MONTE LABRO, o MONTE LABBRO fra le Valli dell’Albegna, della Fiora, dell’Orcia e dell’Ombrone sanese

– È una montuosità che fa spalliera dalla parte di settentrione a levante al Montamiata o alle terre di Arcidosso e di S. Fiora, mentre sull’opposto lato esiste il paese di Roccalbegna.
La sua cima, compresa nella Comunità di Arcidosso, è situata fra il grado 29° 22’ di longitudine e il grado 42° 49’ di latitudine, ad una elevatezza di braccia 2044,5 ossiano tese 612,2 sopra il livello del mare Mediterraneo.
Nel modo che Monte Labbro stà sul nodo di 4 valli, così in esso si danno la mano i popoli di quattro antichi contadi e diocesi. Imperocchè dalla parte di levante cessa costà, mediante la Comunità di S. Fiora, il contado e diocesi di Castro, ora di Acquapendente; a ostro confina col contado e diocesi di Sovana mediante la Comunità di Roccalbegna; a ponente ha il contado e diocei di Roselle, ossia di Grosseto mediante la Comunità di Cinigiano; e a settentrione il decimato contado e diocesi di Chiusi, ora di Montalcino, mediante la Comunità di Arcidosso.
Sulla faccia meridionale di questo monte, dove nasce il fiume Albegna, staccansi due contrafforti; quello a scirocco fiancheggia la ripa destra del fiume Fiora e separa la sua valle dalla vicina dell’Albegna che si apre nell’opposta pendice, mentre l’atro contrafforte diretto a libeccio si dirama pei poggi che separano la valle dell’Albegna da quella dell’Ombrone.
Monte Labbro consiste per la maggior parte in rocce di sedimento antico, cioè in macigno ed in calcare compatto, attraversate da larghi filoni di spato e interrottamente da una roccia galestrina di tinta varia iniettata da vene e da filoncini metalliferi di manganese, di ferro e di rame.
Cotesti indizi, che si affacciano più chiaramente dalla parte voltata a settentrione dirimpetto al Montamiata, danno a conoscere la forza intestina plutoniana che su queste rocce nettuniane potè come di riverbero influire dai monti trachitici e dalle altre rocce dei vulcani spenti fra Radicofani, il Montamiata e il letto della Fiora.
Lo conferma inoltre il divisamento di chi vuol tentare di aprire costà in Monte Labbro una miniera di rame nella faccia volta fra ponente e maestrale, presso una località stata altre volte d’ordine del Granduca Leopoldo I dal ch.
Giovanni Fabbroni esaminata, con la lusinga di rintracciare e cavar profitto dal rame solfurato e carbonato rinchiuso nelle viscere di cotesta montuosità.
Il Monte Labbro è quasi affatto spogliato d’alberi di alto fusto, ed ha assai pochi arbusti ed erbe, consistenti per lo più in stentate piante di ginepro, in cardi, centauree, cinoglosse, carline ec.
Varie pergamene appartenute alla badia di S. Salvatore nel Mont’Amiata rammentato il Monte Labbro ; fra le quali una del 18 settembre 909 cita a confine di beni della suddetta badia il monte medesimo. – Vedere ARCIDOSSO, ROCCALBEGNA, SANTA FIORA Comunità.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 405.