MARTINO (FORTEZZA DI S.)
in Val di Sieve.
– Rocca grandiosa nel popolo, Comunità Giurisdizione e un quarto di miglio toscano a ponente di S. Pier a Sieve, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Siede sopra un colle circondato da maestro a levante dal fiume Sieve, avendo a ponente la strada Regia bolognese, e verso scirocco quella provinciale del Mugello, che staccasi dalla prima un miglio innanzi di arrivare a S. Pier a Sieve e alla fortezza di S. Martino.
Ebbe nome da una chiesa stata parrocchiale fino al secolo XVI inoltrato, sotto il titolo di S. Martino a Beriano; e ciò innanzi che il Granduca Cosimo I, nell’anno 1569, facesse por mano, e quindi dal suo primogenito e successore il Granduca Francesco I fosse dato compimento alla fortezza di S. Martino.
Era uno dei fortilizii più grandiosi e più completi del Granducato, perchè munito di baluardi, fossi, controscarpe, maschio, caserme, cammini sotterranei, vasti magazzini, cisterne, officine, oltre un mulino a vento, e per fino una fonderia per fondere cannoni e altri projettili.
Essendo adesso pel nostro meglio state rimosse le cagioni che consigliarono ai primi Granduchi una spesa cotanto vistosa, la fortezza di S. Martino è divenuta un’appendice del paese di S. Piero a Sieve aperta a chiunque, in guisa che le caserme de’soldati sono attualmente abiate da non poche famiglie di pigionali.
Siede sopra un colle circondato da maestro a levante dal fiume Sieve, avendo a ponente la strada Regia bolognese, e verso scirocco quella provinciale del Mugello, che staccasi dalla prima un miglio innanzi di arrivare a S. Pier a Sieve e alla fortezza di S. Martino.
Ebbe nome da una chiesa stata parrocchiale fino al secolo XVI inoltrato, sotto il titolo di S. Martino a Beriano; e ciò innanzi che il Granduca Cosimo I, nell’anno 1569, facesse por mano, e quindi dal suo primogenito e successore il Granduca Francesco I fosse dato compimento alla fortezza di S. Martino.
Era uno dei fortilizii più grandiosi e più completi del Granducato, perchè munito di baluardi, fossi, controscarpe, maschio, caserme, cammini sotterranei, vasti magazzini, cisterne, officine, oltre un mulino a vento, e per fino una fonderia per fondere cannoni e altri projettili.
Essendo adesso pel nostro meglio state rimosse le cagioni che consigliarono ai primi Granduchi una spesa cotanto vistosa, la fortezza di S. Martino è divenuta un’appendice del paese di S. Piero a Sieve aperta a chiunque, in guisa che le caserme de’soldati sono attualmente abiate da non poche famiglie di pigionali.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 106.
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