STIAVA , e SCHIAVA

(Sclava) nella Marina di Viareggio.

– Contrada sparsa di case signorili, che da il suo nome ad una villa regia del Duca di Lucca, e ad una chiesa parrocchiale (S. Maria Assunta) nel pievanato d'Elici, Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a grecale di Viareggio, Diocesi e Ducato di Lucca.
La contrada di Stiava è situata sulla pendice occidentale de’colli che si stendono dal monte di Quiesa e Ricetro verso Montramito, coperti di ricche e ben intese coltivazioni di olivi, di vigneti e di vaghi resedii resi quanto mai deliziosi della posizione e dolcezza del cima.
Questa contrada di Stiava (Sclava) è rammentata in un istrumento del 29 novembre 994 dell'Arch. Arciv. Lucc., pubblicato nelle Memor. per servire alla storia di quel Ducato, (Vol. V. P. III.), quando il Vescovo Teudegrimo allivellò a Gherardo figlio di d'Inghilfredo ed ai suoi figli dell'uno e l'altro sesso le decime della pieve di S.
Ambrogio (ora S. Pantaleone) e S. Giovanni Battista d'Ilici, le quali decime solevano pagarsi alla stessa chiesa battesimale dagli uomini delle ville di Massa (Massarosa) Riscitulo (Ricetro) Sclava, Montisciano ecc.
Nella contrada di Stiava la Repubblica di Lucca aveva eretto una rocca per tenere in dovere i nobili di quel contado, quando l'Imperatore Federigo I verso il 1132 ordinò a quei governatori che fosse demolita. – Vedere MONTE MAGNO LUCCHESE, E RICETRO.
La parrocchia di S. Maria a Stiava nel 1832 contava 725 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 472.