RIPA in Val di Pesa
– Casale già Castello appellato talvolta Ripa Mortara , e Ripa Vultunaria, la cui chiesa parrocchiale di S. Pietro fu annessa a quella di S. Quirico in Collina, nel piviere di S. Pancrazio di Val di Pesa, Comunità Giurisdizione e circa due miglia toscane e mezzo a levante di Montespertoli, Diocesi e Compartimento di Firenze.
In questo castelletto di ripa nel secolo XI ebbero padronanza i monaci Vallombrosani di Passignano, un di cui abbate Don Ugo, per istrumento dell’ottobre 1098 diede l’investitura al conte Alberto del fu conte Alberto di Vernio di tutta quella porzione di case e poderi del castel di ripa che era pervenuta in possesso della badia di Passignano in grazia di una donazione fattale da due coniugi devoti. Per effetto di ciò con atto del 30 dicembre dello stesso anno 1098 quel conte Alberto unitamente al suo figlio promise all’abate medesimo ed ai monaci della badia di Passignano di non inquietarli per l’avvenire nel possesso dei beni che la loro badia già possedeva o che fosse per acquistare in tutta la Toscana.
Infatti nelle divise fatte nel principio del 1209 fra i figli del conte Alberto giuniore, si rammenta il distretto di Ripa in Val di Pesa, corrispondente, io penso, a quel Castello di Ripa Mortara che l’Imperatore Federigo I con diploma del 1164 confermò al conte Alberto nipote di quello a cui fu donato dai Vallombrosani nel 1098. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Passignano e di Bonifazio).
Anche costà i Ghibellini, dopo la vittoria di Montaperto, atterrarono diverse case di pertinenza dei Fiorentini di opposto partito.
La parrocchia di S. Pietro a Ripa nel 1551 era ridotta a 9 fuochi con 62 abitanti.
In questo castelletto di ripa nel secolo XI ebbero padronanza i monaci Vallombrosani di Passignano, un di cui abbate Don Ugo, per istrumento dell’ottobre 1098 diede l’investitura al conte Alberto del fu conte Alberto di Vernio di tutta quella porzione di case e poderi del castel di ripa che era pervenuta in possesso della badia di Passignano in grazia di una donazione fattale da due coniugi devoti. Per effetto di ciò con atto del 30 dicembre dello stesso anno 1098 quel conte Alberto unitamente al suo figlio promise all’abate medesimo ed ai monaci della badia di Passignano di non inquietarli per l’avvenire nel possesso dei beni che la loro badia già possedeva o che fosse per acquistare in tutta la Toscana.
Infatti nelle divise fatte nel principio del 1209 fra i figli del conte Alberto giuniore, si rammenta il distretto di Ripa in Val di Pesa, corrispondente, io penso, a quel Castello di Ripa Mortara che l’Imperatore Federigo I con diploma del 1164 confermò al conte Alberto nipote di quello a cui fu donato dai Vallombrosani nel 1098. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Passignano e di Bonifazio).
Anche costà i Ghibellini, dopo la vittoria di Montaperto, atterrarono diverse case di pertinenza dei Fiorentini di opposto partito.
La parrocchia di S. Pietro a Ripa nel 1551 era ridotta a 9 fuochi con 62 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 764.
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