CASTELLINA IN CHIANTI
detta giĂ dei TREBBIESI fra le Valli dellâElsa, dellâArbia e della Pesa.
Castello capoluogo di ComunitĂ , sotto la Giurisdizione civile e criminale del Vicario Regio di Radda, nella Diocesi di Colle, giĂ di Fiesole, Compartimento di Siena.
Risiede a unâaltezza di mille braccia sopra il livello del Mediterraneo, sul pinnacolo dei poggi che chiudono il Chianti dal lato meridionale, e le cui acque scolano, a levante direttamente nellâArbia, a ponenete nellâElsa mediante il torrente Staggia, e a settentrione nel fiume Pesa.
Per modo che da questo punto si dominano tre Valli nel tempo che esso offre una della piĂš estese e variate prospettive della Toscana.
Ă un piccolo castello a guisa di borgo cinto di mura con due porte e una sola strada fiancheggiata da decenti abitazioni, attraversata dallâantica strada provinciale che dalla Pesa sale a S. Donato in Poggio e alla Castellina per andare a Siena.
Trovasi nel grado 28° 56â 8â di longitudine e 43° 28â 5â di latitudine, 9 miglia toscane a levante di Colle, 10 a settentrione di Siena, e 5 a ponente di Radda.
Portò il nome di Castellina deâTrebbiesi dai nobili del vicino or distrutto castelletto di Trebbio, feudatarj dei Conti Guidi; a favore dei quali la Castellina, sotto il nome generico di Castiglione, insieme con altri villaggi della vicina contrada, da Federigo II nel 1220, venne concessa in benefizio. â Qualunque sia lâorigine di questo paese, esso da tempo remotissimo apparteneva alla giurisdizione civile della cittĂ di Firenze, siccome lo era della diocesi fiesolana rapporto alla giurisdizione ecclesiastica. Quindi è che anche nel secolo XI il castello di Rencine, spettante alla ComunitĂ della Castellina, sebbene assai piĂš prossimo a Siena, dichiaravasi negli atti pubblici di quella etĂ compreso nella giudiciaria fiorentina e fiesolana, siccome lo prova un contratto di vendita rogato in Rencine nel 26 gennajo 1054 (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Eugenio).
Nel secolo XV questa borgata fu cinta di mura castellane; essendo che la Castellina riguardavasi insieme con Rencine, quale antemurale a difesa del contado fiorentino dal lato di Siena. Al qual proposito narrasi, che essendo da un pauroso cittadino raccontato a Cosimo deâMedici il gran naufragio che nella guerra di Alfonso dâAragona la Repubblica aveva patito con la perdita di Rencine, il saggio vecchio lo domandò, che per sua fè gli dicesse in qual parte del dominio Rencine fosse collocato? Formava la Castellina uno dei Terzieri, nei quali dalla Repubblica fiorentina era stato diviso il governo civile del Chianti, siccome essa fu lungo tempo capo, e diede nome alla lega della stessa contrada. Infatti nella Castellina conservavansi gli statuti e ordinamenti spettanti a quella milizia forense, una copia dei quali, con la data del 16 agosto 1386, fu inserita in un libro delle matricole dellâarte deâgiudici e notari della cittĂ di Firenze (ARCH.
DIPL. FIOR. Carte della Badia di S. Eugenio presso Siena).
Nel 1397 la Castellina, forte per sito ma debole per arte, fu saccheggiata e arsa dalle genti del duca di Milano, mentre questi teneva la signoria di Siena. Le fu minacciata una simile sorte nel 1452, quando sostenne gli assalti di una numerosa oste Napoletana, che se ne partĂŹ con vergogna dopo 44 giorni impiegati a combatterla. â Tanto erano, soggiunge un grave storico fiorentino, gli eserciti di quellâetĂ formidabili e quelle guerre pericolose, che molte terre, le quali oggi come luoghi impossibili a difendersi si abbandonano, allora come cose impossibili a pigliarsi si difendevano. â PiĂš concludente riescĂŹ la guerra che il nemico medesimo pochi anni dopo (anno 1478) unito alle genti del Papa tornò a fare alla Castellina. La quale trovossi investita e stretta da armati in modo che i terrieri, disperando del soccorso, si diedero a patti dopo aver sopportato 40 giorni di molestissimo assedio (AMMIR. Istor. Fior.) Il territorio della Castellina, per rapporto alla giurisdizione ecclesiastica, nel 1592 fu staccato dalle tre diocesi di Fiesole, di Firenze e di Siena, che in questa contrada erano fra loro a confine, per assegnare i popoli dello stesso distretto alla nuova diocesi e cittĂ di Colle.
