GALBINO DI MONTAUTO
nella Valle Tiberina.
– Villaggio che ha dato il titolo all’illustre famiglia de’conti da Montauto, i quali dominarono nel contado aretino sino dal secolo decimo: e costà in Galbino i suoi eredi ebbero e conservano palazzo e tenuta, nella parrocchia arcipretura di S. Andrea a Galbino, Comunità, Giurisdizione e miglia toscane 1 e 1/2 a ponente-maestro di Anghiari, Diocesi di San Sepolcro, già di Arezzo, Compartimento Aretino.
Risiede sulla ripa destra della fiumana Sovara alla base meridionale del Mont’Auto, sopra l’antica strada provinciale che dalla valle dell’Arno aretino per il varco del Chiavaretto entra in quella superiore del Tevere.
La memoria più antica superstite di Galbino appella a quel nobile Ranieri di Galbino, che nel 25 maggio dell’ann. 1070 assistè in Firenze a un placito della contessa Beatrice march. di Toscana a favore della badia della Berardenga. Erano figli di Ranieri di Galbino Alberico e Bernardo signori di Anghiari, l’ultimo dei quali fondò nel 1104 la badia di S. Bartolommeo in Anghiari.
Nel 1187 i nobili di Galbino, Alberto, Matteo e Guglielmo figli di Ranieri ripresero agli Eremiti di Camaldoli il castello di Castiglione in Montedoglio, per cui quei monaci reclamarono al Pontefice che delegò Ranieri vescovo di Fiesole, e questi nel 1199 citò detti nobili a comparire presso Capolona. – Vedere ANGHIARI, BADIA A DECCIANO, MONTEDOGLIO e MONT’AUTO di Val Tiberina.
S. Andrea a Galbino conta 345 abitanti.
Risiede sulla ripa destra della fiumana Sovara alla base meridionale del Mont’Auto, sopra l’antica strada provinciale che dalla valle dell’Arno aretino per il varco del Chiavaretto entra in quella superiore del Tevere.
La memoria più antica superstite di Galbino appella a quel nobile Ranieri di Galbino, che nel 25 maggio dell’ann. 1070 assistè in Firenze a un placito della contessa Beatrice march. di Toscana a favore della badia della Berardenga. Erano figli di Ranieri di Galbino Alberico e Bernardo signori di Anghiari, l’ultimo dei quali fondò nel 1104 la badia di S. Bartolommeo in Anghiari.
Nel 1187 i nobili di Galbino, Alberto, Matteo e Guglielmo figli di Ranieri ripresero agli Eremiti di Camaldoli il castello di Castiglione in Montedoglio, per cui quei monaci reclamarono al Pontefice che delegò Ranieri vescovo di Fiesole, e questi nel 1199 citò detti nobili a comparire presso Capolona. – Vedere ANGHIARI, BADIA A DECCIANO, MONTEDOGLIO e MONT’AUTO di Val Tiberina.
S. Andrea a Galbino conta 345 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 375.
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