LORO
(Laurum) nel Val dâArno superiore.
â Castello che fece parte dâuna contea dei Conti Guidi, la quale piĂš tardi diede il titolo per breve tempo a un marchesato, attualmente capoluogo di comunitĂ e di piviere nella Giurisdizione di Terranuova, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Giace nel grado 29° 17â 4â di longitudine e 43° 35â 6â di latitudine, 5 miglia toscane a settentrione-grecale di Terranuova, miglia toscane 7 e 1/2 a settentrione di Montevarchi, miglia toscane 8 e 1/2 a levante di Figline, e 18 miglia toscane a maestrale di Arezzo.
Risiede nella pendice meridionale del monte di Prato Magno, ad una elevatezza di circa 560 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo, fra ripide balze di macigno, in mezzo alle quali si è aperto il varco il torrente Ciufenna, poco lungi dallâantica sua pieve di Gropina. â La situazione infelice anzichĂŠ nò di questo paese, nascosto in una profonda convalle, è resa anche piĂš orrida dal meschino aspetto delle sue abitazioni.
Si trova fatta menzione del Castello di Loro fino dalla metĂ del secolo XI, quando esso dipendeva dai conti Guidi, siccome apparisce da una pergamena dellâarchivio della cattedrale di Arezzo dellâanno 1059, mercè cui il castel di Loro fu dato in subfeudo a un nobile Ugo figlio di Suppone (forse degli Ubertini) di Loro.
Alla stessa prosapia appartenne quel Guizzardo da Loro che per pubblico istrumento cedè ai conti Guidi le sue ragioni sul castello e corte di Loro; sulla Rocchetta, che da essa prese il nome di Rocca Guicciarda, su Lanciolina, Caposelvi e altre castella. â Vedere (Dipl. di Federic. II ai CC. Guidi da Battifolle.) Infatti i conti Guidi, allorchĂŠ nel 1219 si obbligarono di tenere a onore del Comune di Firenze il castello di Montemurlo, con riconoscerne nel governo fiorentino il suo alto dominio, essi per assicurazione della promessa, e a soliditĂ della penale di 2000 marche che si erano esibiti di pagare, mancando ai patti, vollero che stessero obbligati i loro castelli di Montevarchi, di Loro, del Pozzo, di Lanciolina, della Trappola, di Viesca con molti altri castelli e con tutti i fedeli che eglino avevano nel Valdarno superiore dallâuna e dallâaltra parte della Valle.
I conti Guidi continuarono quasi per tutto il secolo XIII a dominare sul castello e abitanti di Loro, finchĂŠ la Repubblica fiorentina, nel 1293, tolse ad essi ogni giurisdizione di mero e misto impero. Nella qual circostanza fu deliberato che si riunissero al distretto fiorentino, oltre il castello e territorio di Loro, anche quelli di Ganghereto, di Torre Guicciarda, di Viesca, del Terrajo, di Moncioni e di Barbischio. (G. VILLANI, Cronica. â AMMIR. Istor. Fior. LIB. I e IV.) Nel 1306 fu messa a partito dai signori e collegii della Repubblica fiorentina, quindi nel 19 agosto restò vinta la fatta proposizione, che non si dovesse altrimenti distruggere, siccome era stato progettato, il castello di Loro: che anzi si conservasse tale quale era insieme col palazzo baronale, e che esso con tutte le possessioni, state giĂ di ragione del conte Aghinolfo di Romena, tiranno di Loro, sia che queste fossero situate dentro il castello medesimo, sia nel suo distretto, rimaner dovessero in proprietĂ al Comune di Firenze; e finalmente, che gli abitanti di Loro sâintendessero e fossero trattati come tutti gli altri popoli distrettuali fiorentini. â (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
Ma nel tempo che il Comune di Firenze era seriamente occupato nel Val dâArno di sotto per far fronte alle armi di Castruccio, il Val dâArno di sopra andavasi mettendo a soqquadro dagli Ubertini di Soffena. â Apparteneva a questa famiglia quellâAghinolfo figlio di Bettino, detto il Grosso, il quale per parte di madre, aveva ereditato dal suo zio conte Aghinolfo di Romena dei conti Guidi il castello di Lanciolina, di dove movendo con i suoi sgherri armato, scendeva a danno di Loro e di Castel franco, sino a che i popoli di questi due castelli riescĂŹ di abbattere coi suoi seguaci il tiranno e di farlo prigione. â Vedere LANCIOLINA.