Il quale distretto si componeva allora del piviere di S.
Leonino in Conio spettante alla diocesi di Fiesole, di quello di S. Agata in Chianti della diocesi di Siena, e di una porzione del piviere di Poggibonsi della chiesa Fiorentina.
Prima di talâepoca la parrocchia di S. Salvadore alla Castellina, filiale della chiesa battesimale di S. Leonino, o S. Leolino in Conio, era designata col titolo di S.
Salvadore in Arbiola, forse per essere alle sorgenti dellâArbiola, che nasce mezzo miglio a levante della Castellina. PiĂš tardi la stessa chiesa fu eretta in prepositura, la quale insieme con la sua canonica, nel 1814, è stata decentemente restaurata.
ComunitĂ della Castellina in Chianti. â Il territorio di questa ComunitĂ occupa una superficie di 29085 quadrati dei quali 686 quadrati sono presi da corsi dâacqua e da strade.
Vi stanzia una popolazione di 3268 abitanti, a ragione di 92 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
La figura iconografica del suo territorio è piramidale con la base volta a ostro, che arriva alla ripa destra del torrente Staggia, e con la punta a settentrione che rasenta la sponda sinistra del fiume Pesa.
Confina con sei ComunitĂ ; a ostro con quella di Monteriggioni a partire dal bivio della strada di S.
Leonino in Conio con la provinciale del Chianti, da dove dirigendosi allâoriente Topina perviene al fosso Fiorentino, col quale arriva al torrente Staggia, la cui corrente prosegue da ostro a libeccio sino alla confluenza del fosso Gena. CostĂ lascia la ComunitĂ di Monteriggioni, e subentra quella di Poggibonsi, fronteggiando con essa prima per termini artificiali, poi mediante il torrente Corfini che oltrepassa a ponente onde rimontare per breve tragitto quello di Strulla, che poi attraversa per andare incontro alla confluenza dei due rivi Graggiana e Granajo. A questo punto voltando la fronte a maestrale, sottentra a contatto la ComunitĂ di Barberino di Val dâElsa, prima mediante il rio del Granajo, poi la strada di SantâAgnese, con la quale piegando a ponente- libeccio si dirige sul crine dei poggi, e di lĂ per la strada Maremmana scende fra le lame di Sicelle e di Piazza sino nel fiume Pesa, dove trova la ComunitĂ di Greve.
CostĂ forma un angolo acuto volgendo faccia da ponente- libeccio a grecale per rimontare la Pesa sino a che, oltrepassato di mezzo miglio lo sbocco del fosso Cerchiajo, giunge alla confluenza del borro delle Ripacce quasi di faccia a Monte Bernardi. Qua lascia a grecale il fiume Pesa e la ComunitĂ di Greve costeggiando a levante il territorio della ComunitĂ di Radda, con la quale sale di conserva il poggio di Pietrafitta, e di lĂ per Collepetroso entra nei primi solchi dellâArbiola, e poco dopo per breve cammino corre con lâArbia sino alla confluenza del fosso di Castagneto. Rimontato questâultimo fosso entra in quello di Sagna, mediante il quale, piegando verso scirocco, si dirige per Tregoli sulla cresta dei poggi che dividono le acque dellâArbia da quelle dello Staggia.
CostassĂš presso Fonterutoli lascia la ComunitĂ di Radda, e trova quella di Castelnuovo Berardenga, con la quale confina dal lato di ostro per il corso di circa un miglio, metĂ mediante le prime scaturigini del torrente Staggia, e lâaltra metĂ per termini artificiali sino al bivio della strada provinciale del Chianti con quella di S. Leonino in Conio, dove ritorna a contatto con la ComunitĂ di Monteriggioni.
