CASTIGLION DI CERCINA o CASTIGLIONI

nel Val d'Arno fiorentino.

Villa, o Casatorrita con parrocchia (S.
Michele) nel piviere di Cercina, Comunità Giurisdizione e 4 miglia a grecale di Sesto, Diocesi e Compartimento di Firenze, da cui è 5 miglia toscane a settentrione.
Risiede in costa sopra un risalto orientale del monte denominato Girello, fra l'Uccellatojo di Pratolino e Monte Morello. Fu signoria di una consorteria di nobili di contado, denominati Cattani di Cambiate e di Cercina, dai quali discese la famiglia dei figli di Tieri, detta dei Catellini, stata padrona sino dai primi secoli dopo il mille di Castiglioni e di Cercina. Era nella villa di Castiglioni dove i Catellini conservavano il famoso stocco, con cui Dante da Castiglione all'assedio di Firenze (1529) sostenne la famosa tenzone che descrisse lo storico Segni.
A questa prosapia appartennero due soggetti assai distinti per dottrina e per lettere, il canonico fiorentino messere Francesco da Castiglione che ricevè nella suddetta villa l'arcivescovo S. Antonio e un altro Frencesco stato segretario di Leone X, il quale alloggiò nello stesso luogo il pontefice testè nominato entrambi pievani di S.
Appiano in Val d'Elsa. – Vedere CERCINA.
La parrocchia di S. Michele a Castiglioni conta 156 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 594.