Nel 1646 il castello e distretto di Loro fu convertito in feudo con il titolo di marchesato, assegnandolo per il criminale al vicariato di S. Giovanni di sopra, mentre il giudice baronale per le cause civili e di danno dato risedeva in Loro. Ciò avvenne sotto il Granduca Ferdinando II, il quale, volendo remunerare i servigii prestatigli dal senatore Pietro Capponi, con diploma dei 26 dicembre 1646 concesse il feudo di Loro al medesimo senatore sua vita durante, e dopo di lui da passare ad Alessandro e al cavalier Scipione suoi figli e non piĂš oltre. Onde avvenne che, accaduta la morte di questâultimo, il feudo di Loro dei marchesi Capponi tornò a far parte integrante del Granducato.
Della chiesa cappellanĂŹa di S. Andrea a Loro ne diede notizia un istrumento del mese di luglio 1065, rogato in Loro ad Eccl. S. Andreae de Loro Judicaria florentina.
Con tale atto pubblico Azzo di Britulo donò alla Badia di S. Trinita dellâAlpi, altrimenti appellata di Fonte Benedetta , le case e possessioni di suolo da esso lui possedute nel piviere di S. Pietro a Gropina, oltre alcune altre sostanze; fra le quali eravi compreso il Castellare di Lanciolina con la chiesa ivi edificata ad onore di Dio e di S. Michele Arcangelo. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Ripoli).
In seguito la chiesa di S. Andrea di Loro insieme coi suoi beni fu donata allâEremo di S. Bartolommeo a Gastra sul Resco, dal quale in tempi posteriori pervenne col titolo di priorato, da primo allâAbazia di S. Trinita dellâAlpi, quindi a quella di S. Salvadore di Soffena, ossia di Castel franco di sopra.
Alla prioria di S. Andrea di Loro appella una bolla del 31 gennajo 1425, con la quale il Pontefice Martino V incorporò la medesima al monastero di Vallombrosa contemporaneamente allâabbandonato claustro di S.
Trinita dellâAlpi con tutti i suoi beni e giuspadronati di chiese. Vedere ABAZIA di S. TRINITA dellâALPI, BADIA di SOFFENA, e CASTEL FRANCO di SOPRA.
Lâattuale chiesa parrocchiale di S. Maria a Loro fu staccata dalla pieve di Gropina ed eretta in arcipretura dal vescovo di Arezzo con decreto dei 7 maggio 1737. Essa è di collazione del Principe.
Sono suffraganee, e prestano il servizio reciprocamente alla suddetta arcipretura di Loro, alla prioria del Poggio di Loro, e alla pieve di Monte Marciano le seguenti chiese parrocchiali, giĂ dellâantico piviere di Gropina, cioè: 1. S.
Maria alla Trappola; 2. S. Niccolò alla Rocca Guicciarda; 3. S. Clemente in Valle; 4. S. Jacopo a Modine; 5. S. Maria di Querceto; 6. S. Margherita di Montalto; 7 S. Maria di Monte Lungo.
Movimento della popolazione del CASTELLO di LORO a tre epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici -; numero delle famiglie 91; totalitĂ della popolazione 597.
ANNO 1745: Impuberi maschi 52; femmine 61; adulti maschi 65, femmine 57; coniugati dei due sessi 124; ecclesiastici 13; numero delle famiglie 118; totalitĂ della popolazione 372.
ANNO 1833: Impuberi maschi 169; femmine 150; adulti maschi 119, femmine 128; coniugati dei due sessi 348; ecclesiastici 6; numero delle famiglie 190; totalitĂ della popolazione 920.
ComunitĂ di Loro . â Il territorio di questa comunitĂ abbraccia una superficie territoriale di 25588 quadrati, daâquali sono da detrarre 537 quadrati percorsi dâacqua e strade. â Nel 1833 vi abitavano fissi 4150 persone, a ragione di circa 133 abitanti per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
Confina con sei comunitĂ ; tre di queste sono poste sulla schiena dellâAlpe di S. Trinita e di Prato magno nel Val dâArno casentinese, e tre altre acquapendono nellâopposta pendice spettante al Val dâArno superiore.