Nasce in questo territorio da piccoli ruscelletti fra Tegoli e Collepetroso il celebr fiumicello Arbia, mentre poco lungi da esso scaturisce sotto Fonterutoli il torrente Staggia, influente il piĂš cospicuo sotto il fiume Elsa, cui prestano piccolo tributo i torrenti Gena, Gagliano, Corfini e Strulla, i quali tutti hanno origine nel fianco occidentale dei poggi della Castellina, sulla cui schiena corre il torrente Cerchiajo per vuotarsi nel fiume Pesa.
La struttura fisica del territorio della Castellina appartiene nella massima parte alle roce stratiformi Appenniniche, cioè, calcarea compatta, schisto marnoso e grÊs antico.
Fra le quali tre rocce quella di grĂŠs, o arenaria, si affaccia in maggior copia delle altre sotto lâaspetto di macigno giallastro micaceo, e di pietra serena. Di questâultima qualitĂ di arenaria di grana fine e serrata, ottima per i lavori di quadro e per lastricare le strade di Siena, trovansi aperte molte cave fra la Castellina e Rencine.
I monti della Castellina geologicamente considerati possono dirsi gli ultimi nella serie di quelli che correndo fra la Val di Pesa e la Val dâElsa mostrano la loro ossatura appenninica.
La quale formazione va a cangiare piĂš o meno ex abrupto o a nascondersi sotto altre rocce di etĂ e di struttura diversa, come sarebbe dal lato di Monteriggioni la calcarea cavernosa, dalla parte di Poggibonsi la calcarea conrezionata, e dal lato dellâArbia un grĂŠs di colore castagnolo friabile, e una calcarea argillosa attraversata da filoni di solfo. Tali varietĂ di minerali, che fiancheggiano, o si affacciano intorno ai monti della Castellina, danno al naturalista il primo indizio di un passaggio di terreni, un segnale di distruzione di vecchie rocce, di creazione di altre meno antiche, o travisate da una qualche causa fisica a noi ignota.
Ottime sono le produzioni vegetabili di questa ComunitĂ .
Fra le medesime portano il vanto i vini della Castellina e di Pietrafitta, che al pari di quelli delle altre due ComunitĂ del Chianti riescono dei piĂš generosi e squisiti della Toscana. Gli alberi di alto fusto, e le selve di castagni occupano una estesa porzione di questo territorio. PiĂš limitati sono i pascoli artificiali: rapporto ai quali merita di essere citata a modello la nuova cascina di Topina del colonnello Ricci. Gli olivi e gelsi scarseggiano anzichĂŠ no; la sementa delle granaglie, se non sovrabbonda, basta al consumo della popolazione.
Fra gli animali, il maggior frutto si ritrae dalle carni porcine, dai vitelli e dagli agnelli. Anco i pollami e la caccia offrono una risorsa per la vicinanza di Siena, di Poggibonsi, e di altri luoghi di mercato.
Con Motuproprio del 23 maggio 1774 relativo al regolamento economico delle ComunitĂ dello Stato Fiorentino, rispetto a questa della Castellina, furono a lei riuniti i 18 popoli seguenti: 1. S. Agnese in Chianti; 2. S.
Cristina a Ligliano; 3. S. Donato a Verzeto; 4. S. Giorgio alla Piazza; 5. S. Giovanni alla Rondinella ; 6. S. Giusto a Ricavo; 7. S. Jacopo a Pietrafitta; 8 S. Leonino in Conio; 9. S. Lorenzo a Tregole; 10 S. Lorenzo a Grignano; 11 S.
Martino a Cispiano; 12. S. Michele alla Leccia; 13. S.
Michele a Rencine; 14. S. Miniato a Fonterutoli; 15. S.
Niccolò a Sterzi; 16. (ERRATA : S. Pietro a Cagnano) S.
Pietro a Cignano; 17. S. Quirico a Montenano; 18. S.
Salvadore alla Castellina.
La ComunitĂ mantiene un chirurgo e un maestro di scuola elementare.
Nella Castellina vi è un mercato che cade nel giorno di mercoledÏ, con piÚ tre fiere annuali, nel 24 giugno, nel 24 agosto e nel mercoledÏ dopo la terza domenica di settembre.
Sopravvede per la giurisdizione civile e criminale il Vicario Regio di Radda, dovâè la cancelleria comunitativa e lâingegnere di Circondario. Lâufizio di esazione del Registro è a Greve, la conservazione delle Ipoteche e la Ruota in Siena.
