SASSETTA

fra la Valle della Cornia e quella della Stersa di Cecina.

Villaggio già Castello con chiesa plebana (S.
Andrea Avellino) capoluogo di Comunità, Giurisdizione di Campiglia, Diocesi di Massa-Marittima, Compartimento di Grosseto, testè di Pisa.
Il villaggio della Sassetta risiede in un incavo de'monti che dal lato di levante chiudono la valle della Cornia, mentre verso ponente congiungono il Monte-Calvo di Campiglia con i poggi di Castagneto e della Gherardesca dal lato di maestrale sulla Sterza di Cecina.
Trovasi fra il gr 28º 18' 3" longitudine ed il gr. 43º 8' latituidine, 5 in 6 miglia toscane a libeccio di Monteverdi, 5 miglia toscane a settentrione di Campiglia, 3 miglia toscane a scirocco di Castagneto, 5 miglia toscane a ponente maestrale di Massa-Marittima passando per i monti e 4 miglia toscane a maestrale dl Suvereto.
Il paese della Sassetta nel giro di sette secoli é stato dominato da vari padroni, i più antichi de'quali compariscono non già fra i Pannocchieschi, come molti ed io stesso credeva, ma con i Pannocchia della famiglia Orlandi di Pisa. – All’Art. Abazia di Monteverdi citai un documento del 1252, in cui si parla di serie rappresaglie fatte ai beni e persone di quei monaci da un Pannocchia, signore della Sassetta, due della quale stirpe, Ugolino e Ranieri della Sassetta, nel 4 aprile del 1238 entrarono nella lega ghibellina conclusa in S. Maria a Monte per difesa comune fra molti nobili e Comunità del territorio pisano.
Anche Giovanni signore della Sassetta nel 1273 fu potestà di S. Maria a Monte, dove fu ucciso da quel popolo. Da Giovanni e da donna Bacciomea di Bozzano nacque un mess. Pino signore della Sassetta, del quale si fa menzione in una carta del 18 gennaio 1330 del Mon. di S.
Marta di Pisa.
Alla stessa prosapia apparteneva un Pannocchia della Sassetta di Pisa, che nel 1283 fu potestà di Vollerra.
Anche il Cecina nelle sue Notizie storiche della città di Volterra (pag. 46) ebbe occasione di rammentare alla metà del secolo XIII un Guido della Sassetta potestà del Castello di Monteverdi. Quindi egli aggiunse in nota, che i signori della Sassetta erano di casa Orlandi, grande e potente famiglia pisana. – In conferma di tale verità il ch.
Lami nelle Novelle Letterarie di Fir. sotto di 13 giugno 1757 pubblicò l'Art. quì appresso: Nella chiesa parrocchiale di Fotico della diocesi di Parma esiste l'iscrizione seguente relativa a un Fabio Orlandi de'signori della Sassetta in Toscana. ~ NATUS In eXCELSIS PlSANAE TURRIBUS URBIS LlBERTATIS ONUS DUM TENUERE PATRES SAXSETAE ET NOSTRAE RAPUIT FORTUNA POTENTIS PISARUM SCEPTRUM, MOENIA, CASTRA, VIROS, NOSTRA ORLAMDA DOMUS JACET, UNDE EST REDITA PISIS LlBERTAS TOTIES VlRIBUS ENSIS OPUM FABIUS ORLANDUS SAXSETAE DOMINUS SIBI P. L.