Da questo lato, a partire dalla sommitĂ di Prato magno, la comunitĂ di Loro ha a confine verso maestro quella di Castelfranco di sopra, con la quale scende nella valle, dirigendosi verso libeccio per il borro Rigoli, quindi per la strada maestra che da Caspri guida a Modine, e di la va incontro al borro di Certignano , che lascia sulla strada provinciale deâSette ponti. CostĂ sottentra la ComunitĂ di Terranuova, con la quale lâaltra di Loro cammina di conserva nella direzione da maestro a scirocco finchĂŠ devia di lĂ per alcuni influenti, coi quali arriva sul torrente Ciufenna che attraversava alla distanza di circa mezzo miglio toscano presso Loro. Passato il Ciufenna ritorna la strada dei Sette ponti con la quale si avanza nella direzione di scirocco fino al borro Lorenaccio, dove trova la ComunitĂ dei due Comuni distrettuali di Laterina, ossia di Castiglion Fibocchi. Con questa rimonta il borro predetto sino al giogo, detto della Casa al vento sulla via padronale che guida nel Casentino. A questo punto entra a confine la ComunitĂ di Talla, con la quale percorre da scirocco a maestro il crine dellâAlpe di S. Trinita fino al poggio detto deâCapponi , dove sottentra la ComunitĂ di Castel Focognano, ossia di Rassina , e con essa prosegue a costeggiare per la giogana dellâAlpe medesima e del contiguo monte sino oltrepassato lo stretto dei Mazzerecchi.
A quella sommitĂ entra a confine la ComunitĂ di Castel S.
Niccolò, ossia di Strada del Casentino, con la quale la nostra di Loro percorre di conserva lungo la vetta piÚ alta di Prato magno innoltrandosi sino al varco alla Vetrice, dove ritornano i piÚ alti confini della comunità di Castel franco di sopra.
I principali corsi dâacqua che attraversano il territorio di Loro sono i torrenti Ciufenna ed Agna, entrambi i quali terminano il loro corso nellâArno fuori di essa comunitĂ .
â Unâantica strada provinciale, e rotabile, quella dei Sette ponti , percorre per questo territorio da ponente a levante- scirocco rasentando il capoluogo. Ă comunitativa la strada che staccasi da Terranuova e che rimonta la ripa destra del Ciufenna, sino alla rocca della Trappola.
Uno dei punti piĂš elevati della comunità è la sommitĂ di Prato magno al segnale trigonometrico fissato dal professore padre Inghirami a braccia 2707 sopra il livello del mare Mediterraneo. â La struttura fisica di questa montagna, almeno nella parte che occupata dal territorio di Loro, consiste in arenaria, o macigno piĂš o meno compatto, i di cui strati alternano al solito schisto marnoso, o bisciajo ; ed è solo in alcune insenature del monte medesimo dove si affaccia il sottostante calcareo compatto (albarese), scoperto dalle acque correnti, mentre verso il confine inferiore, presso al luogo in cui il territorio di Loro si avvicina a quelli di Castelfranco e di Terranuova, sottentrano le colline marnose coperte di ghiaje e di minuto renischio: ed è costĂ dove si nascondono corpi organici terrestri e specialmente carcami di mammiferi di specie perdute.
I prodotti di suolo di questa ComunitĂ consistono in semente di granaglie, ed in specie di segale; vi ha poco vino, e frutte serotine; molte sono le selve di castagni con vaste superiori faggete, che forniscono legname da lavoro e carbone. â Fra gli animali da frutto si contano nel territorio comunitativo molte mandre di pecore e majali, i quali trovano in cotesta montuosa contrada pascoli copiosissimi.
La ComunitĂ mantiene due medici, uno dei quali risiede nel capoluogo, e lâaltro al Castello del Borro.
Si pratica in Loro un mercato settimanale di bestiami, di granaglie e di altre merci nel giorno di lunedĂŹ.
Fu contemporaneo del celebre Poggio Bracciolini un poeta burlesco chiamato Lori da Loro . â Molto piĂš antico, e piĂš illustre per nascita fu quel nobile Guizzardo o Guicciardo da Loro , il quale fiorĂŹ nel secolo XII, e diede il suo nome alla Rocca Guicciarda, che egli alienò ai conti Gu idi da Battifolle, siccome lo attestano i diplomi dellâImperatore Federigo II a quei dinasti. â Vedere ROCCA GUICCIARDA.