POPOLAZIONE della Comunità della CASTELLINA nel CHIANTI a tre epoche diverse - nome del luogo: S. Agnese in Chianti, titolo della chiesa: S. Agnese (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Siena, abitanti nel 1551: n° 124, abitanti nel 1745: n° 308, abitanti nel 1833: n° 287 - nome del luogo: CASTELLINA, titolo della chiesa: S.
Salvadore (Prepositura), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 231, abitanti nel 1745: n° 550, abitanti nel 1833: n° 688 - nome del luogo: Cispiano, titolo della chiesa: S. Martino (Cura), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 53, abitanti nel 1745: n° 55, abitanti nel 1833: n° 69 - nome del luogo: Conio, titolo della chiesa: S. Leonino (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 247, abitanti nel 1745: n° 416 (con S. Giovanni Battista e S. Michele, Rondinella e Leccia), abitanti nel 1833: n° 542 (con S. Giovanni Battista e S.
Michele, Rondinella e Leccia) - nome del luogo: Rondinella e Leccia, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista e S. Michele (annesso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 96, abitanti nel 1745: n° 416 (con S. Leonino, Conio), abitanti nel 1833: n° 542 (con S. Leonino, Conio) - nome del luogo: Fonterutoli, titolo della chiesa: S.
Miniato (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 116, abitanti nel 1745: n° 27, abitanti nel 1833: n° 69 - nome del luogo: *Grignano, titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 190, abitanti nel 1745: n° 83, abitanti nel 1833: n° 174 - nome del luogo: Lignano, titolo della chiesa: S. Cristina (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 183, abitanti nel 1745: n° 159, abitanti nel 1833: n° 207 - nome del luogo: Montenano, titolo della chiesa: S.
Quirico (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 152, abitanti nel 1745: n° 136, abitanti nel 1833: n° 163 - nome del luogo: *Piazza, titolo della chiesa: S. Giorgio (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 108, abitanti nel 1745: n° 93, abitanti nel 1833: n° 119 - nome del luogo: *Pietrafitta, titolo della chiesa: S.
Jacopo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 197, abitanti nel 1745: n° 195, abitanti nel 1833: n° 240 - nome del luogo: Rencine, titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 229, abitanti nel 1745: n° 243 (con S. Pietro, Cagnano), abitanti nel 1833: n° 193 (con S.
Pietro, Cagnano) - nome del luogo: Cagnano, titolo della chiesa: S. Pietro (soppresso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 28, abitanti nel 1745: n° 243 (con S. Michele, Rencine), abitanti nel 1833: n° 193 (con S. Michele, Rencine) - nome del luogo: *Ricavo, titolo della chiesa: S. Giusto (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 62, abitanti nel 1745: n° 46, abitanti nel 1833: n° 87 - nome del luogo: Sterzi, titolo della chiesa: S. Niccolò (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 59, abitanti nel 1745: n° 74, abitanti nel 1833: n° 141 (con S. Donato, Verzeto) - nome del luogo: Verzeto, titolo della chiesa: S. Donato (soppresso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 33, abitanti nel 1745: n° 45, abitanti nel 1833: n° 141 (con S. Niccolò, Sterzi) - nome del luogo: Tregole, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 75, abitanti nel 1745: n° 191, abitanti nel 1833: n° 210 - totale abitanti anno 1551: n° 2183 - totale abitanti anno 1745: n° 2621 Frazione di popolazioni provenienti da altre ComunitĂ - nome del luogo: Bolsano, titolo della chiesa: S. Lucia (Prioria), comunitĂ dalla quale deriva: Poggibonsi, abitanti anno 1833: n° 19 - nome del luogo: Lecchi, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Prioria), comunitĂ dalla quale deriva: Poggibonsi, abitanti anno 1833: n° 6 - nome del luogo: Panzano, titolo della chiesa: S. Leonino (Pieve), comunitĂ dalla quale deriva: Greve, abitanti anno 1833: n° 54 - totale abitanti : n° 79 - TOTALE abitanti anno 1833: n° 3268 Le parrocchie e i luoghi con lâasterisco * dipendono dalle Diocesi qui designate. Tutti gli altri luoghi furono dati e sono attualmente del vescovato di Colle.
