CESANO

(Cisanum) nel Val d'Arno pisano.

Contrada che diede il titolo a diverse chiese, S. Maria e S. Donato, S.
Giorgio, S. Lorenzo e S. Martino di Cesano nel piviere di S. Giovanni alla Vena, Comunità Giurisdizione di Vico Pisano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
A ques to luogo ci richiamano molte membrane dei secoli intorno al mille, appartenute alle cattedrali di Pisa e Lucca, ai marchesi di Toscana della discendenza del marchese Oberto conte del Palazzo sotto Ottone I, e finalmente agli Upezzinghi signori di Calcinaja.
La più antica fra le superstiti è una carta del 15 ottobre 975, con la quale Alberico vescovo di Pisa diede a enfiteusi ai due figliuoli del marchese Oberto, stato conte del palazzo sotto i due primi Ottoni, fra le rendite della pieve di S. Giovanni e S. Pietro alla Vena, quelle spettanti alle chiese di S. Maria e S. Giorgio in loco Cisano. Il quale luogo di Cisano anche nel secolo posteriore a quel contratto apparteneva ai discendenti di quei due fratelli autori dei marchesi Estensi, dei Pallavicini, dei Malaspina e dei primi marchesi di Livorno. Avvegnaché un loro nipote stando in Lucca nel 13 marzo 1002, vendé a Leone giudice la porzione che gli apparteneva della casa dominicale e sua corte posta in Cesano presso l'Arno con la chiesa di S. Donato ivi situata, ec. (MURAT. Antich.
Estens).
Non corse gran tempo che lo stesso Leone giudice, mediante un istrumento del 9 luglio 1011, rivendé a Ugo figlio di Ugo la metà dei suddetti beni con la giurisdizione sulla chiesa di S. Donato a Cesano. (l. c.).
Un'altra porzione di Cesano con altri beni posti in quei contorni, fu donata dal marchese Alberto figlio del fu marchese Obizo alla badia di S. Michele a Poggibonsi con atto rogato in Casal maggiore di Lombardia, sotto il dì 3 febbrajo 1061, sino a che quei monaci, nel 1 settembre del 1129, rinunziarono a Ruggieri arcivescovo di Pisa i beni medesimi. (MURAT. Ant. M. Aevi).
Dopo quest'ultima epoca cominciano a trovarsi i nobili Upezzinghi in Cesano, in Cintoja e a Calcinaja, luoghi tutti concessi loro da Federigo I nel 1178, da Ottone IV nel 1209; e confermati a quei magnati pisani mentre signoreggiava in Pisa il conte Ugolino della Gherardesca, siccome apparisce da un trattato concluso nel 17 febbrajo 1285, dove si trovano specificati fra i possessi degli Upezzinghi, Cisanum et curte sua cum omnibus ecclesiis, et Arnum mortuum inter Calcinaiam et Cisanum usque ad Cafaggium quod est in curte Cintoriae. (TRONCI Annali pisani).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 675.