ABAZIA A RUOTI
in Val d'Ambra (S. Pietro)
sulla destra di questo fiume, fra esso e la strada che sale a Palazzuolo, ora pieve Abaziale e commenda perpetua dei vescovi di Montepulciano, da cui dipende ancora nello spirituale, sebbene rinchiusa nella Diocesi aretina; Comunità Giurisdizione e 6 miglia toscane a ostro di Bucine, Compartimento di Arezzo.
Fondata nell'anno 1076 dalla nobile famiglia aretina de'Ruoti consorte degli Ubertini, fu data agli Eremiti di Camaldoli, che per posteriori donazioni acquistarono la piccola Badia di S. Quirico a Nasciano in Val di Chiana, col giuspadronato di molte chiese situate nei pivieri di Monte San Savino, di Altaserra o Montebenichi, di Capannoli ec.
Cominciò a destinarsi in commenda nel 1412; e la godeva il cardinale di Montepulciano, Giovanni Ricci, quando nell'erezione della chiesa vescovile nella sua patria (anno 1561) se ne spogli col rinunziare la pensione di 500 scudi, che dai beni della Badia a Ruoti ritraeva, a favore dei vescovi di Montepulciano; benefizio che questi prelati conservano tuttora sostituendo all'amministrazione della parrocchia un vice pievano congruato.
La cura di S. Pietro a Ruoti ha 234 abitanti.
Fondata nell'anno 1076 dalla nobile famiglia aretina de'Ruoti consorte degli Ubertini, fu data agli Eremiti di Camaldoli, che per posteriori donazioni acquistarono la piccola Badia di S. Quirico a Nasciano in Val di Chiana, col giuspadronato di molte chiese situate nei pivieri di Monte San Savino, di Altaserra o Montebenichi, di Capannoli ec.
Cominciò a destinarsi in commenda nel 1412; e la godeva il cardinale di Montepulciano, Giovanni Ricci, quando nell'erezione della chiesa vescovile nella sua patria (anno 1561) se ne spogli col rinunziare la pensione di 500 scudi, che dai beni della Badia a Ruoti ritraeva, a favore dei vescovi di Montepulciano; benefizio che questi prelati conservano tuttora sostituendo all'amministrazione della parrocchia un vice pievano congruato.
La cura di S. Pietro a Ruoti ha 234 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 25.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track