SAVIGNONE, o VAL SAVIGNONE

in Val Tiberina.

– Casale con chiesa parrocchiale (SS. Pietro e Paolo) sotto il piviere di Corliano, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a settentrione di Pieve S. Stefano, Diocesi di Sansepolcro, già di Città di Castello Compartimento di Arezzo.
Trovasi in una foce di monti sul fiume Tevere dove esiste il primo e più alto ponte che cavalca il detto fiume, il quale accoglie costà le acque che scendono al suo maestro dal vallone di Cananeccia, o Calaniccia sulla strada mulattiera che per Fratelle sale alle Balze, alle scaturigini del Tevere.
Fu in origine questo casale uno dei tanti luoghi compresi nella Massa-Verona, donati nel 967 dall'Imp. Ottone I al nobile Goffredo figlio del fu Ildebrando. In seguito acquistarono delle ragioni sopra Val-Savignone i conti di Montedoglio e gli abbati del Mon. del Trivio, fra i quali ultimi uno di nome Gregorio, per atto pubblico del 20 dicembre 1392, rogato in Savignone, protestò per cagione di alcuni diritti pertinenti alla Badia del Trivio sopra le corti di Bulciano, Bulcianello, Cirignone, Calaniccia, Fratelle e Val-Savignone. – Vedere BULCIANO e BULCIANELLO.
Agli Art. poi Massa-Verona e Pieve S. Stefano furono indicati tre documenti scritti nell'ottobre e dicembre del 1342 coi quali gli uomini di Val Savignone e di altre ville e casali di quel distretto inviarono i loro sindaci a Firenze per sottomettersi al principe Gualtieri duca d'Atene.
Questo Casale insieme con varie ville e Castelli del contado aretino, per rogito del 28 ottobre 1383, tornò sotto il dominio fiorentino; il quale atto quei popoli dovettero ratificare dopo la ribellione di Arezzo del 1502.
– Vedere MASSA VERONA e PIEVE S. STEFANO.
La parrocchia de'SS. Pietro e Paolo a Savignone, o a val Savignone, nel 1833 noverava 70 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 208.