CUMULO

nel Val d’Arno inferiore.

Castello che fu nella vallecola della Cecinella, e che si appellò anche Corneto di Cumulo, con una chiesa parrocchiale (S. Martino) nel soppresso piviere di Barbinaja, fra Brucciano, Monte Bicchieri e Agliati, dove probabilmente fu traslocato il titolo di quella chiesa, nella Comunità e Giurisdizione di Sanminiato, Diocesi medesima, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Ebbero signoria in Cumulo i conti della Gherardesca, poiché il conte Gherardo della stessa prosapia, nel 1004, concedè alla badia di Serena presso Chiusdino una parte di predj posti nel suo castello di Cumulo; e nel 1119 Ugo abate della medesima permutò quei beni con Benedetto vescovo di Lucca, in cambio dei quali ne ricevè altri situati nella Maremma. – Acquistarono dopo altre sostanze in Cumulo i monaci Ca maldolensi della badia di Carisio in Val d’Era.
Cumulo fu uno dei castellucci del distretto Sanminiatese combattuto e preso dai Pisani, ai quali venne dai primi ritolto nel 1312. (LELMI, Cronic. Sanminiat.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 837.