ABAZIA DI RIPOLI
(S. Bartolommeo)
ora chiesa parrocchiale resa collativa nel 1821, filiale della pieve di S. Pietro a Ripoli presso la ripa sinistra dell'Arno sulla strada che parte dalla porta a S. Niccolò, Comunità e Giurisdizione del Bagno a Ripoli, Diocesi e Compartimento di Firenze, da cui è miglia toscane 1 e 1/2 a levante. – L'antichità di questo monastero, stato residenza ordinaria dei Generali Vallombrosani dal 1550 sino al 1808, rimonterebbe al principio del secolo VIII, se ad esso applicare dobbiamo, (siccome io penso con l'Ughelli e col Soldani) una carta del 790. È questa una conferma di donazione fatta dai pronipoti del suo fondatore Adonaldo a favore del monastero di S.
Bartolommeo in Recavata nella mani di Eufrasia loro zia, badessa di quelle recluse, nel tempo stesso che vi si nomina una loro sorella per succedere al governo del monastero dopo la morte di Eufrasia e di un'altra zia.
È ignota l'epoca, nella quale uscirono di là le monache per entrarvi i religiosi, i quali vi risedevano nel 10 giugno dell'anno 1092, quando Bernardo abate di S.
Bartolommeo a Ripoli concesse a livello a Eppone abate di Montescalari un pezzo di terra posto a Tornano.
(ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Ripoli). Non si rileva sotto quale istituto monastico i cenobiti di Ripoli allora militassero; comecchè nel 1188 si mostravano dipendenti dall'abate di Vallombrosa, alla quale Congregazione venne confermata questa Badia dal pontefice Innocenzo III con due brevi, uno del 1198, e l'altro del 1204. Fecero lo stesso Onorio III nel 1216, Gregorio IX nel 1227, e Innocenzo IV nel 1253. – Fu in origine di giuspadronato dei nobili da Quona e da Castellonchio, i quali conservarono il diritto di eleggere l'abate sino a che dall'arcivescovo fiorentino S. Antonino, come delegato apostolico di Niccolò V, con sentenza del 18 agosto 1452, tale giurisdizione fu annullata.(SOLDANI Historia Passignanensis).
Il monastero di Ripoli fu aggregato a quello di Vallombrosa e convertito in infermeria per que'monaci mediante una bolla di Sisto IV del 18 gennajo 1473, sino a che nel 1550 fu destinato a residenza del generale, e dei visitatori della Congregazione in luogo dell'archicenobio di Vallombrosa.
La Badia di Ripoli, se non offre un vasto fabbricato, è però di vaga e simmetrica costruzione, siccome assai decente ed ornata è la sua chiesa, dove tuttora si conservano alcuni buoni quadri, mentre i migliori trasportati furono in Firenze nella Regia Accademia delle Belle arti al tempo della sua soppressione (anno 1808).
Dopo il quale avvenimento restò al servizio della chiesa abaziale di S. Bartolommeo un sacerdote vallombrosano per la cura dell'anime di questa parrocchia, nella quale si contano 881 abitanti.
Nelle vicinanze della Badia a Ripoli ebbero il primo refugio le Domenicane di S. Jacopo a Ripoli, traslocate poscia in città nella via della Scala, dove sorse in fama la più antica stamperia di Firenze, quando si eccettui il Virgilio pubblicato nel 1472 dai torchi del Cenneni.
Bartolommeo in Recavata nella mani di Eufrasia loro zia, badessa di quelle recluse, nel tempo stesso che vi si nomina una loro sorella per succedere al governo del monastero dopo la morte di Eufrasia e di un'altra zia.
È ignota l'epoca, nella quale uscirono di là le monache per entrarvi i religiosi, i quali vi risedevano nel 10 giugno dell'anno 1092, quando Bernardo abate di S.
Bartolommeo a Ripoli concesse a livello a Eppone abate di Montescalari un pezzo di terra posto a Tornano.
(ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Ripoli). Non si rileva sotto quale istituto monastico i cenobiti di Ripoli allora militassero; comecchè nel 1188 si mostravano dipendenti dall'abate di Vallombrosa, alla quale Congregazione venne confermata questa Badia dal pontefice Innocenzo III con due brevi, uno del 1198, e l'altro del 1204. Fecero lo stesso Onorio III nel 1216, Gregorio IX nel 1227, e Innocenzo IV nel 1253. – Fu in origine di giuspadronato dei nobili da Quona e da Castellonchio, i quali conservarono il diritto di eleggere l'abate sino a che dall'arcivescovo fiorentino S. Antonino, come delegato apostolico di Niccolò V, con sentenza del 18 agosto 1452, tale giurisdizione fu annullata.(SOLDANI Historia Passignanensis).
Il monastero di Ripoli fu aggregato a quello di Vallombrosa e convertito in infermeria per que'monaci mediante una bolla di Sisto IV del 18 gennajo 1473, sino a che nel 1550 fu destinato a residenza del generale, e dei visitatori della Congregazione in luogo dell'archicenobio di Vallombrosa.
La Badia di Ripoli, se non offre un vasto fabbricato, è però di vaga e simmetrica costruzione, siccome assai decente ed ornata è la sua chiesa, dove tuttora si conservano alcuni buoni quadri, mentre i migliori trasportati furono in Firenze nella Regia Accademia delle Belle arti al tempo della sua soppressione (anno 1808).
Dopo il quale avvenimento restò al servizio della chiesa abaziale di S. Bartolommeo un sacerdote vallombrosano per la cura dell'anime di questa parrocchia, nella quale si contano 881 abitanti.
Nelle vicinanze della Badia a Ripoli ebbero il primo refugio le Domenicane di S. Jacopo a Ripoli, traslocate poscia in città nella via della Scala, dove sorse in fama la più antica stamperia di Firenze, quando si eccettui il Virgilio pubblicato nel 1472 dai torchi del Cenneni.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 24.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track