GABBIAVOLA, GABBIAVOLI

già GABBIAULA e GABAJOLE in Val d’Elsa.

Io dubito che questa villa di Gabbiavola sia quella che diede il titolo a una ch.
parrocchiale (S. Bartolommeo) filiale di S. Ippolito a Castel fiorentino, rammentata in un istrumento rogato in Castel fiorentino, nel 1415 ai 28 luglio. Esso contiene la vendita di un pezzo di terra posto nel popolo di S.
Bartolommeo a Gabbajola, nel pian di Pesciola, fatta da un popolano di S. Quirico alla Sodera nel piviere di S.
Pietro in Mercato (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello); e forse è la medesima chiesa di S. Bartolommeo a Gabbiolla che trovasi registrata nei cataloghi della diocesi fiorentina e nel balzello imposto dalla Rep., nel 1444, sotto il piviere di Monterappoli.
Comecchessia la cura di S. Bartolommeo a Gabbiavole, già detta a Cabajole, fu annessa alla cura di S. Frediano a Nebbiano con decreto arcivescovile del 2 gennajo 1782, nel piviere e Comunità di Castel fiorentino, sebbene pel civile dipenda dalla Giurisdizione di Montespertoli, da cui è circa 5 miglia toscane a ponente, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede la villa di Gabbiavola in collina a sinistra della strada provinciale volterrana che da Montespertoli guida a Castel fiorentino. – Vedere Cabajole.
Cotesta villata, al pari di altri castelli di Val d’Elsa, appartenne ai conti Alberti del ramo di Certaldo, siccome apparisce dall’istrumento di divisione fatta in Monterotondo li 24 febbrajo 1208 fra il conte Rainaldo e il conte Maghinardo, fratelli e figli del C. Alberto e della contessa Traversara, noti specialmente per la guerra di Semifonte che fu pur loro feudo. Nel quale istrumento, fra le possessioni dei conti Alberti situate in Val d’Elsa e in Val di Pesa, si rammentano le corti di Ripa, di Tignano, di Fondignano, di Bagnolo, di Gricciano, di Trevalli e di Gabbiaula. (ARCH. DIPL. FIOR. – Carte dell’Ospedale di Bonifazio).
Tali possessioni dei CC. Alberti ci richiamano a una deliberazione fatta dalla Signoria di Firenze li 13 aprile del 1318, mercè cui furono deputate 15 persone per esaminare i privilegi di esenzioni dalle gabelle che reclamava un conte Alberto, chiamato Berto, che fu figlio del C. Azzolino, e nipote di Alberto del C. Maghinardo sopranominato. Il qual conte Berto di Azzolino, nel 1318, abitava il palazzo antico dei conti suoi agnati in Certaldo, e godeva le possessioni di Gabbiavola. – (TARGIONI, Viaggi T. VIII p. 114 e segg.) Alla predetta chiesa di S. Bartolommeo a Gabbiavola, ossia a Gabajola, riferisce un’iscrizione ivi collocata, nel 1592, dal C. Alberto figlio del C. Antonio degli Alberti di Firenze, che può leggersi nel Lami. (Mon. Eccl. Flor.
Tom. II p. 783)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 366.