CITIGLIANO

(Citillianum) in Val d’Asso.

Casale perduto nelle piagge cretose fra Castel Muzi e Petrojo, dove già fu una chiesa sotto l’invocazione di S. Donato a Citiliano, succursale della pieve di S. Maria di Cosona, anticamente della Diocesi di Arezzo, siccome tale la dichiararono i testimoni esaminati in Siena nell’anno 715 davanti Gunteramo delegato del re Liutprando.
Era quella stessa chiesa di S. Donato a Asso fondata dal re Ariberto, e accresciuta di fabbrica, o di dote, da Warnefrido gastaldo di Siena.
Nel casale di Citigliano acquistò in seguito sostanze e giurisdizione la badia del Montamiata, siccome apparisce da una conferma di vendita, fatta nel giugno 821, di una vigna con casa posta in Citiliano, e da una sentenza pronunziata nel maggio 828 da un giudice delegato da Lamberto vescovo di Arezzo per cagione di una controversia tra i monaci del Montamiata, e Aliberto prete e rettore di S. Donato di Citiliano a nome della sua chiesa.
(ARCH. DIPL. FIOR. Bad. Amiat. – BRUNETTI, Codic.
Dipl.) Quindi è, che l’imperatore Corrado II, con due diplomi, dati nel 1027 e 1036, confermò alla badia del Montamiata fra le altre possessioni anche la corte di Citiliano. – Vedere ASSO (S. DONATO, ad).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 740.