LANCIOLE, o LANCIUOLE

(Castr. Lanciolae) in Val di Nievole.

Castello con dogana di frontiera e chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) nella Comunità e circa 3 miglia toscane a libeccio di Piteglio, Giurisdizione di San Marcello, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
È situato nei monti di sopra a Pistoja presso le sorgenti della Pescia maggiore, sulla strada che guida a Pontito e Lucchio nel dominio lucchese, presso il confine della Diocesi pistojese, o del Granducato con il Ducato di Lucca.
Fu uno dei castelli della Montagna pistojese che tenne la fazione ghibellina, 1a quale nel 1290 venne cacciata di costà e dal castello di Calamecca da un capo di fazione guelfa, Spino di Trivulzio. Ma essendo dopo tornati i Ghibellini a Lanciole, vennero questi di nuovo assaliti dalle genti del Trivulzio, che scalarono le mura castellane, riportandone completa vittoria; in guisa che ogni anno nel giorno 16 di febbrajo il popolo di Lanciole costumava solennizzare il compleanno della gloriosa giornata. – Vedere CRESPOLE.
Con provvedimento dell’anno 1330 dagli Anziani di Pistoja fu deliberato, che anche Lanciole avesse il suo giusdicente minore, il quale facesse ragione al popolo di Lanciole e a quello di Crespole sotto la dipendenza criminale e politica del capitano della Montagna.
Nel 1403, di ottobre, il castello di Lanciole, essendosi sedate le fazioni Panciatichi e Cancellieri, si sottopose con tutti gli altri castelli della Montagna di Pistoja al governo del Comune di Firenze, dal quale ottenne alcune favorevoli capitolazioni. Nel 1428 insorsero controversie di confine tra le comunità di Crespole e Lanciole del dominio fiorentino e quella di Pontito della repubblica lucchese, le quali restarono terminate nel 1429.
Il doganiere di Lanciole è di terza classe, e dipende da quello di seconda che risiede alla dogana del Cardino sulla strada R. da Pescia a Lucca.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Lanciole nel 1833 noverava 212 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 639.