Quantunque non si conosca verun atton di sottomissione al Comune di Firenze nel tempo che la famiglia Orlandi possedeva la Sassetta col suo distretto, tuttavolta non si può negare che cotesta tenuta non sia stata anticamente signoria degli Orlandi di Pisa. Infatti nelli statuti Fiorentini del 1415 alla rubr. Il del Trattato 3.° de Paliis offerendis trovasi designata anco la famiglia degli Orlandi; e la cosa medesima con maggior sicurezza è confermata da una provvisione della Signoria di Firenze del 20 giugno 1433 in vigore della quale fu sospesa la sentenza e quindi con decreto del 20 giugno dell'anno stesso venne assoluto dalla pena del taglio della testa Ranieri di Tommaso degli Orlandi della Sassetta ; alla qual pena il predetto Ranieri era stato condannato da Ugolino Farnese allora potestà di Firenze. Con altra provvisione poi del 15 ottobre 1516 i due fratelli Ranieri e Geremia figli di Pietro Paolo della Sassetta furono dichiarati ribelli del Comune di Firenze attesochè i medesimi nel termine prescritto non si erano costituiti davanti alla Signoria; donde avvenne che i loro beni fossero presi dal fisco, e l'anno susseguente, sotto di 14 gennaio, si rogasse l’atto di sottomissione del castel della Sassetta. Quindi i beni a quei signori confiscati nell'ottobre del 1524 furono venduti al pubblico incanto. – (Arch. delle Riform. di Fir.) Infatti che i dinasti della Sassetta fossero nobili pisani lo dichiara altro istrumento rogato nella Sassetta li 8 febb.
del 1492 col quale Pietro di Gio. Battista del fu Pietro cittadino pisano donò a titolo di antefatto o di morgincap, per ragione di nozze lire 2500 a Tommasa sua sposa figlia di Pietro Paolo del fu Ranieri della Sassetta. – Rogò Bonaccorso del fu Francesco della Suvereto. –(Arch.
Dipl. Fior. Carte del Mon. di S. Silvestro di Pisa).
Pervenuta la Sassetta col suo distretto sotto il dominio della Rep.Fior. e quindi nella sovranità ducale de' Medici cotes to paese fu concesso da Cosimo I con diploma del 5 marzo 1539 al suo capitano. Matteo Sabatini di Fabriano per se suoi figli e discendenti maschi; sennonchè per alcuni ostacoli dal primo investito della signoria della Sassetta incontrati, ne fu fatta da lui la renunzia alla corona di Toscana. Allora con altro diploma del 13 marzo 1543 (stile comune) lo stesso duca di Firenze concedè nuovamente in feudo la Sassetta a Pirro Musefilo da S.
Genesio segretario di Cosimo I con passaggio alla sua discendenza.
Mancata però questa stirpe, e ricaduto il feudo alla camera ducale, con altro diploma del 19 ottobre 1563 la signoria della Sassetta fu concessa in feudo da Cosimo I al nobile signor Antonio da Montalvo per se, suoi figli e discendenti maschi legittimi con ordine di perpetua primogenitura. – Dopo estinta la discendenza maschile di Antonio da Montalvo fu chiamata al majorascato 1a famiglia più prossima per parentela, quella cioè dei Ramirez della stessa patria spagnola, e fu disposto, che venendo a mancare anche quest'ultima prosapia il feudo della Sassetta pervenisse col metodo ed ordine medesimo nel lignaggio di dorina Giovanna figlia del suddetto Antonio da Montalvo, ecc.
Sotto il governo del Granduca Cosimo II una sentenza della Pratica segreta, del 12 marzo 1613, distaccò la Sassetta con il suo distretto dal contado di Pisa, per riunirlo al territorio distrettuale di Firenze.
Finalmente estinto dalle leggi veglianti anche il feudo della Sassetta, questo paese col suo territorio fu eretto in Comunità, sottoponendola, in quanto all'amministrativo, al governo di Pisa, e per il criminale e politico, al vicario regio di Volterra, finchè con motuproprio del 31 dicembre 1836 il territorio comunitativo della Sassetta fu staccato dal Compartimento pisano ed assegnato a quello di Grosseto e per il civile e criminale dato al vicario R. di Campiglia.
La popolazione della Comunità della Sassetta si riduce a quella della sola parrocchia del suo capoluogo, talché il movimento accaduto nella medesima, riducesi a sole tre epoche, come potrà vedersi dal Quadro che chiude l’Art.
di questa Comunità.
Comunità della Sassetta. – Cotesto territorio comunitativo e limitato ad una superficie quasi tutta montuosa di 7604 quadr. dalla quale superficie si debbono detrarre 96 quadr.
per piccoli corsi d’acqua e per poche anguste strade.