Risiede a unâaltezza di mille braccia sopra il livello del Mediterraneo, sul pinnacolo dei poggi che chiudono il Chianti dal lato meridionale, e le cui acque scolano, a levante direttamente nellâArbia, a ponenete nellâElsa mediante il torrente Staggia, e a settentrione nel fiume Pesa.
Per modo che da questo punto si dominano tre Valli nel tempo che esso offre una della piĂš estese e variate prospettive della Toscana.
Ă un piccolo castello a guisa di borgo cinto di mura con due porte e una sola strada fiancheggiata da decenti abitazioni, attraversata dallâantica strada provinciale che dalla Pesa sale a S. Donato in Poggio e alla Castellina per andare a Siena.
Trovasi nel grado 28° 56â 8â di longitudine e 43° 28â 5â di latitudine, 9 miglia toscane a levante di Colle, 10 a settentrione di Siena, e 5 a ponente di Radda.
Portò il nome di Castellina deâTrebbiesi dai nobili del vicino or distrutto castelletto di Trebbio, feudatarj dei Conti Guidi; a favore dei quali la Castellina, sotto il nome generico di Castiglione, insieme con altri villaggi della vicina contrada, da Federigo II nel 1220, venne concessa in benefizio. â Qualunque sia lâorigine di questo paese, esso da tempo remotissimo apparteneva alla giurisdizione civile della cittĂ di Firenze, siccome lo era della diocesi fiesolana rapporto alla giurisdizione ecclesiastica. Quindi è che anche nel secolo XI il castello di Rencine, spettante alla ComunitĂ della Castellina, sebbene assai piĂš prossimo a Siena, dichiaravasi negli atti pubblici di quella etĂ compreso nella giudiciaria fiorentina e fiesolana, siccome lo prova un contratto di vendita rogato in Rencine nel 26 gennajo 1054 (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Eugenio).
Nel secolo XV questa borgata fu cinta di mura castellane; essendo che la Castellina riguardavasi insieme con Rencine, quale antemurale a difesa del contado fiorentino dal lato di Siena. Al qual proposito narrasi, che essendo da un pauroso cittadino raccontato a Cosimo deâMedici il gran naufragio che nella guerra di Alfonso dâAragona la Repubblica aveva patito con la perdita di Rencine, il saggio vecchio lo domandò, che per sua fè gli dicesse in qual parte del dominio Rencine fosse collocato? Formava la Castellina uno dei Terzieri, nei quali dalla Repubblica fiorentina era stato diviso il governo civile del Chianti, siccome essa fu lungo tempo capo, e diede nome alla lega della stessa contrada. Infatti nella Castellina conservavansi gli statuti e ordinamenti spettanti a quella milizia forense, una copia dei quali, con la data del 16 agosto 1386, fu inserita in un libro delle matricole dellâarte deâgiudici e notari della cittĂ di Firenze (ARCH.
DIPL. FIOR. Carte della Badia di S. Eugenio presso Siena).
Nel 1397 la Castellina, forte per sito ma debole per arte, fu saccheggiata e arsa dalle genti del duca di Milano, mentre questi teneva la signoria di Siena. Le fu minacciata una simile sorte nel 1452, quando sostenne gli assalti di una numerosa oste Napoletana, che se ne partĂŹ con vergogna dopo 44 giorni impiegati a combatterla. â Tanto erano, soggiunge un grave storico fiorentino, gli eserciti di quellâetĂ formidabili e quelle guerre pericolose, che molte terre, le quali oggi come luoghi impossibili a difendersi si abbandonano, allora come cose impossibili a pigliarsi si difendevano. â PiĂš concludente riescĂŹ la guerra che il nemico medesimo pochi anni dopo (anno 1478) unito alle genti del Papa tornò a fare alla Castellina. La quale trovossi investita e stretta da armati in modo che i terrieri, disperando del soccorso, si diedero a patti dopo aver sopportato 40 giorni di molestissimo assedio (AMMIR. Istor. Fior.) Il territorio della Castellina, per rapporto alla giurisdizione ecclesiastica, nel 1592 fu staccato dalle tre diocesi di Fiesole, di Firenze e di Siena, che in questa contrada erano fra loro a confine, per assegnare i popoli dello stesso distretto alla nuova diocesi e cittĂ di Colle.
