ADIMARI (S. GAVINO)
pieve antica con l'annesso di S.
Martino Adimari in Val di Sieve alta (Mugello), fra il torrente Stura e la via Regia Bolognese, un miglio a ponente dalla posta di Montecarelli, Comunità Giurisdizione e 3 miglia toscane a greco di Barberino di Mugello, Diocesi e Compartimento di Firenze. – Il suo vasto piviere comprendeva quasi tutto il territorio della Comunità di Barberino con le contee di Mangona e dello Stale, ed aveva sotto di sè 20 chiese succursali, cioè: S.
Silvestro a Barberino, attualmente pieve, S. Maria a Vigesimo, S. Andrea a Vigesimo, S. Lorenzo a Mozzanello alla Collina, S. Andrea a Camoggiano, S. Ambrogio a Giratola, S. Miniato a Turlaccio, S. Pietro a Cirignano, S.
Bartolommeo a Mangona, S. Margherita a Mangona, S.
Michele a Montecarelli; S. Martino Adimari; S. Jacopo a Villanuova, S. Bartolommeo a Galliano, S. Lorenzo alle Croci, S. Michele a Cintoja, S. Stefano a Rezzano, S.
Niccolò a Migneto, S. Maria a Casaglia, e S. Lucia dello Stale. Gia da lungo tempo sette di queste parrocchie furono soppresse e alcune altre assegnate, nel 1822, al nuovo piviere di Barberino. Restano attualmente a quello di S. Gavino le seguenti cure: 1 Galliano; 2 le Croci; 3 Casaglia; 4 Cintoja; 5 Monte carelli; 6 Migneto; 7 lo Stale.
La chiesa di S. Gavino essendo rovinata dal terremoto del 13 giugno 1542, che atterrò molti edifizi nel Mugello, fu riedificata a tre navate coi materiali della chiesa di S.
Martino Adimari a tale effetto demolita, e annessa alla pieve.
Vi era pievano nel secolo XIII quell'Ubaldo, cui fu diretta un'epistola dal pontefice Innocenzo III, e del quale parlò più diffusamente Benedetto XIV in una sua Dissertazione.
Più celebre è l'altro pievano Benedetto Varchi, che nel 1555 ebbe da Cosimo I questa ricca pieve in benefizio, la quale poi rinunziò nell'ottobre del 1562. – Vi è tradizione che avendo il duca Cosimo sospeso in gran parte le pensioni agli impiegati, per avere esausto l'erario a cagione della guerra di Siena, il Varchi si portasse costà, e per alcun tempo (circa due anni) si trattenesse in questa solitudine occupato nella compilazione della Storia fiorentina e di altre sue opere.
La pieve di S. Gavino compresa nella contea di Mangona fu padronato dei conti Alberti, dei conti Cadolingi e degli Ubaldini loro consorti. Probabilmente ebbe nome di Adimari da alcun individuo di quella che Dante appellò oltracotata schiatta, della quale abbiamo già avvertito un conte Adimaro, allorchè nel 982 confermò la donazione fatta dal marchese Bonifazio suo padre alla Badia a Settimo. Ed era della stessa prosapia altro conte Adimaro nato nel principio del secolo Xl da Ubaldo e dalla contessa Roza figlia del marchese Adalberto di legge Ripuaria. La quale contessa il dì 26 marzo dell'anno 1037 risiedeva nell'Appennino dello Stale in luogo denominato Valbuona. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Passignano.) Nel popolo di questa parrocchia esistono le vestigia di Castel Migliari, e quelle della famosa rocca di Monte Vivagni al luogo oggi detto il Castellaccio, ultimo asilo del fiero ghibellino Tano da Montecarelli de’conti Alberti, vinto e decapitato dai Fiorentiní nel 1360. – Vedere MONTECARELLI IN VAL DI SIEVE.
La parrocchia di S. Gavino ha 401 abitanti.
Martino Adimari in Val di Sieve alta (Mugello), fra il torrente Stura e la via Regia Bolognese, un miglio a ponente dalla posta di Montecarelli, Comunità Giurisdizione e 3 miglia toscane a greco di Barberino di Mugello, Diocesi e Compartimento di Firenze. – Il suo vasto piviere comprendeva quasi tutto il territorio della Comunità di Barberino con le contee di Mangona e dello Stale, ed aveva sotto di sè 20 chiese succursali, cioè: S.
Silvestro a Barberino, attualmente pieve, S. Maria a Vigesimo, S. Andrea a Vigesimo, S. Lorenzo a Mozzanello alla Collina, S. Andrea a Camoggiano, S. Ambrogio a Giratola, S. Miniato a Turlaccio, S. Pietro a Cirignano, S.
Bartolommeo a Mangona, S. Margherita a Mangona, S.
Michele a Montecarelli; S. Martino Adimari; S. Jacopo a Villanuova, S. Bartolommeo a Galliano, S. Lorenzo alle Croci, S. Michele a Cintoja, S. Stefano a Rezzano, S.
Niccolò a Migneto, S. Maria a Casaglia, e S. Lucia dello Stale. Gia da lungo tempo sette di queste parrocchie furono soppresse e alcune altre assegnate, nel 1822, al nuovo piviere di Barberino. Restano attualmente a quello di S. Gavino le seguenti cure: 1 Galliano; 2 le Croci; 3 Casaglia; 4 Cintoja; 5 Monte carelli; 6 Migneto; 7 lo Stale.
La chiesa di S. Gavino essendo rovinata dal terremoto del 13 giugno 1542, che atterrò molti edifizi nel Mugello, fu riedificata a tre navate coi materiali della chiesa di S.
Martino Adimari a tale effetto demolita, e annessa alla pieve.
Vi era pievano nel secolo XIII quell'Ubaldo, cui fu diretta un'epistola dal pontefice Innocenzo III, e del quale parlò più diffusamente Benedetto XIV in una sua Dissertazione.
Più celebre è l'altro pievano Benedetto Varchi, che nel 1555 ebbe da Cosimo I questa ricca pieve in benefizio, la quale poi rinunziò nell'ottobre del 1562. – Vi è tradizione che avendo il duca Cosimo sospeso in gran parte le pensioni agli impiegati, per avere esausto l'erario a cagione della guerra di Siena, il Varchi si portasse costà, e per alcun tempo (circa due anni) si trattenesse in questa solitudine occupato nella compilazione della Storia fiorentina e di altre sue opere.
La pieve di S. Gavino compresa nella contea di Mangona fu padronato dei conti Alberti, dei conti Cadolingi e degli Ubaldini loro consorti. Probabilmente ebbe nome di Adimari da alcun individuo di quella che Dante appellò oltracotata schiatta, della quale abbiamo già avvertito un conte Adimaro, allorchè nel 982 confermò la donazione fatta dal marchese Bonifazio suo padre alla Badia a Settimo. Ed era della stessa prosapia altro conte Adimaro nato nel principio del secolo Xl da Ubaldo e dalla contessa Roza figlia del marchese Adalberto di legge Ripuaria. La quale contessa il dì 26 marzo dell'anno 1037 risiedeva nell'Appennino dello Stale in luogo denominato Valbuona. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Passignano.) Nel popolo di questa parrocchia esistono le vestigia di Castel Migliari, e quelle della famosa rocca di Monte Vivagni al luogo oggi detto il Castellaccio, ultimo asilo del fiero ghibellino Tano da Montecarelli de’conti Alberti, vinto e decapitato dai Fiorentiní nel 1360. – Vedere MONTECARELLI IN VAL DI SIEVE.
La parrocchia di S. Gavino ha 401 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 50.
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