ASSO (S. GIOVANNI Dâ)
in Val dâOrcia.
Piccolo castello capoluogo di Comunità con cancelleria in Sanquirico, nella Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a levante di Buonconvento, vicariato di Montalcino, Diocesi e 7 miglia toscane a maestro di Pienza, Compartimento di Siena, dalla quale città è 18 miglia a scirocco.
Risiede sopra una balza di creta cenerognola sulla ripa destra del fiume Asso, circa 4 a ostro-scirocco del Monte Oliveto Maggiore, nel grado 29° 15â di longitudine e 43° 9â di latuitudine.
Ă questo uno dei tanti paesi che ha preso e conservato il titolo della sua chiesa matrice di S. Giovanni e S. Maria in Pava, la memoria della quale pieve risale allâepoca longobardica. Lâantico tempio battesimale ridotto a cappella succursale ammirasi tuttora tra Monterongrifoli e S. Giovanni dâAsso sotto lâantico nome di pieve a Pava. Ă di forma ottagona, e di uno stile architettonico che mostra appartenere a unâepoca anteriore alla decadenza delle belle arti.
Fu il castello di S. Giovanni dâAsso sotto il domino dei conti senesi di origine salica, autori dei Scialenghi, Ardenghi ec., dai quali è probabile che derivasse quel Paltoniero Forteguerra di Siena, che nellâanno 1151 sottopose alla madre patria i suoi castelli, fra i quali S.
Giovanni dâAsso. (TOMMASI, Stor. Senese) ComunitĂ di S. Giovanni dâAsso. â il suo territorio occupa una superficie di 14415 quadrati, di cui, se si detraggono 398 quadrati circa occupati da alvei di torrenti da borri e strade, restano di suolo imponibile 14017 quadrati, pari a miglia 17 e 1/2 quadre, con una popolazione di 1326 individui a ragione di 76 persone per ogni miglio quadrato.
Il territorio di S. Giovanni dâAsso confina con sei ComunitĂ . A settentrione-maestro con Asciano, mediante il fiume Asso, a partire dalla piaggia di Canneto; il qual fiume presto oltrepassa sino a che per i borri di Casella, di Spinalbe e Mabbione va incontro nella direzione di libeccio alle sorgenti orientali del torrente Vespero, oltrepassando le fonti del torrente Serlate. Quivi, dove tocca la ComunitĂ di Buonconvento, piega da libeccio a occidente sino alla strada comunitativa che da Buonconvento guida per Chiusure al Monte Oliveto Maggiore. La quale strada abbandona dopo breve spazio per entrare nel fosso del Boscone; donde torce ad angolo acuto da ponente a scirocco, e poscia ad ostro trapassa sotto la pieve a Salti prima la strada da Buonconvento a S.
Giovanni dâAsso, e poi il fosso Pereta sino a che dopo la chiesa di S. Lucia a Scortino oltrepassa altra via pedonale tra Buonconvento e S. Giovanni dâAsso, e arriva al fosso della Fornace, lungo il quale si dirige a libeccio; e tantosto con angolo acutissimo si rivolge a scirocco levante per andare incontro alla ComunitĂ di Montalcino, la quale trova al borro di Laugnano poco innanzi di ripassare il torrente Serlate. Al di lĂ del quale torrente taglia la strada provinciale che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri e passa per S. Giovanni dâAsso rasentando la ripa destra del suo fiume.
Poco dopo trova la ComunitĂ di Sanquirico lungo i fossi Scannelli e Casani. Di qua volgendo da levante a settentrione incontra la ComunitĂ di Pienza, con la quale si accompagna per il borro delle Centinelle. Quivi forma un angolo rientrante piegando a levante-scirocco sino al fosso detto delle Pieve presso al Castellare (f. Di Vico Palecino), dove volge a grecale sino alla strada di Cosona, lungo la quale giunge al Bagno o Bagnaccio.
