ABAZIA DI S. REPARATA

detta al Borgo e anticamente in Salto, in Romagna

ora chiesa parrocchiale, sulla destra ripa del fiume Lamone, Comunità Giurisdizione e mezzo miglio toscano a levante di Marradi, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze, dalla quale città è circa 30 miglia toscane a greco. – La più antica notizia di questo monastero che fu giurisdizione dei conti Guidi riferisce a un concordato stabilito il 6 ottobre 1025 fra Donato abate di S. Reparata ed il conte Guido figlio del fu Guido Guerra per la difesa e conservazione di tre poderi r di una casa esistenti nel castello e distretto di Marradi, di proprietà del monastero prenominato. (ARCH. DIPL.
FIOR. Badia di Ripoli) – Stando ai biografi di S.
Giovanni Gualbero sarebbe questo uno dei monasteri riformati da questo Santo, quantunque apparisca da una deliberazione del 21 novembre 1112 (l. cit) presa da quei monaci, che non prima di allora le Badie di S. Reparata e di S. Maria a Crespino adottassero la riforma di Vallombrosa. – Fu il monastero di S. Reparata dagl'imperatori Arrigo VI e Federigo II confermato in feudo ai conti Guidi, mentre vari pontefici lo avevano già dichiarato sotto la protezione di S. Pietro, e immune dalla potestà secolare insieme con i luoghi di sua dipendenza.
Erano di suo padronato, oltre il monastero di Crespino, molte chiese di quell'apennino, delle quali ognuno può leggere il novero nella bolla di Alessandro III, del 9 novembre 1168. – Con partito comunitativo del 22 gennajo 1126, anche la piccola popolazione del Borgo di Popolano, volle dare l'investitura del suo distretto agli abitanti di S. Raparata a certe determinate condizioni; mentre nel 1258 quei monaci per liberarsi dalla dipendenza dei conti Guidi chiesero la protezione della Repubblica fiorentina, che gli accettò sotto la sua accomandigia.
Si mantenne questa famiglia religiosa sino al declinare del secolo XVIII, restandovi un sacerdote per il servizio della chiesa, e della parrocchia, che conta presentemente 265 abitanti.
Si conservano in questa chiesa alcuni quadri di valente pennello. – Sort i natali in Marradi e vestì l'abito vallombrosano in S. Reparata D. Ascanio Tamb urini che fu due volte generale del suo ordine e autore di due opere, le quali portano il titolo, De jure Abbatum, e De jure Abbatissarum. Esso morì nella casa generalizia di S.
Bartolommeo a Ripoli nell'anno 1666.
– Vedere MARRADI.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 24.