VITOJO
già VITORIO (Viturium) DI GARFAGNANA nella Valle superiore del Serchio.
– Casale con chiesa parrocchiale (S. Maria Assunta), cui è annesso il Villaggio di Casatico , nell’antico piviere di Piazza, Comunità Giurisdizione e circa un miglio toscano a ponente libeccio di Camporgiano, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni Sarzana, Ducato di Modena.
Risiede in poggio sul fianco settentrionale dell’Alpe Apuana detta della Tambura , a libeccio di Camporgiano ed a ostro di Casatico, avente la cura di Roggio a ponente, e quella di Rocca Alberti al suo scirocco.
Si fa menzione di questo Vitojo (Viturio) sino al secolo VIII in una carta del 6 dicembre 795 riportata nel Vol. IV P. I delle Memor. Lucch. in occasione dell’oratorio dedicato a S. Maria e a S. Pietro fondato da un tale Totone abitante in Vitojo, in finibus Garfaniense, e dal medesimo fondatore dotato di molti beni che donò cotest’oratorio a Giovanni vescovo di Lucca, dopo essere stato dallo stesso vescovo l’oratorio, o basilica di Vitojo consagrata.
Circa due anni dopo lo stesso fondatore dell’oratorio di Vitojo, mediante istrumento del 17 febbraio 798 aggiunse altri beni alla chiesa suddetta riservandosi il patronato per sé, suoi figli ed eredi, ed in mancanza loro chiamando a succedere i vescovi di Lucca.
Infatti nel 995 era patrono di questa chiesa il Vescovo lucchese Gherardo, il quale con istrumento del 22 luglio di detto anno affittò ai fratelli Alberico e Winigildo figli del fu Fraolmo la chiesa con i beni di S. Maria di Vitojo per l’annuo tributo di 12 denari d’argento. – (MEMOR.
LUCCH. Vol. IV P.I e V P. III.) Facilmente quell’oratorio, o basilica di S. Maria, divenne la prima cura di Vitojo, cui in seguito fu annesso il popolo di S. Pietro a Casatico. Dal registro Vaticano, scritto alla fine del secolo XII da Cencio camarlingo della S. Sede, resulterebbe che la chiesa romana a quella età ritraeva non saprei quali tributi dalla Massa di Casatico.
La parrocchia di S. Maria a Vitojo nel 1832 contava 216 popolani, 129 de’ quali abitanti in Casatico, e 87 in Vitojo.
Risiede in poggio sul fianco settentrionale dell’Alpe Apuana detta della Tambura , a libeccio di Camporgiano ed a ostro di Casatico, avente la cura di Roggio a ponente, e quella di Rocca Alberti al suo scirocco.
Si fa menzione di questo Vitojo (Viturio) sino al secolo VIII in una carta del 6 dicembre 795 riportata nel Vol. IV P. I delle Memor. Lucch. in occasione dell’oratorio dedicato a S. Maria e a S. Pietro fondato da un tale Totone abitante in Vitojo, in finibus Garfaniense, e dal medesimo fondatore dotato di molti beni che donò cotest’oratorio a Giovanni vescovo di Lucca, dopo essere stato dallo stesso vescovo l’oratorio, o basilica di Vitojo consagrata.
Circa due anni dopo lo stesso fondatore dell’oratorio di Vitojo, mediante istrumento del 17 febbraio 798 aggiunse altri beni alla chiesa suddetta riservandosi il patronato per sé, suoi figli ed eredi, ed in mancanza loro chiamando a succedere i vescovi di Lucca.
Infatti nel 995 era patrono di questa chiesa il Vescovo lucchese Gherardo, il quale con istrumento del 22 luglio di detto anno affittò ai fratelli Alberico e Winigildo figli del fu Fraolmo la chiesa con i beni di S. Maria di Vitojo per l’annuo tributo di 12 denari d’argento. – (MEMOR.
LUCCH. Vol. IV P.I e V P. III.) Facilmente quell’oratorio, o basilica di S. Maria, divenne la prima cura di Vitojo, cui in seguito fu annesso il popolo di S. Pietro a Casatico. Dal registro Vaticano, scritto alla fine del secolo XII da Cencio camarlingo della S. Sede, resulterebbe che la chiesa romana a quella età ritraeva non saprei quali tributi dalla Massa di Casatico.
La parrocchia di S. Maria a Vitojo nel 1832 contava 216 popolani, 129 de’ quali abitanti in Casatico, e 87 in Vitojo.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 794.
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