CostĂ percorrendo da greco a maestro tocca la ComunitĂ di Trequanda, con la quale rimonta il torrente Trove che poi oltrepassa, e si rivolge di nuovo a greco per andare incontro alle scaturigini del borro della Bandita del Salto sino al poggio Ampella; il di cui rivo serve di confine alle due ComunitĂ sino al suo sbocco nellâAsso. Di lĂ rimonta lâAsso finchè trova alla piaggia di Canneto la ComunitĂ di Asciano.
La natura del terreno superiore consiste quasi totalmente in crete, dove trovansi annidiati per famiglie copiosi testacci marini. Letti di ghiaje calcaree e di quarzo agata alternano con i banchi superiori di crete, mentre in alcuni punti si affacciano massi di calcareo compatto appenninico di color ceruleo traversato da candido spato cristallino, e bucherellato da foladi, di cui non resta comunemente altro che lâimpronta.
La valle percorsa dallâAsso, al pari di quella contigua dellâOmbrone e della giĂ descritta ComunitĂ di Asciano, nelle piagge piĂš elevate e nei luoghi meno spogliati di bosco e piĂš lontani dai corsi dâacqua, trovasi incrostata da ripetuti strati orizzontali di tufo calcareo-siliceo color leonato di origine marina. Anche costĂ la popolazione, le antiche corti e castella ri risiedono nei poggi tufacei, mentre dalle crete dellâAsso scaturiscono acque acidule solfuree cariche di carbonato di calce di natura consimile a quelle di Rapolano e di Montalceto, le quali acque depositano intorno ad esse estesissimi banchi di travertino.
Tali sono le acque termali del Bagno detto il Bagnaccio tra S. Giovanni dâAsso e Cosona alla sinistra del torrente Trove.
Il clima di questo territorio è temperato e assai mite nellâinverno, caldo e di aria in alcuni posti piuttosto infida in estate, talchè i suoi abitanti vanno soggetti alle febbri intermittenti, segnatamente quelli che non si riparano dai malefici vapori vespertini e mattutini.
La storia politica della contrada in questione non presenta memorie di gran rilievo, meno quella di far conoscere che in questa ComunitĂ e nelle sue limitrofe di Pienza e di Sanquirico confinavano le diocesi antiche di Arezzo e di Chiusi; lĂ dove arrivava la marca, ossia contado senese innanzi che questa repubblica estendesse nel secolo XIII la sua giurisdizione nel territorio chiusino.
Esistevano nellâattuale territorio di S. Giovanni dâAsso tre antiche pievi della Diocesi di Arezzo: cioè S. Maria in Pava, SS. Quirico e Gio. in Vico Palecino, e S. Maria in Saltu.
Una conferma del primo fatto si palesa nel deposito dei testimoni esaminati in Siena, nellâagosto dellâanno 714, davanti Ambrogio Maggiordomo di Liutprando re deâLongobardi in proposito della lite mossa alla chiesa aretina dai vescovi senesi, per cagione delle pievi della Diocesi di Arezzo situate nella giurisdizione temporale del territorio di Siena.
La pieve di S. Maria in Pava aveva filiali la Canonica di S. Pietro di Villole, S. Giovanni dâAsso, S. Bartolommeo, S. Secondiano del Borgo e la Canonica di Monte; (forse quel Monte che poi ebbe nome di Monterongrifoli). Dopo un decreto del vescovo di Pienza del 1594 fu concesso il battistero alle chiese di Monterongrifoli, di Vergelle e di S. Giovanni dâAsso. Questâultima era di giuspadronato della nobile famiglia senese deâSalimbeni, allorchè il cardinale Riccardo Petroni nellâanno 1305 comprò da essa il castello di S. Giovanni dâAsso con il distretto e giurisdizioni. (TOMMASI Storia di Siena L. VIII) Questa contrada fu saccheggiata e guasta nel 1315 da una mano di soldati ghibellini dopo la vittoria riportata da Uguccione della Faggiuola contro la lega guelfa toscana sotto Montecatini, poco innanzi che seguisse alla pieve a Pava fra alcuni individui della stirpe Salimbeni una mischia (anno 1332) registrata nella Cronaca senese di Andrea Dei. (MURATORI Rerum Italicarum Scriptores Vol. XV) â Fu intorno a questa etĂ pievano di S. Maria in Pava il B. Alberto di Chiatina, oggi S. Nazzario sotto Chiusure, eletto quindi arciprete della chiesa maggiore di Colle in Val dâElsa, dove morĂŹ in odore di santitĂ .
