STIELLA
nel Chianti alto.
– Casale dove fu una chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) nel piviere di S.
Marcellino, Comunità di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
Fra le carte superstiti della Badia di Coltibuono trovasi fatta menzione fino dal secolo X del casale di Stielle nel Chianti.
La prima volta che se ne parla è per avventura in un istrumento del 25 maggio 964 Indizione VI, anno secondo dell'impero di Ottone I, dove si tratta della vendita di una porzione di giuspatronato della chiesa di S. Martino posta nel vocabolo Steula, o Stielle nel piviere di S. Marcellino in Avane, altrimenti detto in Chianti.
All'Articolo AVANE (S. MARCELLINO IN) rammentai fra le chiese antiche del suo piviere anche questa di S.
Martino di Steula, che supponevo contitolare dell'altra di S. Bartolommeo di Stielle.
Più importante è un secondo istrumento rogato in Coltibuono nell'agosto del 1136, nel quale trattasi di una donazione fatta a quella Badia dal nobile Ranieri di Guido della sua porzione del castello e corte di Stiella nel piviere di S. Marcellino in Avane, alla guardia del qual castello egli teneva de'castellani e scarioni.
Un terzo istrumento del 3 giugno 1194 fu scritto presso la chiesa di S. Niccolò di Stiella, lo che indicherebbe che in questo luogo vi furono più oratorii, o che alla sua chiesa parrocchiale fu cambiato il titolare.
Fatto è che fra i popoli della Lega del Chianti riportati negli statuti del Comune di Firenze del 1415, Lib. V, Tratt. II. Rubr. 94, nel piviere di S. Marcellino in Chianti fu notato sotto il vocabolo di Stielle il solo popolo di S.
Bartolommeo.
Marcellino, Comunità di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
Fra le carte superstiti della Badia di Coltibuono trovasi fatta menzione fino dal secolo X del casale di Stielle nel Chianti.
La prima volta che se ne parla è per avventura in un istrumento del 25 maggio 964 Indizione VI, anno secondo dell'impero di Ottone I, dove si tratta della vendita di una porzione di giuspatronato della chiesa di S. Martino posta nel vocabolo Steula, o Stielle nel piviere di S. Marcellino in Avane, altrimenti detto in Chianti.
All'Articolo AVANE (S. MARCELLINO IN) rammentai fra le chiese antiche del suo piviere anche questa di S.
Martino di Steula, che supponevo contitolare dell'altra di S. Bartolommeo di Stielle.
Più importante è un secondo istrumento rogato in Coltibuono nell'agosto del 1136, nel quale trattasi di una donazione fatta a quella Badia dal nobile Ranieri di Guido della sua porzione del castello e corte di Stiella nel piviere di S. Marcellino in Avane, alla guardia del qual castello egli teneva de'castellani e scarioni.
Un terzo istrumento del 3 giugno 1194 fu scritto presso la chiesa di S. Niccolò di Stiella, lo che indicherebbe che in questo luogo vi furono più oratorii, o che alla sua chiesa parrocchiale fu cambiato il titolare.
Fatto è che fra i popoli della Lega del Chianti riportati negli statuti del Comune di Firenze del 1415, Lib. V, Tratt. II. Rubr. 94, nel piviere di S. Marcellino in Chianti fu notato sotto il vocabolo di Stielle il solo popolo di S.
Bartolommeo.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 475.
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