TRESCHIETTO

in Val di Magra.

– Piccolo Castello con chiesa parrocchiale (S. Gio. Battista) nel vicariato foraneo di Filetto, Comunità e circa 6 miglia toscane a grecale di Villafranca e Filetto, Giurisdizione di Aulla, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni Sarzana, Duca di Modena.
Risiede sull’Appennino del Mont’Orsajo a confine col territorio superiore di Bagnone e con la cresta del Mont’Orsajo, la di cui schiena acquapende nel Ducato di Parma.
Treschietto diede il titolo ad un feudo de’marchesi Malaspina di Filattiera, toccato mediante la divisione del 1351 a Giovanni appellato Berretta figlio di Niccolò Marchesotto; il qual feudo componevasi del capoluogo di Treschietto con le ville di Agnola, Corlaga, Finale, Jera, Leorgio, Palestra, Stazzone e Vico. – Ma cotesto feudo fu assai presto suddiviso fra Giovanni giuniore e Dazio, due fratelli nati da Federigo detto il Tedesco figliuolo che fu di Giovanni Berretta. Al primo frattanto di quei nipoti toccò di parte Treschetto, al secondo Corlaga, Jera, Vico, ecc.
Il Marchese Giovanni giuniore nel 1429 approvò lo statuto di Treschietto. – L’ultimo feudatario di quella linea fu un Marchese Ferdinando, il quale nel 1698 vendé il suo feudo al Granduca Cosimo III. Cotesto fatto motivò una lunga controversia fra il Granduca che lo aveva acquistato, i Marchesi Malaspina di Filattiera autori del ramo di Treschietto, che lo pretendevano, ed il Fisco imperiale che dopo la morte del marchese Ferdinando venditore (1743), entrò al possesso per caducità del feudo predetto.
Che sebbene l’Imperatore Carlo VI, alle preci di Bernabò Marchese di Filattiera, facesse restituirgli il feudo di Treschietto, appena al Marchese Bernabò mancò la vita, il fisco imperiale tornò a riprenderne il possesso che ritenne senza far conto delle fervorose istanze del Marchese Manfredi figlio ed erede di Bernabò prenominato, e nettampoco della dotta scrittura presentata al Consiglio Aulico dal professore pisano Avv. Megliorotto Maccioni.
– Finalmente Treschietto col suo territorio fu dato in feudo, da primo al principe Coloredo di Viena, in seguito al principe Corsini di Firenze, finché sul principio del secolo attuale fu occupato dai Francesi, e nel 1814 riunito alli Stati Estensi di Lunigiana, fra i quali attualmente si conserva. – Vedere VILLAFRANCA E FILETTO.
La parrocchia di S. Giovanni Battista a Treschietto nel 1832 contava Abitanti N° 243 La cura di S. Matteo a Jera Abitanti N° 251 La cura di S. Maria a Vico Abitanti N° 263 Totale degli abitanti dell’Exfeudo N° 757
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 596.