Lo stato agrario del suo territorio è in gran parte a pastura, avvicendato con sementa di granaglie, in parte a vigneti con gelsi e olivi, mentre una buona porzione conservasi ancora quale fu visto dalle generazioni piÚ remote, coperto cioè di quelle selve e naturali boscaglie, dalle quali presero il distintivo i popoli di S. Angelo in Luco, ossia di Chiusure e di S. Maria in Saltu, vale a dire in bosco.
Non passa alcuna strada Regia per il territorio di S.
Giovanni dâAsso; una sola provinciale è quella che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri, e rimontando contro la corrente dellâAsso rasenta il capoluogo. CostĂ cavalca il fiume e sale a Montisi, di dove si dirige in Val di Chiana biforcando sul poggio di Petrojo, un ramo per Trequanda, e lâaltro per Sicille e le Muricce alla pieve a Mensole sotto Asinalunga. â Fra le vie rotabili comunitative ve ne sono tre; una è quella che alla confluenza del torrente Trove nellâAsso porta dalla strada provinciale sopra accennata a Lucignano dâAsso; lâaltra che dalle vicinanze di Torrenieri conduce al villaggio di Vergelle, e la terza che da S. Giovanni dâAsso sale a Monterongrifoli.
In ordine al Regolamento generale del 2 giugno 1777 sullâorganizzazione delle ComunitĂ della provincia superiore dello Stato senese, fu determinato la riunione a S. Giovanni dâAsso di 4 preesistenti ComunitĂ : prima S.
Giovanni dâAsso; seconda Lucignano dâAsso; terza Monterongrifoli; quarta Vergelle.
Questa comunitĂ dipende nel civile dalla potesteria di Buonconvento, nel criminale e nelle cose governative dal vicario R. di Montalcino, dove risiede anche il suo cancelliere comunitativo, e lâufizio di esazione del Registro, mentre quello delle Ipoteche è in Montepulciano.
Non vi sono arti nè manifatture di rilievo; scarso è il commercio di granaglie e bestiami di questa Comunità .
Non si tengono mercati settimanali nel capoluogo; sivvero uno nel giovedĂŹ a Monterongrifoli, con due fiere per anno a S. Giovanni dâAsso; la prima il 29 agosto, giorno della festa del Santo patrono, e lâaltra il giovedĂŹ dopo la prima domenica di ottobre.
POPOLAZIONE della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO a tre epoche diverse POPOLAZIONE dell'anno 1640 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 408 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 232 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 369 - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 197 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 70 - Totale n° 1276 POPOLAZIONE dell'anno 1745 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 402 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 150 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 267 - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 269 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 131 - Totale n° 1219 POPOLAZIONE dell'anno 1833 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 422 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 206 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 405 - *Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 134 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 137 - Somma n° 1304 Frazione di POPOLAZIONE di parrocchie situate fuori della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO - nome del luogo: Cosona, titolo della chiesa: SS.
Pergentino e Lorentino, comunità in cui è situata la chiesa: Pienza, popolazione n° 13 - nome del luogo: Sanquirico, titolo della chiesa: SS.
