STIGLIANO, o STILLIANO in Val di Merse

– Villaggio che ebbe titolo di Castello con chiesa parrocchiale (SS.
Fabiano e Sebastiano) nel vicariato foraneo di Rosia, Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ostro di Sovicille, Diocesi e Compartimento di Siena.
Risiede in poggio sul fianco orientale della porzione della Montagnola di Siena posta alla destra del torrente Rosia, il quale passa sotto il Castello di Stigliano due miglia toscane innanzi di vuotarsi nel fiume Merse.
Io non saprei dire, se a questo luogo di Stigliano, o al vicino castelletto di Brenna appartenesse quel fortilizio diruto posto sulla cresta del poggio a cavaliere di Stigliano, volgarmente appellato Siena vecchia, so bensì, che tanto Stigliano come Brenna furono due castelletti dei conti dell’Ardenghesca, i quali fino dal secolo XII cedettero il giuspadronato della chiesa de’SS. Fabiano e Sebastiano di Stigliano alla loro Badia di S. Lorenzo dell'Ardenghesca, confermatole in seguito dai Papi Celestino III con bolla del 17 aprile 1194, e Gregorio IX con altro breve del 22 settembre 1238. Ma la giurisdizione civile di Stigliano e quella del suo distretto dopo una lunga controversia avuta fra il Comune di Siena ed i conti dell'Ardenghesca per lodo del 27 maggio 1202, dovette rinunziarsi alla repubblica con altri paesi in quel lodo descritti. – (MALAVOLTI, Istor. San. P. I. Libr. IV.) Stigliano fu una delle contrade devastate nel 1332 in una scorreria fatta costà da un esercito pisano comandato da Ciupo Scolari, e di nuovo nel 1387 da una banda di Brettoni guidata da Giovanni Belcotto, finalmente nel 1391 da un corpo di truppe fiorentine capitanate da Luigi da Capua.
La chiesa attuale è moderna, il cui padronato passò dalla Badia dell'Ardenghesca in quella di S. Mustiola a Torri. – I contorni di Stigliano offrono una bella prospettiva pittorica, talchè vi si trovano varii resedi signorili di Sanesi, fra i quali si contano le ville Vecchi, Placidi, Venturi, ecc.
La parrocchia de'SS. Fabiano e Sebastiano a Stigliano nel 1833 contava 38o abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 475.