MANDRIE
in Val di Merse.
– Contrada denominata il Piano delle Mandrie, altrimenti detto il Piano del Lago presso Rosia, nel popolo di S. Lorenzo a Sovicille, Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi e Compartimento di Siena.
Sebbene senza parrocchia propria le Mandrie costituirono uno dei comunelli di Sovicille, i di cui rappresentanti solevano tener le loro adunanze nella casa comunale del Castello di Sovicille. Della qual cosa se ne ha contezza da una deliberazione che nel 1387 il magistrato comunale delle Mandrie emanò relativamente all’elezione di un sindaco. Nel settembre dell’anno 1350 di uomini delle comunità di Rosia e d’Ampugnano presentarono ai Signori Nove di Siena una petizione per toglier di mezzo la steccaja col mulino contiguo al fosso di Roggio , che era di proprietà di un Bindo di Ghino Ghetti, ad oggetto di sanificare il palustre Piano delle Mandrie. Sebbene però i Signori di Siena accordassero il loro consenso alla domanda di quei popoli, pure il progetto non ebbe il suo effetto, per aspettare, quasi direi, che un altro Bindi più generoso del primo proprietario del mulino delle Mandrie, sotto un governo diverso, e da un principe magnanimo potentemente assistito, pervenisse a compire il divisato sistema idraulico diretto a prosciugare e rendere all’agricoltura il Piano del Lago di Rosia in un modo assai più efficace della semplice distruzione di una steccaja.
(ARCH. DIPL. FIOR. Carte della badia di S. Eugenio al monastero) – Vedere LAGO (PIAN del).
Sebbene senza parrocchia propria le Mandrie costituirono uno dei comunelli di Sovicille, i di cui rappresentanti solevano tener le loro adunanze nella casa comunale del Castello di Sovicille. Della qual cosa se ne ha contezza da una deliberazione che nel 1387 il magistrato comunale delle Mandrie emanò relativamente all’elezione di un sindaco. Nel settembre dell’anno 1350 di uomini delle comunità di Rosia e d’Ampugnano presentarono ai Signori Nove di Siena una petizione per toglier di mezzo la steccaja col mulino contiguo al fosso di Roggio , che era di proprietà di un Bindo di Ghino Ghetti, ad oggetto di sanificare il palustre Piano delle Mandrie. Sebbene però i Signori di Siena accordassero il loro consenso alla domanda di quei popoli, pure il progetto non ebbe il suo effetto, per aspettare, quasi direi, che un altro Bindi più generoso del primo proprietario del mulino delle Mandrie, sotto un governo diverso, e da un principe magnanimo potentemente assistito, pervenisse a compire il divisato sistema idraulico diretto a prosciugare e rendere all’agricoltura il Piano del Lago di Rosia in un modo assai più efficace della semplice distruzione di una steccaja.
(ARCH. DIPL. FIOR. Carte della badia di S. Eugenio al monastero) – Vedere LAGO (PIAN del).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 41.
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