Quirico e Giuditta, comunità in cui è situata la chiesa: Montalcino, popolazione n° 9 - Somma n° 22 -TOTALE popolazione 1833: n° 1326 La suddetta * Pieve a Salti ha inoltre o abitanti nelle contigue Comunità di Buonconvento, e di Montalcino
Risiede sopra una balza di creta cenerognola sulla ripa destra del fiume Asso, circa 4 a ostro-scirocco del Monte Oliveto Maggiore, nel grado 29° 15â di longitudine e 43° 9â di latuitudine.
Ă questo uno dei tanti paesi che ha preso e conservato il titolo della sua chiesa matrice di S. Giovanni e S. Maria in Pava, la memoria della quale pieve risale allâepoca longobardica. Lâantico tempio battesimale ridotto a cappella succursale ammirasi tuttora tra Monterongrifoli e S. Giovanni dâAsso sotto lâantico nome di pieve a Pava. Ă di forma ottagona, e di uno stile architettonico che mostra appartenere a unâepoca anteriore alla decadenza delle belle arti.
Fu il castello di S. Giovanni dâAsso sotto il domino dei conti senesi di origine salica, autori dei Scialenghi, Ardenghi ec., dai quali è probabile che derivasse quel Paltoniero Forteguerra di Siena, che nellâanno 1151 sottopose alla madre patria i suoi castelli, fra i quali S.
Giovanni dâAsso. (TOMMASI, Stor. Senese) ComunitĂ di S. Giovanni dâAsso. â il suo territorio occupa una superficie di 14415 quadrati, di cui, se si detraggono 398 quadrati circa occupati da alvei di torrenti da borri e strade, restano di suolo imponibile 14017 quadrati, pari a miglia 17 e 1/2 quadre, con una popolazione di 1326 individui a ragione di 76 persone per ogni miglio quadrato.
Il territorio di S. Giovanni dâAsso confina con sei ComunitĂ . A settentrione-maestro con Asciano, mediante il fiume Asso, a partire dalla piaggia di Canneto; il qual fiume presto oltrepassa sino a che per i borri di Casella, di Spinalbe e Mabbione va incontro nella direzione di libeccio alle sorgenti orientali del torrente Vespero, oltrepassando le fonti del torrente Serlate. Quivi, dove tocca la ComunitĂ di Buonconvento, piega da libeccio a occidente sino alla strada comunitativa che da Buonconvento guida per Chiusure al Monte Oliveto Maggiore. La quale strada abbandona dopo breve spazio per entrare nel fosso del Boscone; donde torce ad angolo acuto da ponente a scirocco, e poscia ad ostro trapassa sotto la pieve a Salti prima la strada da Buonconvento a S.
Giovanni dâAsso, e poi il fosso Pereta sino a che dopo la chiesa di S. Lucia a Scortino oltrepassa altra via pedonale tra Buonconvento e S. Giovanni dâAsso, e arriva al fosso della Fornace, lungo il quale si dirige a libeccio; e tantosto con angolo acutissimo si rivolge a scirocco levante per andare incontro alla ComunitĂ di Montalcino, la quale trova al borro di Laugnano poco innanzi di ripassare il torrente Serlate. Al di lĂ del quale torrente taglia la strada provinciale che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri e passa per S. Giovanni dâAsso rasentando la ripa destra del suo fiume.
Poco dopo trova la ComunitĂ di Sanquirico lungo i fossi Scannelli e Casani. Di qua volgendo da levante a settentrione incontra la ComunitĂ di Pienza, con la quale si accompagna per il borro delle Centinelle. Quivi forma un angolo rientrante piegando a levante-scirocco sino al fosso detto delle Pieve presso al Castellare (f. Di Vico Palecino), dove volge a grecale sino alla strada di Cosona, lungo la quale giunge al Bagno o Bagnaccio.
CostĂ percorrendo da greco a maestro tocca la ComunitĂ di Trequanda, con la quale rimonta il torrente Trove che poi oltrepassa, e si rivolge di nuovo a greco per andare incontro alle scaturigini del borro della Bandita del Salto sino al poggio Ampella; il di cui rivo serve di confine alle due ComunitĂ sino al suo sbocco nellâAsso. Di lĂ rimonta lâAsso finchè trova alla piaggia di Canneto la ComunitĂ di Asciano.