QUADRO della popolazione della ComunitĂ di LORO a tre epoche diverse.
- nome del luogo: Borro, titolo della chiesa: S. Biagio al Borro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 166, abitanti anno 1745 n° 231, abitanti anno 1833 n° 369 - nome del luogo: Chiassate e Lanciolina, titolo della chiesa: SS. Angelo e Salvatore (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 176, abitanti anno 1745 n° 191, abitanti anno 1833 n° 253 - nome del luogo: Faeta, titolo della chiesa: S. Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 205, abitanti anno 1745 n° 199, abitanti anno 1833 n° 289 - nome del luogo: S. Giustino, titolo della chiesa: S.
Giustino a S. Giustino (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 143, abitanti anno 1745 n° 172, abitanti anno 1833 n° 309 - nome del luogo: Gropina, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 159, abitanti anno 1745 n° 165, abitanti anno 1833 n° 198 - nome del luogo: LORO, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 597, abitanti anno 1745 n° 372, abitanti anno 1833 n° 920 - nome del luogo: Modine, titolo della chiesa: S. Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 205, abitanti anno 1833 n° 246 - nome del luogo: Poggio di Loro, titolo della chiesa: S.
Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 159, abitanti anno 1745 n° 285, abitanti anno 1833 n° 267 - nome del luogo: Pratovalle, titolo della chiesa: S. Lucia (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 145, abitanti anno 1745 n° 136, abitanti anno 1833 n° 179 - nome del luogo: Pratovalle, titolo della chiesa: S.
Clemente (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 173 - nome del luogo: Querceto, titolo della chiesa: S. Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 185, abitanti anno 1833 n° 290 - nome del luogo: Rocca Guicciarda, titolo della chiesa: S. Niccolò (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 205, abitanti anno 1745 n° 183, abitanti anno 1833 n° 245 - nome del luogo: Trappola, titolo della chiesa: S. Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° - Totale abitanti anno 1551 n° 1955 - Totale abitanti anno 1745 n° 2324 - Totale abitanti anno 1833 n° 4150
Giace nel grado 29° 17â 4â di longitudine e 43° 35â 6â di latitudine, 5 miglia toscane a settentrione-grecale di Terranuova, miglia toscane 7 e 1/2 a settentrione di Montevarchi, miglia toscane 8 e 1/2 a levante di Figline, e 18 miglia toscane a maestrale di Arezzo.
Risiede nella pendice meridionale del monte di Prato Magno, ad una elevatezza di circa 560 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo, fra ripide balze di macigno, in mezzo alle quali si è aperto il varco il torrente Ciufenna, poco lungi dallâantica sua pieve di Gropina. â La situazione infelice anzichĂŠ nò di questo paese, nascosto in una profonda convalle, è resa anche piĂš orrida dal meschino aspetto delle sue abitazioni.
Si trova fatta menzione del Castello di Loro fino dalla metĂ del secolo XI, quando esso dipendeva dai conti Guidi, siccome apparisce da una pergamena dellâarchivio della cattedrale di Arezzo dellâanno 1059, mercè cui il castel di Loro fu dato in subfeudo a un nobile Ugo figlio di Suppone (forse degli Ubertini) di Loro.
Alla stessa prosapia appartenne quel Guizzardo da Loro che per pubblico istrumento cedè ai conti Guidi le sue ragioni sul castello e corte di Loro; sulla Rocchetta, che da essa prese il nome di Rocca Guicciarda, su Lanciolina, Caposelvi e altre castella. â Vedere (Dipl. di Federic. II ai CC. Guidi da Battifolle.) Infatti i conti Guidi, allorchĂŠ nel 1219 si obbligarono di tenere a onore del Comune di Firenze il castello di Montemurlo, con riconoscerne nel governo fiorentino il suo alto dominio, essi per assicurazione della promessa, e a soliditĂ della penale di 2000 marche che si erano esibiti di pagare, mancando ai patti, vollero che stessero obbligati i loro castelli di Montevarchi, di Loro, del Pozzo, di Lanciolina, della Trappola, di Viesca con molti altri castelli e con tutti i fedeli che eglino avevano nel Valdarno superiore dallâuna e dallâaltra parte della Valle.
