COREZZO

nel Val d’Arno casentinese.

Casale e contrada montuosa con pieve (S. Andrea) nella Comunità e 7 miglia toscane a settentrione di Chiusi casentinese, Giurisdizione di Poppi, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Risiede fra le selve di castagni e praterie sopra un contrafforte dell’Appennino, fra l’alpe di Serra e il Bastione, sulla ripa destra del torrente omonimo che costituisce il ramo più settentrionale del Corsalone.
La prima memoria superstite di Corezzo risale all’anno 967, quando l’imperatore Ottone I accordò in feudo ai nobili di Chiusi e di Caprese una gran parte dell’Appennino fra il Bastione, l’Alvernia e l’Alpe della Luna, compresa la foresta di Corezzo nel contado Aretino. Della quale tenuta si designarono nel citato diploma i confini con le seguenti espressioni: ab uno lato locus qui dicitur Balneo, a secundo terram S. Donati (cioè, della cattedrale di Arezzo), a tertio lato via quae dicitur terra Rubiola, a quarto lato montem qui dicitur castrum Sabini.
Ai conti di Chiusi subentrarono in Corezzo i conti Guidi di Bagno, ai quali, nel 1385, la Repubblica fiorentina rilasciò quel distretto a titolo di feudo, sino a che per ribellione fu loro ritolto nel 1404, e quindi incorporato al territorio fiorentino.
La pieve di S. Andrea a Corezzo attualmente ha suffraganee le parrocchie di S. Michele di Biforco e di S.
Fabiano a Monte Silvestri.
La parrocchia di Corezzo conta 163 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 799.