TRAVALLE DI CALENZANO
nel Val d’Arno sotto Firenze.
– Casale già Castello con chiesa parrocchiale (S.
Maria) nel piviere, Compartimento e circa due miglia toscane a maestrale di Calenzano, Giurisdizione di Campi, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra una costa del monte della Calvana tra il vallone della Marina e la Valle del Bisenzio, donde è facile il supporto l’origine del suo nome al pari di tanti altri luoghi consimili, come il Tracolle, Tramonte, Trapaggio, ecc.
Dubito però che volesse riferire a questo luogo un altro rogato in Travale nell’ottobre del 1003 relativo al fitto di un mulino con un pezzo di vigna posto in Piazzanese presso Prato ed il cui originale esiste fra le membrane del Monastero di S. Bartolomeo di Pistoja, ora nell’Arch.
Dipl. Fior.
Appella senza dubbio al Travale di Calenzano una vendita fatta nel 1225 dai signori della Tosa del loro castello di Travale alla Repubblica di Firenze, e per essa a Giovanni da Viterbo allora vescovo e presidente di quel Comune. – (P.ILDEFONSO, Delizie degli Eruditi T.VII.) Infatti dai documenti dell’Archeologia delle Riformagioni di Firenze apparisce, che cotesto castello passò nel Comune predetto con due atti separati del 20 marzo 1225 (stile comune), in vigore dè quali fu venduto per mezzo del vescovo prenominato al Comune di Firenze dai figli di Tignoso di Lamb erto, e di Guidalotto pure di Lamberto, dai figliuoli di Catalano della Tosa e da altri consorti per lire 500 di denari pisani il castello, distretto, beni, coloni, fedeli, e tutta la giurisdizione sopra il Castello medesimo di Travale.
In questo luogo di Travale nacque quel Cionaccio di Puccino, che nel 1333 fu condannato nella testa dal potestà di Firenze. – (GIO. VILLANI, Cronica LIB.X.) La parrocchia di S. Maria a Travalle nel 1833 contava 196 abitanti.
Maria) nel piviere, Compartimento e circa due miglia toscane a maestrale di Calenzano, Giurisdizione di Campi, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra una costa del monte della Calvana tra il vallone della Marina e la Valle del Bisenzio, donde è facile il supporto l’origine del suo nome al pari di tanti altri luoghi consimili, come il Tracolle, Tramonte, Trapaggio, ecc.
Dubito però che volesse riferire a questo luogo un altro rogato in Travale nell’ottobre del 1003 relativo al fitto di un mulino con un pezzo di vigna posto in Piazzanese presso Prato ed il cui originale esiste fra le membrane del Monastero di S. Bartolomeo di Pistoja, ora nell’Arch.
Dipl. Fior.
Appella senza dubbio al Travale di Calenzano una vendita fatta nel 1225 dai signori della Tosa del loro castello di Travale alla Repubblica di Firenze, e per essa a Giovanni da Viterbo allora vescovo e presidente di quel Comune. – (P.ILDEFONSO, Delizie degli Eruditi T.VII.) Infatti dai documenti dell’Archeologia delle Riformagioni di Firenze apparisce, che cotesto castello passò nel Comune predetto con due atti separati del 20 marzo 1225 (stile comune), in vigore dè quali fu venduto per mezzo del vescovo prenominato al Comune di Firenze dai figli di Tignoso di Lamb erto, e di Guidalotto pure di Lamberto, dai figliuoli di Catalano della Tosa e da altri consorti per lire 500 di denari pisani il castello, distretto, beni, coloni, fedeli, e tutta la giurisdizione sopra il Castello medesimo di Travale.
In questo luogo di Travale nacque quel Cionaccio di Puccino, che nel 1333 fu condannato nella testa dal potestà di Firenze. – (GIO. VILLANI, Cronica LIB.X.) La parrocchia di S. Maria a Travalle nel 1833 contava 196 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 583.
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