I conti Guidi continuarono quasi per tutto il secolo XIII a dominare sul castello e abitanti di Loro, finchĂŠ la Repubblica fiorentina, nel 1293, tolse ad essi ogni giurisdizione di mero e misto impero. Nella qual circostanza fu deliberato che si riunissero al distretto fiorentino, oltre il castello e territorio di Loro, anche quelli di Ganghereto, di Torre Guicciarda, di Viesca, del Terrajo, di Moncioni e di Barbischio. (G. VILLANI, Cronica. â AMMIR. Istor. Fior. LIB. I e IV.) Nel 1306 fu messa a partito dai signori e collegii della Repubblica fiorentina, quindi nel 19 agosto restò vinta la fatta proposizione, che non si dovesse altrimenti distruggere, siccome era stato progettato, il castello di Loro: che anzi si conservasse tale quale era insieme col palazzo baronale, e che esso con tutte le possessioni, state giĂ di ragione del conte Aghinolfo di Romena, tiranno di Loro, sia che queste fossero situate dentro il castello medesimo, sia nel suo distretto, rimaner dovessero in proprietĂ al Comune di Firenze; e finalmente, che gli abitanti di Loro sâintendessero e fossero trattati come tutti gli altri popoli distrettuali fiorentini. â (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
Ma nel tempo che il Comune di Firenze era seriamente occupato nel Val dâArno di sotto per far fronte alle armi di Castruccio, il Val dâArno di sopra andavasi mettendo a soqquadro dagli Ubertini di Soffena. â Apparteneva a questa famiglia quellâAghinolfo figlio di Bettino, detto il Grosso, il quale per parte di madre, aveva ereditato dal suo zio conte Aghinolfo di Romena dei conti Guidi il castello di Lanciolina, di dove movendo con i suoi sgherri armato, scendeva a danno di Loro e di Castel franco, sino a che i popoli di questi due castelli riescĂŹ di abbattere coi suoi seguaci il tiranno e di farlo prigione. â Vedere LANCIOLINA.
Nel 1646 il castello e distretto di Loro fu convertito in feudo con il titolo di marchesato, assegnandolo per il criminale al vicariato di S. Giovanni di sopra, mentre il giudice baronale per le cause civili e di danno dato risedeva in Loro. Ciò avvenne sotto il Granduca Ferdinando II, il quale, volendo remunerare i servigii prestatigli dal senatore Pietro Capponi, con diploma dei 26 dicembre 1646 concesse il feudo di Loro al medesimo senatore sua vita durante, e dopo di lui da passare ad Alessandro e al cavalier Scipione suoi figli e non piĂš oltre. Onde avvenne che, accaduta la morte di questâultimo, il feudo di Loro dei marchesi Capponi tornò a far parte integrante del Granducato.
Della chiesa cappellanĂŹa di S. Andrea a Loro ne diede notizia un istrumento del mese di luglio 1065, rogato in Loro ad Eccl. S. Andreae de Loro Judicaria florentina.
Con tale atto pubblico Azzo di Britulo donò alla Badia di S. Trinita dellâAlpi, altrimenti appellata di Fonte Benedetta , le case e possessioni di suolo da esso lui possedute nel piviere di S. Pietro a Gropina, oltre alcune altre sostanze; fra le quali eravi compreso il Castellare di Lanciolina con la chiesa ivi edificata ad onore di Dio e di S. Michele Arcangelo. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Ripoli).
In seguito la chiesa di S. Andrea di Loro insieme coi suoi beni fu donata allâEremo di S. Bartolommeo a Gastra sul Resco, dal quale in tempi posteriori pervenne col titolo di priorato, da primo allâAbazia di S. Trinita dellâAlpi, quindi a quella di S. Salvadore di Soffena, ossia di Castel franco di sopra.
Alla prioria di S. Andrea di Loro appella una bolla del 31 gennajo 1425, con la quale il Pontefice Martino V incorporò la medesima al monastero di Vallombrosa contemporaneamente allâabbandonato claustro di S.