Il quale distretto si componeva allora del piviere di S.
Leonino in Conio spettante alla diocesi di Fiesole, di quello di S. Agata in Chianti della diocesi di Siena, e di una porzione del piviere di Poggibonsi della chiesa Fiorentina.
Prima di talâepoca la parrocchia di S. Salvadore alla Castellina, filiale della chiesa battesimale di S. Leonino, o S. Leolino in Conio, era designata col titolo di S.
Salvadore in Arbiola, forse per essere alle sorgenti dellâArbiola, che nasce mezzo miglio a levante della Castellina. PiĂš tardi la stessa chiesa fu eretta in prepositura, la quale insieme con la sua canonica, nel 1814, è stata decentemente restaurata.
ComunitĂ della Castellina in Chianti. â Il territorio di questa ComunitĂ occupa una superficie di 29085 quadrati dei quali 686 quadrati sono presi da corsi dâacqua e da strade.
Vi stanzia una popolazione di 3268 abitanti, a ragione di 92 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
La figura iconografica del suo territorio è piramidale con la base volta a ostro, che arriva alla ripa destra del torrente Staggia, e con la punta a settentrione che rasenta la sponda sinistra del fiume Pesa.
Confina con sei ComunitĂ ; a ostro con quella di Monteriggioni a partire dal bivio della strada di S.
Leonino in Conio con la provinciale del Chianti, da dove dirigendosi allâoriente Topina perviene al fosso Fiorentino, col quale arriva al torrente Staggia, la cui corrente prosegue da ostro a libeccio sino alla confluenza del fosso Gena. CostĂ lascia la ComunitĂ di Monteriggioni, e subentra quella di Poggibonsi, fronteggiando con essa prima per termini artificiali, poi mediante il torrente Corfini che oltrepassa a ponente onde rimontare per breve tragitto quello di Strulla, che poi attraversa per andare incontro alla confluenza dei due rivi Graggiana e Granajo. A questo punto voltando la fronte a maestrale, sottentra a contatto la ComunitĂ di Barberino di Val dâElsa, prima mediante il rio del Granajo, poi la strada di SantâAgnese, con la quale piegando a ponente- libeccio si dirige sul crine dei poggi, e di lĂ per la strada Maremmana scende fra le lame di Sicelle e di Piazza sino nel fiume Pesa, dove trova la ComunitĂ di Greve.
CostĂ forma un angolo acuto volgendo faccia da ponente- libeccio a grecale per rimontare la Pesa sino a che, oltrepassato di mezzo miglio lo sbocco del fosso Cerchiajo, giunge alla confluenza del borro delle Ripacce quasi di faccia a Monte Bernardi. Qua lascia a grecale il fiume Pesa e la ComunitĂ di Greve costeggiando a levante il territorio della ComunitĂ di Radda, con la quale sale di conserva il poggio di Pietrafitta, e di lĂ per Collepetroso entra nei primi solchi dellâArbiola, e poco dopo per breve cammino corre con lâArbia sino alla confluenza del fosso di Castagneto. Rimontato questâultimo fosso entra in quello di Sagna, mediante il quale, piegando verso scirocco, si dirige per Tregoli sulla cresta dei poggi che dividono le acque dellâArbia da quelle dello Staggia.
CostassĂš presso Fonterutoli lascia la ComunitĂ di Radda, e trova quella di Castelnuovo Berardenga, con la quale confina dal lato di ostro per il corso di circa un miglio, metĂ mediante le prime scaturigini del torrente Staggia, e lâaltra metĂ per termini artificiali sino al bivio della strada provinciale del Chianti con quella di S. Leonino in Conio, dove ritorna a contatto con la ComunitĂ di Monteriggioni.
Nasce in questo territorio da piccoli ruscelletti fra Tegoli e Collepetroso il celebr fiumicello Arbia, mentre poco lungi da esso scaturisce sotto Fonterutoli il torrente Staggia, influente il piĂš cospicuo sotto il fiume Elsa, cui prestano piccolo tributo i torrenti Gena, Gagliano, Corfini e Strulla, i quali tutti hanno origine nel fianco occidentale dei poggi della Castellina, sulla cui schiena corre il torrente Cerchiajo per vuotarsi nel fiume Pesa.
