RIPALTA DI PISTOJA

– Contrada che diede il nome a una porta della città, ad una chiesa parrocchiale (S. Maria) e ad una casa torrita o castello signorile che un’antica famiglia pistojese possedeva fino dal secolo X presso i muri del primo cerchio di Pistoja, ora dentro la Porta al Borgo, nella Comunità Giurisdizione Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
Il documento più antico fra i superstiti che rammentino questo castello di Ripalta è del febbraio 961 pubblicato dall’Abbazia Camici nella sua Continuazione de’Marchesi di Toscana. Con esso donna Ermengarda figlia del fu conte Cunerado di Fucecchio, dopo essere rimasta vedova del nobile Tassimanno di Pistoja, previo il consenso de’suoi figliuoli, mentre stava nel suo castello, o casa torrita, di Ripalta presso i muri della città di Pistoja , fece dono alla cattedrale di S. Zeno di varie sostanze che possedeva a Petriolo di Vincio. – Vedere PETRIOLO SUL VINCIO.
Risiedeva pure nel 1050 in questa Ripalta un Gherardo figlio di Tassimanno nobile pistojese (forse un nipote del Tassimanno e di Ermenegarda sopranominati) insieme con la sua consorte donna Cunizza. – (ivi).
Fu rogato poi dentro il Castello di Ripalta in Pistoja altro istrumento nell’anno 1075, con il quale donna Imilda di Pagano, col consenso di Guido di lei marito e figlio di Ubaldo di legge salica, donò alla stessa cattedrale la metà di un mulino situato sul fiumicello Vincio nel distretto di Petriolo.
All’Articolo PISTOJA ebbi occasione di rammentare più volte cotesta località di Ripalta che diede il vocabolo ad una delle porte del secondo cerchio e ad una chiesa parrocchiale, ora oratorio pubblico dentro la città presso la Porta al Borgo. – Vedere PISTOJA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 767.