Trinita dellâAlpi con tutti i suoi beni e giuspadronati di chiese. Vedere ABAZIA di S. TRINITA dellâALPI, BADIA di SOFFENA, e CASTEL FRANCO di SOPRA.
Lâattuale chiesa parrocchiale di S. Maria a Loro fu staccata dalla pieve di Gropina ed eretta in arcipretura dal vescovo di Arezzo con decreto dei 7 maggio 1737. Essa è di collazione del Principe.
Sono suffraganee, e prestano il servizio reciprocamente alla suddetta arcipretura di Loro, alla prioria del Poggio di Loro, e alla pieve di Monte Marciano le seguenti chiese parrocchiali, giĂ dellâantico piviere di Gropina, cioè: 1. S.
Maria alla Trappola; 2. S. Niccolò alla Rocca Guicciarda; 3. S. Clemente in Valle; 4. S. Jacopo a Modine; 5. S. Maria di Querceto; 6. S. Margherita di Montalto; 7 S. Maria di Monte Lungo.
Movimento della popolazione del CASTELLO di LORO a tre epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici -; numero delle famiglie 91; totalitĂ della popolazione 597.
ANNO 1745: Impuberi maschi 52; femmine 61; adulti maschi 65, femmine 57; coniugati dei due sessi 124; ecclesiastici 13; numero delle famiglie 118; totalitĂ della popolazione 372.
ANNO 1833: Impuberi maschi 169; femmine 150; adulti maschi 119, femmine 128; coniugati dei due sessi 348; ecclesiastici 6; numero delle famiglie 190; totalitĂ della popolazione 920.
ComunitĂ di Loro . â Il territorio di questa comunitĂ abbraccia una superficie territoriale di 25588 quadrati, daâquali sono da detrarre 537 quadrati percorsi dâacqua e strade. â Nel 1833 vi abitavano fissi 4150 persone, a ragione di circa 133 abitanti per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
Confina con sei comunitĂ ; tre di queste sono poste sulla schiena dellâAlpe di S. Trinita e di Prato magno nel Val dâArno casentinese, e tre altre acquapendono nellâopposta pendice spettante al Val dâArno superiore.
Da questo lato, a partire dalla sommitĂ di Prato magno, la comunitĂ di Loro ha a confine verso maestro quella di Castelfranco di sopra, con la quale scende nella valle, dirigendosi verso libeccio per il borro Rigoli, quindi per la strada maestra che da Caspri guida a Modine, e di la va incontro al borro di Certignano , che lascia sulla strada provinciale deâSette ponti. CostĂ sottentra la ComunitĂ di Terranuova, con la quale lâaltra di Loro cammina di conserva nella direzione da maestro a scirocco finchĂŠ devia di lĂ per alcuni influenti, coi quali arriva sul torrente Ciufenna che attraversava alla distanza di circa mezzo miglio toscano presso Loro. Passato il Ciufenna ritorna la strada dei Sette ponti con la quale si avanza nella direzione di scirocco fino al borro Lorenaccio, dove trova la ComunitĂ dei due Comuni distrettuali di Laterina, ossia di Castiglion Fibocchi. Con questa rimonta il borro predetto sino al giogo, detto della Casa al vento sulla via padronale che guida nel Casentino. A questo punto entra a confine la ComunitĂ di Talla, con la quale percorre da scirocco a maestro il crine dellâAlpe di S. Trinita fino al poggio detto deâCapponi , dove sottentra la ComunitĂ di Castel Focognano, ossia di Rassina , e con essa prosegue a costeggiare per la giogana dellâAlpe medesima e del contiguo monte sino oltrepassato lo stretto dei Mazzerecchi.
A quella sommitĂ entra a confine la ComunitĂ di Castel S.
Niccolò, ossia di Strada del Casentino, con la quale la nostra di Loro percorre di conserva lungo la vetta piÚ alta di Prato magno innoltrandosi sino al varco alla Vetrice, dove ritornano i piÚ alti confini della comunità di Castel franco di sopra.
I principali corsi dâacqua che attraversano il territorio di Loro sono i torrenti Ciufenna ed Agna, entrambi i quali terminano il loro corso nellâArno fuori di essa comunitĂ .
â Unâantica strada provinciale, e rotabile, quella dei Sette ponti , percorre per questo territorio da ponente a levante- scirocco rasentando il capoluogo. Ă comunitativa la strada che staccasi da Terranuova e che rimonta la ripa destra del Ciufenna, sino alla rocca della Trappola.
