ALPE DI S. BENEDETTO

Porta questo nome quella giogana dell’Appennino (ERRATA: situata a greco) situata a maestro del monte Falterona, la quale divide la valle occidentale del fiume Sieve, ossia del Mugello, da quelle del Montone e del Rabbi in Romagna, mentre la sua faccia meridionale si distingue con la denominazione dell’Alpe di S. Godenzio, nome d’un villaggio posto alle sue falde. Il giogo dell’opposto fianco porta il titolo di Alpe di S. Benedetto dal monastero omonimo situato sulla schiena della montagna presso al luogo dove il torrente Acquacheta, dopo serpeggianti giri fra orribili balze di macigno schistoso, Rimbomba là sovra San Benedetto Dall’Alpe per cadere ad una scesa Dove dovria per mille esser ricetto.
DANTE Inf. XVI.
Presso al suo vertice, che è quasi un miglio sopra il livello del mare avvi un varco, nel quale fu aperta l’antica strada mulattiera che mette in comunicazione la parte occidentale del Mugello con le Valli del Montone, del Rabbi e del Bidente. La prima di esse costeggia quasi sempre la profonda ripa sinistra del fiume Montone, attraversando i paesi di S. Benedetto, del Portico, della Rocca S. Casciano, di Dovadola, di Castro Caro e di Terra del Sole, donde per retto tramite si reca a Forlì. La seconda entra nella Valle del Rabbi sotto Castel dell’Alpe e Premilcuore, valica i poggi occidentali del Bidente per scendere nella sua Valle a S. Sofia e Galeata. Sta attualmente costruendosi una grandiosa strada Regia decretata con motuproprio del 5 ottobre 1832, ad oggetto di aprire una più facile comunicazione ai popoli della Romagna con il restante del Granducato. Quale differenza fra il malagevole e impeditissimo cammino fatto dal vescovo di Batrinto per quest’Alpe nel 1313, e quello che si prepara alla nostra età per le provvide cure dell’Augusto Regnante! – Sulla vetta dell’Alpe di S.
Benedetto, donde la Val di Sieve e quella dell’Arno fiorentino, come da una specola naturale si possono contemplare, avvi un vasto prato posto nella regione dei faggi, destinato nell’estiva stagione all’uso di una fiera frequentatissima di bestiame che vi sogliono condurre i mercanti maremmani.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 73.