luni Sarzana, Compartimento pisano.
Risiede in valle sulla ripa destra del torrente Versilia, lungo la strada maestra rotabile che da Seravezza si dirige alle cave delle brecce e dei marmi mischi sotto Stazzema, strada che cessa di essere rotabile alla confluenza del torrente delle Mulina con quello della Versilia detto costassù di Stazzema.
Il Villaggio di Ruosina è rammentato nell’istoria metallurgica della Versilia per i suoi forni fusori, per la sua favorevole posizione e per la copia d'acque perenni ed il loro impeto capace di mettere in ruolo diversi edifìzj, fra i quali si ontano diverse ferriere per fondere e purgare il ferraccio che viene trasportato dalle fucine di Follonica. – Inolt re fu in Ruosina dove nel secolo XVI si ristabilì per conto del governo Mediceo l'edilizio detto l'Argentiera, destinato a separare l'argento che contenevano le miniere di piombo dei monti del Bottino e di Val di Castello; edifizio stato racconciato modernamente per lo stesso uso da più d’una società anonima che sperava maggior fortuna dalle abbandonate miniere argentifere di cotesta contrada; per quanto il vecchioTargioni Tozzetti ne’suoi Viaggi per la Toscana non tralasciasse di avvertire gli speculatori di tali imprese: che senza previa dimostrazione con prernura ed esattezza eseguita da accreditati metallurghi, non consiglia un veruno ad impennarsi in spese per l'estrazione dei metalli che si ricercavano.
Un altro gran servigio all'industria del paese producono le acque perenni della fiu mana Versil ia, appellata costà presso Ruosina la Vezza, lungo l a quale si contano varie ferriere, come ho detto, per raffinar e ridurre in verghe, oppure in altre forme il ferraccio fuso nei forni di Follonica e di Cecina, ma ancora per un'estesa rameria stabilita sotto Ruosina da un secolo a quest parte, dove attualmente si riduce in roseti il rame toscano per poi trasportarlo a lavo rare in varia maniera nel Granducato e anco negli stati esteri.
Né meno antica è un'altra fabbrica sopra Ruosina per vuotare le canne da schioppio mediante lunghi trapani mossi dall’acqua della fiumana; la prima delle quali macchi ne spetta alla famiglia Pacchiani, oriunda pratese, la seconda alla famiglia Lioni pistoiese, nella cui discendenza da più di u secolo si mantiene aperto cotesto stabilimento, sebbene oggidì l'arte medesima si trovi alquanto in decadenza.
La parrocchia di S. Paolo a Ruosina nel 183 contava 361 abitanti.
Risiede in valle sulla ripa destra del torrente Versilia, lungo la strada maestra rotabile che da Seravezza si dirige alle cave delle brecce e dei marmi mischi sotto Stazzema, strada che cessa di essere rotabile alla confluenza del torrente delle Mulina con quello della Versilia detto costassù di Stazzema.
Il Villaggio di Ruosina è rammentato nell’istoria metallurgica della Versilia per i suoi forni fusori, per la sua favorevole posizione e per la copia d'acque perenni ed il loro impeto capace di mettere in ruolo diversi edifìzj, fra i quali si ontano diverse ferriere per fondere e purgare il ferraccio che viene trasportato dalle fucine di Follonica. – Inolt re fu in Ruosina dove nel secolo XVI si ristabilì per conto del governo Mediceo l'edilizio detto l'Argentiera, destinato a separare l'argento che contenevano le miniere di piombo dei monti del Bottino e di Val di Castello; edifizio stato racconciato modernamente per lo stesso uso da più d’una società anonima che sperava maggior fortuna dalle abbandonate miniere argentifere di cotesta contrada; per quanto il vecchioTargioni Tozzetti ne’suoi Viaggi per la Toscana non tralasciasse di avvertire gli speculatori di tali imprese: che senza previa dimostrazione con prernura ed esattezza eseguita da accreditati metallurghi, non consiglia un veruno ad impennarsi in spese per l'estrazione dei metalli che si ricercavano.
Un altro gran servigio all'industria del paese producono le acque perenni della fiu mana Versil ia, appellata costà presso Ruosina la Vezza, lungo l a quale si contano varie ferriere, come ho detto, per raffinar e ridurre in verghe, oppure in altre forme il ferraccio fuso nei forni di Follonica e di Cecina, ma ancora per un'estesa rameria stabilita sotto Ruosina da un secolo a quest parte, dove attualmente si riduce in roseti il rame toscano per poi trasportarlo a lavo rare in varia maniera nel Granducato e anco negli stati esteri.
Né meno antica è un'altra fabbrica sopra Ruosina per vuotare le canne da schioppio mediante lunghi trapani mossi dall’acqua della fiumana; la prima delle quali macchi ne spetta alla famiglia Pacchiani, oriunda pratese, la seconda alla famiglia Lioni pistoiese, nella cui discendenza da più di u secolo si mantiene aperto cotesto stabilimento, sebbene oggidì l'arte medesima si trovi alquanto in decadenza.
La parrocchia di S. Paolo a Ruosina nel 183 contava 361 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 842.
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