Nell'anno 1833 vi abitavano 689 individui, a proporzione di 72 persone per ogni miglio quadr. di suolo imponibile.
Confina con tre Comunità. – Di fronte a settentrione fino a scirocco tocca il territorio cominitativo di Monteverdi, a partire dal botro delle Ville dove accoglie quello di Casavecchia fino al suo sbocco nella Sterza di Cecina, ivi piegando ad angolo quasi retto volta faccia da settentrione a levante e costà per il corso di circa un miglio rimonta la Sterza predetta che poi lascia fuori per salire il poggio della Selvaccia; Di costassù mediante termini artificiali voltando faccia a grecale incamminasi a scirocco verso il botro di Corazzana, col quale entra nel torrente Lodeno, mercè cui dopo ritrova quello detto del Massera. Costì cessa il territorio comunitativo di Monteverdi e sottentra a confine l'altro di Suvereto, che fronteggia col nostro della Sassetta cambiando direzione, da primo verso libeccio, poscia a ponente, finchè dopo due buone miglia di montuoso cammino sul Capo di Monte cessa il territorio di Suvereto e viene a confine quello della Gherardesca.
Con quest'ultima Comunità il territorio della Sassetta percorre per due miglia il crine dei poggi di Castagneto nella direzione, da primo di maestrale,poi di settentrione, finchè sul poggio del Carpineto piegando a grecale scende di conserva con l’altro territorio del botro del Ceraso e con esso in quello di Casavecchia, mercè cui dopo un buon miglio toscano di discesa perviene nel botro delle Ville al punto dove la Comunità della Sassetta ritrova il territorio comunitativo di Monteverdi.
Non vi sono strade rotabili, ma tutte pedonali o mulattiere, come quelle che da Monteverdi, da Suvereto, da Campiglia e da Castagneto passano, o arrivano sino al paese della Sassetta.
Per quanto la contrada di questa Comunità sia montuosa, non vi s'incontrano prominenze notabili spettanti al suo territorio, mentre a ostro gli si para innanzi il Monte.
Calvo, la cui sommità spetta alla Comunità di Campiglia, e dirimpetto a libeccio ed a settentrione le cime de'monti della Gherardesca e di Monteverdi appartenenti a queste due Comunità.
La maggior parte dell’ossatora di cotesti monti consiste di calcarea compatta, la quale, quanto più uno si avvicina al fianco settentrionale del Monte Calvo e a quelli di Castagneto o della Gherardesca, si trova convertita in calcarea più o meno granosa, di aspetto e proprietà quasi marmorea.
Rispetto alle produzioni del suolo, questo della Sassetta è copioso di macchie e di selve di castagni che costituiscono la risorsa maggiore di quei possidenti. – I pascoli naturali si limitano a poche bestie bovine e cavalline, a qualche mandra di pecore e a pochi animali neri.
La raccolta delle granaglie scarseggia anzi che no, e l'industria manifatturiera può dirsi quasi nulla alla Sassetta.
La Comunità mantiene un medico-chirurgo. – Il suo giusdicente pel civile e criminale è il vicario R. di Campiglia, dove si trova pure la sua cancelleria comunitativa con l'ingegnere di Circondario. L'uffizio di esazione del Registro è in Piombino, la conservazione delle Ipoteche a Volterra ed il tribunale di Prima istanza in Grosseto.
MOVIMENTO della Popolazione della PARROCCHIA e COMUNITA’ DELLA SASSETTA a tre epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1745: Impuberi maschi 46; femmine 33; adulti maschi 47, femmine 60; coniugati dei due sessi 63; ecclesiastici dei due sessi 4; numero delle famiglie 62; totale della popolazione 253.
ANNO 1833: Impuberi maschi 80; femmine 93; adulti maschi 100, femmine 109; coniugati dei due sessi 304; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 143; totale della popolazione 689.
ANNO 1840: Impuberi maschi 136; femmine 120; adulti maschi 96, femmine 89; coniugati dei due sessi 232; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 121; totale della popolazione 678.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 198.