La struttura fisica del territorio della Castellina appartiene nella massima parte alle roce stratiformi Appenniniche, cioè, calcarea compatta, schisto marnoso e grÊs antico.
Fra le quali tre rocce quella di grĂŠs, o arenaria, si affaccia in maggior copia delle altre sotto lâaspetto di macigno giallastro micaceo, e di pietra serena. Di questâultima qualitĂ di arenaria di grana fine e serrata, ottima per i lavori di quadro e per lastricare le strade di Siena, trovansi aperte molte cave fra la Castellina e Rencine.
I monti della Castellina geologicamente considerati possono dirsi gli ultimi nella serie di quelli che correndo fra la Val di Pesa e la Val dâElsa mostrano la loro ossatura appenninica.
La quale formazione va a cangiare piĂš o meno ex abrupto o a nascondersi sotto altre rocce di etĂ e di struttura diversa, come sarebbe dal lato di Monteriggioni la calcarea cavernosa, dalla parte di Poggibonsi la calcarea conrezionata, e dal lato dellâArbia un grĂŠs di colore castagnolo friabile, e una calcarea argillosa attraversata da filoni di solfo. Tali varietĂ di minerali, che fiancheggiano, o si affacciano intorno ai monti della Castellina, danno al naturalista il primo indizio di un passaggio di terreni, un segnale di distruzione di vecchie rocce, di creazione di altre meno antiche, o travisate da una qualche causa fisica a noi ignota.
Ottime sono le produzioni vegetabili di questa ComunitĂ .
Fra le medesime portano il vanto i vini della Castellina e di Pietrafitta, che al pari di quelli delle altre due ComunitĂ del Chianti riescono dei piĂš generosi e squisiti della Toscana. Gli alberi di alto fusto, e le selve di castagni occupano una estesa porzione di questo territorio. PiĂš limitati sono i pascoli artificiali: rapporto ai quali merita di essere citata a modello la nuova cascina di Topina del colonnello Ricci. Gli olivi e gelsi scarseggiano anzichĂŠ no; la sementa delle granaglie, se non sovrabbonda, basta al consumo della popolazione.
Fra gli animali, il maggior frutto si ritrae dalle carni porcine, dai vitelli e dagli agnelli. Anco i pollami e la caccia offrono una risorsa per la vicinanza di Siena, di Poggibonsi, e di altri luoghi di mercato.
Con Motuproprio del 23 maggio 1774 relativo al regolamento economico delle ComunitĂ dello Stato Fiorentino, rispetto a questa della Castellina, furono a lei riuniti i 18 popoli seguenti: 1. S. Agnese in Chianti; 2. S.
Cristina a Ligliano; 3. S. Donato a Verzeto; 4. S. Giorgio alla Piazza; 5. S. Giovanni alla Rondinella ; 6. S. Giusto a Ricavo; 7. S. Jacopo a Pietrafitta; 8 S. Leonino in Conio; 9. S. Lorenzo a Tregole; 10 S. Lorenzo a Grignano; 11 S.
Martino a Cispiano; 12. S. Michele alla Leccia; 13. S.
Michele a Rencine; 14. S. Miniato a Fonterutoli; 15. S.
Niccolò a Sterzi; 16. (ERRATA : S. Pietro a Cagnano) S.
Pietro a Cignano; 17. S. Quirico a Montenano; 18. S.
Salvadore alla Castellina.
La ComunitĂ mantiene un chirurgo e un maestro di scuola elementare.
Nella Castellina vi è un mercato che cade nel giorno di mercoledÏ, con piÚ tre fiere annuali, nel 24 giugno, nel 24 agosto e nel mercoledÏ dopo la terza domenica di settembre.
Sopravvede per la giurisdizione civile e criminale il Vicario Regio di Radda, dovâè la cancelleria comunitativa e lâingegnere di Circondario. Lâufizio di esazione del Registro è a Greve, la conservazione delle Ipoteche e la Ruota in Siena.