La natura del terreno superiore consiste quasi totalmente in crete, dove trovansi annidiati per famiglie copiosi testacci marini. Letti di ghiaje calcaree e di quarzo agata alternano con i banchi superiori di crete, mentre in alcuni punti si affacciano massi di calcareo compatto appenninico di color ceruleo traversato da candido spato cristallino, e bucherellato da foladi, di cui non resta comunemente altro che lâimpronta.
La valle percorsa dallâAsso, al pari di quella contigua dellâOmbrone e della giĂ descritta ComunitĂ di Asciano, nelle piagge piĂš elevate e nei luoghi meno spogliati di bosco e piĂš lontani dai corsi dâacqua, trovasi incrostata da ripetuti strati orizzontali di tufo calcareo-siliceo color leonato di origine marina. Anche costĂ la popolazione, le antiche corti e castella ri risiedono nei poggi tufacei, mentre dalle crete dellâAsso scaturiscono acque acidule solfuree cariche di carbonato di calce di natura consimile a quelle di Rapolano e di Montalceto, le quali acque depositano intorno ad esse estesissimi banchi di travertino.
Tali sono le acque termali del Bagno detto il Bagnaccio tra S. Giovanni dâAsso e Cosona alla sinistra del torrente Trove.
Il clima di questo territorio è temperato e assai mite nellâinverno, caldo e di aria in alcuni posti piuttosto infida in estate, talchè i suoi abitanti vanno soggetti alle febbri intermittenti, segnatamente quelli che non si riparano dai malefici vapori vespertini e mattutini.
La storia politica della contrada in questione non presenta memorie di gran rilievo, meno quella di far conoscere che in questa ComunitĂ e nelle sue limitrofe di Pienza e di Sanquirico confinavano le diocesi antiche di Arezzo e di Chiusi; lĂ dove arrivava la marca, ossia contado senese innanzi che questa repubblica estendesse nel secolo XIII la sua giurisdizione nel territorio chiusino.
Esistevano nellâattuale territorio di S. Giovanni dâAsso tre antiche pievi della Diocesi di Arezzo: cioè S. Maria in Pava, SS. Quirico e Gio. in Vico Palecino, e S. Maria in Saltu.
Una conferma del primo fatto si palesa nel deposito dei testimoni esaminati in Siena, nellâagosto dellâanno 714, davanti Ambrogio Maggiordomo di Liutprando re deâLongobardi in proposito della lite mossa alla chiesa aretina dai vescovi senesi, per cagione delle pievi della Diocesi di Arezzo situate nella giurisdizione temporale del territorio di Siena.
La pieve di S. Maria in Pava aveva filiali la Canonica di S. Pietro di Villole, S. Giovanni dâAsso, S. Bartolommeo, S. Secondiano del Borgo e la Canonica di Monte; (forse quel Monte che poi ebbe nome di Monterongrifoli). Dopo un decreto del vescovo di Pienza del 1594 fu concesso il battistero alle chiese di Monterongrifoli, di Vergelle e di S. Giovanni dâAsso. Questâultima era di giuspadronato della nobile famiglia senese deâSalimbeni, allorchè il cardinale Riccardo Petroni nellâanno 1305 comprò da essa il castello di S. Giovanni dâAsso con il distretto e giurisdizioni. (TOMMASI Storia di Siena L. VIII) Questa contrada fu saccheggiata e guasta nel 1315 da una mano di soldati ghibellini dopo la vittoria riportata da Uguccione della Faggiuola contro la lega guelfa toscana sotto Montecatini, poco innanzi che seguisse alla pieve a Pava fra alcuni individui della stirpe Salimbeni una mischia (anno 1332) registrata nella Cronaca senese di Andrea Dei. (MURATORI Rerum Italicarum Scriptores Vol. XV) â Fu intorno a questa etĂ pievano di S. Maria in Pava il B. Alberto di Chiatina, oggi S. Nazzario sotto Chiusure, eletto quindi arciprete della chiesa maggiore di Colle in Val dâElsa, dove morĂŹ in odore di santitĂ .
