TORNANO o TORNIANO del Chianti

in Val d’Arbia.

– Casale ch’ebbe titolo di Castello la cui parrocchia (S.
Quirico) fu riunita da lunga età alla chiesa plebana di S.
Marcellino in Valle, ossia in Avane, nella Comunità e circa 6 miglia toscane a ostro di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
Risiede in poggio sulla riva sinistra del torrente Marsellone dove fu una torre, nell’antico confine del contado fiorentino col sanese. – Cotesto Casale di Tornano infatti si rammenta nel lodo emanato in Poggibonsi lì 4 giugno del 1203 la possessione corporale del Castello e torre di Tornano e di promettere di non dare aiuto ad un tale Guarnellotto, né ai di lui compagni che volessero contrastarne l’acquisto.
Che quel Guarnellotto fosse figlio di un Mezzolombardi lo dichiara un atto di vendita del 4 ottobre 1217 fatta da esso e da altri parenti suoi al vescovo di Firenze della torre, palazzo, case e beni di suolo ad esso ed ai di lui consorti appartenenti nel castello e corte di Torniano.
Infatti nello stesso mese (12 ottobre 1217) il vescovo di Firenze concedé al predetto Guarnellotto e suoi colleghi a titolo di enfiteusi il Castello e distretto di Tornano, previo giuramento di fedeltà allo stesso vescovo.
Ignoro per altro se quei signori di Tornano erano della consorteria de’Ricasoli; so bensì che un Tebaldo del fu Ridolfo (probabilmente del ramo Firidolfi) nel settembre del 1116 abitava in Tornano, che fino d’allora era nella giurisdizione Fiorentina, quando egli con Porpora del fu Ansaldo sua consorte donò alcuni beni posti all’Incisa alla badia di Coltibuono. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Coltibuono). – Vedere AVANE (S. MARCELLINO IN).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 538.