FAGGIOLA (CASTELLO della)

Molti scrittori di merito, attenendosi per avventura più alle tradizioni che ai fatti della storia, prescelsero per patria di Uguccione quella selva o torre della Faggiola che più si confaceva ai desiderj di chi bramava voler per concittadino quel potente avventuriere. Allo scopo di rinvengare ove fosse il castello della Faggiola, quasi araba fenice, Albertino Musatto lo cercava nel contado di Rimini, monsignore Antonio Graziani nelle selve della Gallia Togata, Lorenzo Guazzesi e gli Annalisti Camaldolensi nell’Appennino di Bagno e di Caprese, mentre a Domenico Manni sembrò d’averlo scoperto nelle montagne di Montefeltro; verso dove a tal uopo, nel 1824, si recava dal mezzo giorno d’Italia il ch.
autore del Veltro Allegorico , l’illustre mio amico Carlo Troya, per visitare nel monte di Carpegna le rovine del desiderato castello ad esso lui dai villici di Monte Feltro indicato in un’antica torre di quelle selve, che della Faggiola si appella.
Ma con buona pace di tanti uomini rispettabili, se fosse lecito di proferire dopo di essi anche il mio parere, direi, che il castello della Faggiola, o non è esistito giammai, o se tale si volle appellare una delle 72 bicocche confermate a Neri di Uguccione colla pace di Sarzana del 1353, bisogna credere che quella rocca fosse situata nell’Appennino di Val di Para, cioè nella sede antica dei Faggiolani. – Vedere CORNETO della FAGGIOLA.
Infatti è Corneto dove il curioso dovrebbe rivolgere i suoi passi per andare in traccia del controverso castello, mentre costà egli troverebbe presso la chiesa di S.
Martino a Corneto la tuttora esistente Torre della Faggiola, da cui prese il cognome la nobile prosapia Sarsinantese de’Faggiolani, e la contrada, in cui per quasi un intiero secolo essi ebbero la più estesa signoria.
Dissi la più estese signoria essere stata nel territorio e diocesi di Sarsina, e me ne porge ragione, oltre il trattato di pace di Sarzana, un istrumento del 10 ottobre 1350, in cui viene segnata la demarcazione dei confini tra i possessi del monastero della Cella di S. Alberigo inter ambas Paras e quelli spettanti ai nobili della Faggiola. – Vedere CELLA S. ALBERIGO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 84.