Uno dei punti piĂš elevati della comunità è la sommitĂ di Prato magno al segnale trigonometrico fissato dal professore padre Inghirami a braccia 2707 sopra il livello del mare Mediterraneo. â La struttura fisica di questa montagna, almeno nella parte che occupata dal territorio di Loro, consiste in arenaria, o macigno piĂš o meno compatto, i di cui strati alternano al solito schisto marnoso, o bisciajo ; ed è solo in alcune insenature del monte medesimo dove si affaccia il sottostante calcareo compatto (albarese), scoperto dalle acque correnti, mentre verso il confine inferiore, presso al luogo in cui il territorio di Loro si avvicina a quelli di Castelfranco e di Terranuova, sottentrano le colline marnose coperte di ghiaje e di minuto renischio: ed è costĂ dove si nascondono corpi organici terrestri e specialmente carcami di mammiferi di specie perdute.
I prodotti di suolo di questa ComunitĂ consistono in semente di granaglie, ed in specie di segale; vi ha poco vino, e frutte serotine; molte sono le selve di castagni con vaste superiori faggete, che forniscono legname da lavoro e carbone. â Fra gli animali da frutto si contano nel territorio comunitativo molte mandre di pecore e majali, i quali trovano in cotesta montuosa contrada pascoli copiosissimi.
La ComunitĂ mantiene due medici, uno dei quali risiede nel capoluogo, e lâaltro al Castello del Borro.
Si pratica in Loro un mercato settimanale di bestiami, di granaglie e di altre merci nel giorno di lunedĂŹ.
Fu contemporaneo del celebre Poggio Bracciolini un poeta burlesco chiamato Lori da Loro . â Molto piĂš antico, e piĂš illustre per nascita fu quel nobile Guizzardo o Guicciardo da Loro , il quale fiorĂŹ nel secolo XII, e diede il suo nome alla Rocca Guicciarda, che egli alienò ai conti Gu idi da Battifolle, siccome lo attestano i diplomi dellâImperatore Federigo II a quei dinasti. â Vedere ROCCA GUICCIARDA.
QUADRO della popolazione della ComunitĂ di LORO a tre epoche diverse.
- nome del luogo: Borro, titolo della chiesa: S. Biagio al Borro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 166, abitanti anno 1745 n° 231, abitanti anno 1833 n° 369 - nome del luogo: Chiassate e Lanciolina, titolo della chiesa: SS. Angelo e Salvatore (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 176, abitanti anno 1745 n° 191, abitanti anno 1833 n° 253 - nome del luogo: Faeta, titolo della chiesa: S. Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 205, abitanti anno 1745 n° 199, abitanti anno 1833 n° 289 - nome del luogo: S. Giustino, titolo della chiesa: S.
Giustino a S. Giustino (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 143, abitanti anno 1745 n° 172, abitanti anno 1833 n° 309 - nome del luogo: Gropina, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 159, abitanti anno 1745 n° 165, abitanti anno 1833 n° 198 - nome del luogo: LORO, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 597, abitanti anno 1745 n° 372, abitanti anno 1833 n° 920 - nome del luogo: Modine, titolo della chiesa: S. Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 205, abitanti anno 1833 n° 246 - nome del luogo: Poggio di Loro, titolo della chiesa: S.
Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 159, abitanti anno 1745 n° 285, abitanti anno 1833 n° 267 - nome del luogo: Pratovalle, titolo della chiesa: S. Lucia (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 145, abitanti anno 1745 n° 136, abitanti anno 1833 n° 179 - nome del luogo: Pratovalle, titolo della chiesa: S.
Clemente (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 173 - nome del luogo: Querceto, titolo della chiesa: S. Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 185, abitanti anno 1833 n° 290 - nome del luogo: Rocca Guicciarda, titolo della chiesa: S. Niccolò (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° 205, abitanti anno 1745 n° 183, abitanti anno 1833 n° 245 - nome del luogo: Trappola, titolo della chiesa: S. Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° - Totale abitanti anno 1551 n° 1955 - Totale abitanti anno 1745 n° 2324 - Totale abitanti anno 1833 n° 4150
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 812.
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