PANCHE (BORGO ALLE)
nel Val d’Arno fiorentino.
– Borgata attraversata dalla strada rotabile di Sesto, nel popolo di S. Stefano in Pane, Comunità del Pellegrino, Giurisdizione di Fiesole, Diocesi e Compartimento di Firenze, da cui il luogo delle Panche dista due miglia toscane verso maestro.
È un piccolo borgo presso il quale esistevano gli archi degli acquedotti romani che portavano le acque alle fonti pubbliche di Firenze, i quali archi sono rammentati in un atto pubblico del giugno 1083 esistente nell’Archivio del capitolo fiorentino.
Fu costà uno spedaletto sotto il titolo di S. Bartolommeo e un monastero di donne (S. Martino alle Panche); il primo fondato nel 1295 da Benuccio di Senno del Bene cittadino di Firenze, che lo assoggettò alla S. Sede, come apparisce da un breve del 7 ottobre di detto anno diretto dal Pont.
Bonifazio VIII alle Monache di S. Martino in cui è rammentato lo spedale di S. Bartolommeo alle Panche presso il Mugnone. Il quale spedale insieme con i suoi beni fu riunito da Pio II nel 1458 al Monastero di S.
Martino alle Panche fondato da ser Martino da Combia e che ottenne dei terreni di detto spedale da Niccolò di Sennuccio del Bene poeta e amico del Petrarca e spedalingo di S. Bartolommeo al Mugnone, fino a che quel Monastero ed ospedale nel 1528 furono demoliti per ordine della Signoria di Firenze alla vigilia del suo ultimo assedio; per cui quelle monache nel 1529 vennero ad abitare in Firenze l’antico spedale di S. Martino in Via della Scala.
Di un’altra località chiamata le Panche nella Montagna pistojese fa menzione un istrumento del dì 5 giugno 1518 appartenuto all’Opera di S. Jacopo di Pistoja, ora nell’Archivio Diplomatico Fiorentino Si conosce eziandio una terza omonima nei subborghi orientali di Livorno.
È un piccolo borgo presso il quale esistevano gli archi degli acquedotti romani che portavano le acque alle fonti pubbliche di Firenze, i quali archi sono rammentati in un atto pubblico del giugno 1083 esistente nell’Archivio del capitolo fiorentino.
Fu costà uno spedaletto sotto il titolo di S. Bartolommeo e un monastero di donne (S. Martino alle Panche); il primo fondato nel 1295 da Benuccio di Senno del Bene cittadino di Firenze, che lo assoggettò alla S. Sede, come apparisce da un breve del 7 ottobre di detto anno diretto dal Pont.
Bonifazio VIII alle Monache di S. Martino in cui è rammentato lo spedale di S. Bartolommeo alle Panche presso il Mugnone. Il quale spedale insieme con i suoi beni fu riunito da Pio II nel 1458 al Monastero di S.
Martino alle Panche fondato da ser Martino da Combia e che ottenne dei terreni di detto spedale da Niccolò di Sennuccio del Bene poeta e amico del Petrarca e spedalingo di S. Bartolommeo al Mugnone, fino a che quel Monastero ed ospedale nel 1528 furono demoliti per ordine della Signoria di Firenze alla vigilia del suo ultimo assedio; per cui quelle monache nel 1529 vennero ad abitare in Firenze l’antico spedale di S. Martino in Via della Scala.
Di un’altra località chiamata le Panche nella Montagna pistojese fa menzione un istrumento del dì 5 giugno 1518 appartenuto all’Opera di S. Jacopo di Pistoja, ora nell’Archivio Diplomatico Fiorentino Si conosce eziandio una terza omonima nei subborghi orientali di Livorno.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 44.
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