Lo stato agrario del suo territorio è in gran parte a pastura, avvicendato con sementa di granaglie, in parte a vigneti con gelsi e olivi, mentre una buona porzione conservasi ancora quale fu visto dalle generazioni piÚ remote, coperto cioè di quelle selve e naturali boscaglie, dalle quali presero il distintivo i popoli di S. Angelo in Luco, ossia di Chiusure e di S. Maria in Saltu, vale a dire in bosco.
Non passa alcuna strada Regia per il territorio di S.
Giovanni dâAsso; una sola provinciale è quella che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri, e rimontando contro la corrente dellâAsso rasenta il capoluogo. CostĂ cavalca il fiume e sale a Montisi, di dove si dirige in Val di Chiana biforcando sul poggio di Petrojo, un ramo per Trequanda, e lâaltro per Sicille e le Muricce alla pieve a Mensole sotto Asinalunga. â Fra le vie rotabili comunitative ve ne sono tre; una è quella che alla confluenza del torrente Trove nellâAsso porta dalla strada provinciale sopra accennata a Lucignano dâAsso; lâaltra che dalle vicinanze di Torrenieri conduce al villaggio di Vergelle, e la terza che da S. Giovanni dâAsso sale a Monterongrifoli.
In ordine al Regolamento generale del 2 giugno 1777 sullâorganizzazione delle ComunitĂ della provincia superiore dello Stato senese, fu determinato la riunione a S. Giovanni dâAsso di 4 preesistenti ComunitĂ : prima S.
Giovanni dâAsso; seconda Lucignano dâAsso; terza Monterongrifoli; quarta Vergelle.
Questa comunitĂ dipende nel civile dalla potesteria di Buonconvento, nel criminale e nelle cose governative dal vicario R. di Montalcino, dove risiede anche il suo cancelliere comunitativo, e lâufizio di esazione del Registro, mentre quello delle Ipoteche è in Montepulciano.
Non vi sono arti nè manifatture di rilievo; scarso è il commercio di granaglie e bestiami di questa Comunità .
Non si tengono mercati settimanali nel capoluogo; sivvero uno nel giovedĂŹ a Monterongrifoli, con due fiere per anno a S. Giovanni dâAsso; la prima il 29 agosto, giorno della festa del Santo patrono, e lâaltra il giovedĂŹ dopo la prima domenica di ottobre.
POPOLAZIONE della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO a tre epoche diverse POPOLAZIONE dell'anno 1640 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 408 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 232 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 369 - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 197 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 70 - Totale n° 1276 POPOLAZIONE dell'anno 1745 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 402 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 150 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 267 - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 269 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 131 - Totale n° 1219 POPOLAZIONE dell'anno 1833 - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 422 - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura), popolazione n° 206 - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura), popolazione n° 405 - *Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve), popolazione n° 134 - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), popolazione n° 137 - Somma n° 1304 Frazione di POPOLAZIONE di parrocchie situate fuori della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO - nome del luogo: Cosona, titolo della chiesa: SS.
Pergentino e Lorentino, comunità in cui è situata la chiesa: Pienza, popolazione n° 13 - nome del luogo: Sanquirico, titolo della chiesa: SS.
Quirico e Giuditta, comunità in cui è situata la chiesa: Montalcino, popolazione n° 9 - Somma n° 22 -TOTALE popolazione 1833: n° 1326 La suddetta * Pieve a Salti ha inoltre o abitanti nelle contigue Comunità di Buonconvento, e di Montalcino
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 163.
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