CORSIGNANO in Val d’Orcia
Villaggio convertito nella città di Pienza dal pontefice Pio II, già al secolo Enea Silvio Piccolomini, con la mira di onorare il luogo dove nacque quel gerarca, erigendo una nuova cattedrale presso la chiesa di S. Vito di Corsignano, al cui sacro fonte egli fu rigenerato.
Era la pieve di Corsignano fra le chiese del vescovato aretino comprese nel contado senese, per le quali sorse controversia fra i prelati delle due diocesi sino dal principio del secolo VIII.
Ebbe podere in Corsignano assai prima dei Piccolomini la badia del Montamiata; avvegnachè esistono istrumenti di compre fatte da quei monaci nel casale di Corsignano sino dal mese di maggio dell’828. Quindi è, che nei privilegi imperiali di Corrado II, sotto gli anni 1027 e 1036, fu confermata al monastero prenominato la corticella che possedeva in Corsignano con tutte le sue appartenenze. – Vedere PIENZA.
Era la pieve di Corsignano fra le chiese del vescovato aretino comprese nel contado senese, per le quali sorse controversia fra i prelati delle due diocesi sino dal principio del secolo VIII.
Ebbe podere in Corsignano assai prima dei Piccolomini la badia del Montamiata; avvegnachè esistono istrumenti di compre fatte da quei monaci nel casale di Corsignano sino dal mese di maggio dell’828. Quindi è, che nei privilegi imperiali di Corrado II, sotto gli anni 1027 e 1036, fu confermata al monastero prenominato la corticella che possedeva in Corsignano con tutte le sue appartenenze. – Vedere PIENZA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 807.
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