POPOLAZIONE della Comunità della CASTELLINA nel CHIANTI a tre epoche diverse - nome del luogo: S. Agnese in Chianti, titolo della chiesa: S. Agnese (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Siena, abitanti nel 1551: n° 124, abitanti nel 1745: n° 308, abitanti nel 1833: n° 287 - nome del luogo: CASTELLINA, titolo della chiesa: S.
Salvadore (Prepositura), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 231, abitanti nel 1745: n° 550, abitanti nel 1833: n° 688 - nome del luogo: Cispiano, titolo della chiesa: S. Martino (Cura), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 53, abitanti nel 1745: n° 55, abitanti nel 1833: n° 69 - nome del luogo: Conio, titolo della chiesa: S. Leonino (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 247, abitanti nel 1745: n° 416 (con S. Giovanni Battista e S. Michele, Rondinella e Leccia), abitanti nel 1833: n° 542 (con S. Giovanni Battista e S.
Michele, Rondinella e Leccia) - nome del luogo: Rondinella e Leccia, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista e S. Michele (annesso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 96, abitanti nel 1745: n° 416 (con S. Leonino, Conio), abitanti nel 1833: n° 542 (con S. Leonino, Conio) - nome del luogo: Fonterutoli, titolo della chiesa: S.
Miniato (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 116, abitanti nel 1745: n° 27, abitanti nel 1833: n° 69 - nome del luogo: *Grignano, titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 190, abitanti nel 1745: n° 83, abitanti nel 1833: n° 174 - nome del luogo: Lignano, titolo della chiesa: S. Cristina (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 183, abitanti nel 1745: n° 159, abitanti nel 1833: n° 207 - nome del luogo: Montenano, titolo della chiesa: S.
Quirico (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 152, abitanti nel 1745: n° 136, abitanti nel 1833: n° 163 - nome del luogo: *Piazza, titolo della chiesa: S. Giorgio (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 108, abitanti nel 1745: n° 93, abitanti nel 1833: n° 119 - nome del luogo: *Pietrafitta, titolo della chiesa: S.
Jacopo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 197, abitanti nel 1745: n° 195, abitanti nel 1833: n° 240 - nome del luogo: Rencine, titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 229, abitanti nel 1745: n° 243 (con S. Pietro, Cagnano), abitanti nel 1833: n° 193 (con S.
Pietro, Cagnano) - nome del luogo: Cagnano, titolo della chiesa: S. Pietro (soppresso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 28, abitanti nel 1745: n° 243 (con S. Michele, Rencine), abitanti nel 1833: n° 193 (con S. Michele, Rencine) - nome del luogo: *Ricavo, titolo della chiesa: S. Giusto (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 62, abitanti nel 1745: n° 46, abitanti nel 1833: n° 87 - nome del luogo: Sterzi, titolo della chiesa: S. Niccolò (Pieve), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 59, abitanti nel 1745: n° 74, abitanti nel 1833: n° 141 (con S. Donato, Verzeto) - nome del luogo: Verzeto, titolo della chiesa: S. Donato (soppresso), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Firenze, abitanti nel 1551: n° 33, abitanti nel 1745: n° 45, abitanti nel 1833: n° 141 (con S. Niccolò, Sterzi) - nome del luogo: Tregole, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), diocesi cui apparteneva prima del 1592: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 75, abitanti nel 1745: n° 191, abitanti nel 1833: n° 210 - totale abitanti anno 1551: n° 2183 - totale abitanti anno 1745: n° 2621 Frazione di popolazioni provenienti da altre ComunitĂ - nome del luogo: Bolsano, titolo della chiesa: S. Lucia (Prioria), comunitĂ dalla quale deriva: Poggibonsi, abitanti anno 1833: n° 19 - nome del luogo: Lecchi, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Prioria), comunitĂ dalla quale deriva: Poggibonsi, abitanti anno 1833: n° 6 - nome del luogo: Panzano, titolo della chiesa: S. Leonino (Pieve), comunitĂ dalla quale deriva: Greve, abitanti anno 1833: n° 54 - totale abitanti : n° 79 - TOTALE abitanti anno 1833: n° 3268 Le parrocchie e i luoghi con lâasterisco * dipendono dalle Diocesi qui designate. Tutti gli altri luoghi furono dati e sono attualmente del vescovato di Colle.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 552.
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